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Verdon — BrianzaTour

10/10/2013 - Verdon

Fred
e…. anche questo Verdon è andato in saccoccia…. Una vera avventura
che un canoista almeno una volta nella vita devo provare, se poi
come me ci s'innamora del fiume e dell'ambiente unico e
spettacolare si finisce per fare un pellegrinaggio continuo. Però
è un fiume che merita sempre, con tutti i livelli e le sfumature
dell'acqua resta sempre una gran bella discesa. Uno dei motivi
principali è che avendolo percorso quindici volte si finisce per
entrare nella lista dei "locals" quindi c'è sempre qualche
canoista entusiasta di poter scendere con chi lo conosce bene.
Quest'estate ho avuto l'occasione di scendere con Giordano, Marco
Zanon, Alessio ed altri e quest'autunno finalmente dopo anni sono
riuscito a portare il Giangi, nonché Jacopo e Billi Gazzo. Questi
due sono giovani riders che riescono a stare in astinenza da canoa
non più di una settimana quindi il Verdon con i suoi 30 m3 in un
inizio d'ottobre avaro d'acqua capita proprio a fagiolo… Al gruppo
si sono aggiunti anche due grandi veterani liguri della canoa,
Piero Bertoni al rientro del suo infortunio e Giovanni Coppelletti
che l'aveva sceso una dozzina di anni fa e voleva ripetere
l'esperienza. Partiamo da Arenzano la sera di venerdì, in nottata
raggiungiamo lo sbarco del Verdon e durante il tragitto ci
prendiamo un mega temporale che influisce un po sul livello ma
soprattutto sul colore grigio topo dell'acqua. Per contro il cielo
si rivelerà sereno contro delle previsioni sul grigio. Tutto
sommato non è male. Al mattino ci raggiungono Piero e Giovanni,
saliamo per l'imbarco tutti sul mio camper raccontandoci le solite
calzate e facendoci delle grasse risate. Con noi ci sono anche
Remo, Carlo Cereda ed il loro gruppo di 8, noi siamo in 9 quindi
si decide di staccare leggermente i due gruppi. Ci incontreremo
alla rapida della passerella e al garage dove noi ripartiamo
perl'imbuto mentre gli altri fanno il passaggio. Purtroppo qui
Antonio nuota e perderà la canoa e sarà costretto a salire a piedi
fino alla strada. Lo troverò poi a La Palud di ritorno dal
recupero. Fortunatamente l'ha presa con filosofia, non si è
impressionato più di tanto per il bagno nel garage. -meglio così
vai avanti con questo spirito. L'acqua un po grigia, il livello
un po abbondante e qualche tronco sull'ingresso dell'imbut ci
convincono a trasbordare. Alcuni francesi assieme a parte del
gruppo di Remo tentano e tutto va bene, il giorno successivo
invece un francese lascerà canoa e pagaia nuove di zecca. Con il
senno di poi direi che abbiamo fatto bene a trasbordare. Anche se
a posteriori è facile dirlo. Chapeaux a Sandro Gigi Codinotti che
domenica l'hanno fatto, assistendo però al bagno di un francese
che come detto ha lasciato pagaia e canoa. A noi invece va bene,
un solo bagnetto all'ultimo passaggio di un canoista che non posso
nominare… Alla sera poi in riva al lago ci spariamo una bella
grigliata in compagnia del gruppo di Valerio e Remo. Segnalo mia
divertente burbata… metto e mi dimentico una bottiglia di vino
bianco in freezer del camper, questa di notte gela, fa saltare il
tappo che apre lo sportello e indirizza un bel getto di pignoletto
sul povero Billi Gazzo che alla mattina si sveglia con olezzo di
etilista all'ultimo stadio. Rientriamo con calma passando da
Castellane e per 18 siamo a casa. Magari se il meteo ci aiuta..
il prossimo Verdon ce lo spariamo in 2 giorni in river trip. Le
foto sono di Spigno e Coppelletti prese da FB
