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Report Esino - la riscoperta della rabdomanzia

di JC   —   22 giugno 2015

SYNTHESIS ZONE ...

- Acqua al nord? Quindi a sud!

- Tempi stretti? Bene …  allora sud!!

- Grupponi da tutta Europa sulle Alpi? Ah, ok …  allora sud!!!

- Ricordate il vino “Est-Est-Est”? prodotto al nord? No, no, anche lui al centro-sud … quindi a sud!!!!

- Insomma scelta “obbligata” e “pacchetto completo”: i soliti 900 e rotti km fra andata e ritorno … una passeggiata!!!!

Foto (di pessima qualità causa "vintage cell") su www.brianza tour.org

EXTENDED VERSION

Dopo un sabato tribolato (spesa, shopping, riparazioni casalinghe, accompagna questo e quello di qua e di là …) alle 17.30 carico su baracca e burattini e parto in direzione Marche con “gli amici immaginari”, ma talmente immaginari che sono convinto che a fianco me ci fosse veramente una magnifica compagnia!

Alle 21 sono a Pesaro, mi attrezzo per la notte mangio cose che voi umani manco potreste immaginare (per stare leggeri frittura di verdure e carbonara di pesce entrambi eccellenti, il tutto annaffiato da un ottimo “Bianchello”, vitigno autoctono del Metauro. Spettacolo! ;-)). A seguire “Lo squalo” in lingua originale in Piazza del Popolo e … buona notte. ;-)

Al mattino, molto indeciso fra giro turistico a Pesaro, giro del Conero in canoa e tentativo di discesa dell’Esino, vengo preso da furia rabdomantica, controllo la mappa, il numero di affluenti possibili, consulto i fondi del caffè e decido di farmi quei 100 km a sud, quantomeno per vedere le Gole della Rossa. Beh, il gioco vale la candela … il posto è spaziale, nei giorni scorsi ha piovuto e l’acqua, anche se poca, c’è … il delirio è decidere imbarco e sbarco!

Alla Stazione di Genga lascio canoa e materiale in custodia agli scout, cerco di capire se sia possibile fare l’auto-recupero evitando la SS76, per buona parte in galleria, e porto l’auto allo sbarco classico, ma lì il primo “intoppo”: chiedo informazioni a un trekker che ovviamente è straniero e “doesn’t know”! Mi rivolgo subito dopo a una coppia di arrampicatori i quali mi sconsigliano il parcheggio scelto causa possibile furti! Quindi fra un “porchino”, un @#%&$£! e qualche altro epiteto ne cerco un altro. Lo trovo sulla sponda opposta, 1 km a valle dell’artificiale sotto lo sbarco classico, all’altezza di un area pic-nic che consiglio per un eventuale sbarco di gruppo… scoprirò poi che per trasbordare il suddetto artificiale in riva dx si deve affrontare un IV+ nella cava e attraversare la foresta amazzonica, ma fa parte del gioco!!! :-D

Il giochino mi costa 3 km in più di corsa forzata col solleone (c’è una temperatura da “Desert Marathon”), ovvero 8 km invece di 5 con arrivo all’imbarco nello stesso stato del baccalà essiccato! Per un attimo ho anche pensato di chiedere agli scout se volessero fare delle prove di rianimazione, ma mi sembrava brutto lasciargli la salma in caso di fallimento! ;-)

Risolvo con qualche minuto di abluzioni (ovviamente non avevo portato dietro dell’acqua, altrimenti sarebbe stato troppo facile) e delle digitopressioni della scuola di Okuto (KEN il guerriero docet) sui centri di controllo della temperatura. Una volta scomparsa la madonna mi imbarco e mi godo la discesa in un ambiente incontaminato fra una folla di aironi e altre specie di uccelli mai visti …  finché, mannaggia a lei, la madonna dell’artificiale non ricompare! Tento tre sbarchi nel fango della cava, ma non è cosa … mi affido alla suddetta signora di azzurro vestita e ne esco vittorioso, ma con un passaggio di stato: da “baccala essiccato” a “sarda sotto sale”!!! Ormai lo sbarco è vicino … un ultimo scivolo e sono all’area pic-nic dove sento la presenza di “ACQUAAAAAAAAAAAAAAAAA”!!!

Il ritorno? Beh, a parte il solito delirio dell’adriatica, evitato al volo percorrendo con grande successo il tratto Rimini- Bologna per statali e strade minori direi che grazie  all’elevato numero di variazioni sul tema è stato “fantasioso, ma soprattutto, anche grazie alla compagnia raccolta sulla strada del ritorno, “soave e rilassante”.

 Ah dimenticavo, io in genere non bevo mai (i reni ringraziano …. I calcoli fanno addirittura festa), ma dalle 16.30 di ieri alle 3.30 di questa mattina mi sono bevuto 3 birre e 3 litri d’acqua … evidentemente la Desert Marathon favorisce l’idratazione postuma!!!

Alla prox.

Giorgio (JC)
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