e…. anche questo Verdon è andato in saccoccia…. Una vera avventura
che un canoista almeno una volta nella vita devo provare, se poi
come me ci s'innamora del fiume e dell'ambiente unico e
spettacolare si finisce per fare un pellegrinaggio continuo. Però
è un fiume che merita sempre, con tutti i livelli e le sfumature
dell'acqua resta sempre una gran bella discesa. Uno dei motivi
principali è che avendolo percorso quindici volte si finisce per
entrare nella lista dei "locals" quindi c'è sempre qualche
canoista entusiasta di poter scendere con chi lo conosce bene.
Quest'estate ho avuto l'occasione di scendere con Giordano, Marco
Zanon, Alessio ed altri e quest'autunno finalmente dopo anni sono
riuscito a portare il Giangi, nonché Jacopo e Billi Gazzo. Questi
due sono giovani riders che riescono a stare in astinenza da canoa
non più di una settimana quindi il Verdon con i suoi 30 m3 in un
inizio d'ottobre avaro d'acqua capita proprio a fagiolo… Al gruppo
si sono aggiunti anche due grandi veterani liguri della canoa,
Piero Bertoni al rientro del suo infortunio e Giovanni Coppelletti
che l'aveva sceso una dozzina di anni fa e voleva ripetere
l'esperienza. Partiamo da Arenzano la sera di venerdì, in nottata
raggiungiamo lo sbarco del Verdon e durante il tragitto ci
prendiamo un mega temporale che influisce un po sul livello ma
soprattutto sul colore grigio topo dell'acqua. Per contro il cielo
si rivelerà sereno contro delle previsioni sul grigio. Tutto
sommato non è male. Al mattino ci raggiungono Piero e Giovanni,
saliamo per l'imbarco tutti sul mio camper raccontandoci le solite
calzate e facendoci delle grasse risate. Con noi ci sono anche
Remo, Carlo Cereda ed il loro gruppo di 8, noi siamo in 9 quindi
si decide di staccare leggermente i due gruppi. Ci incontreremo
alla rapida della passerella e al garage dove noi ripartiamo
perl'imbuto mentre gli altri fanno il passaggio. Purtroppo qui
Antonio nuota e perderà la canoa e sarà costretto a salire a piedi
fino alla strada. Lo troverò poi a La Palud di ritorno dal
recupero. Fortunatamente l'ha presa con filosofia, non si è
impressionato più di tanto per il bagno nel garage. -meglio così
vai avanti con questo spirito. L'acqua un po grigia, il livello
un po abbondante e qualche tronco sull'ingresso dell'imbut ci
convincono a trasbordare. Alcuni francesi assieme a parte del
gruppo di Remo tentano e tutto va bene, il giorno successivo
invece un francese lascerà canoa e pagaia nuove di zecca. Con il
senno di poi direi che abbiamo fatto bene a trasbordare. Anche se
a posteriori è facile dirlo. Chapeaux a Sandro Gigi Codinotti che
domenica l'hanno fatto, assistendo però al bagno di un francese
che come detto ha lasciato pagaia e canoa. A noi invece va bene,
un solo bagnetto all'ultimo passaggio di un canoista che non posso
nominare… Alla sera poi in riva al lago ci spariamo una bella
grigliata in compagnia del gruppo di Valerio e Remo. Segnalo mia
divertente burbata… metto e mi dimentico una bottiglia di vino
bianco in freezer del camper, questa di notte gela, fa saltare il
tappo che apre lo sportello e indirizza un bel getto di pignoletto
sul povero Billi Gazzo che alla mattina si sveglia con olezzo di
etilista all'ultimo stadio. Rientriamo con calma passando da
Castellane e per 18 siamo a casa. Magari se il meteo ci aiuta..
il prossimo Verdon ce lo spariamo in 2 giorni in river trip. Le
foto sono di Spigno e Coppelletti prese da FB

 
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