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50 sfumature di…

di Wale   —   21 settembre 2017

…Viaggio (8 agosto 2017)

Partenza h 09.00 - partenza (reale) h 13.15. Ore di sonno 8 - ore di sonno (reali) 3.

La macchina è strapiena, sul tettuccio splendono le 2 Vector, rigorosamente legate con il pozzetto all’insù, “tanto non piove” (cit.). Destinazione Francia, Camping du Lac, Les Iscles, Eygliers, 40° raduno internazionale estivo FICT 2017. Musica a palla di ogni genere e braccio fuori fino a Torino, poi il diluvio: ma niente panico, “tanto nelle canoe l’acqua non entra” (cit.).

Ora di arrivo 17.15 - ora di arrivo (reale) 19.30. L’outfit da spiaggia non si addice minimamente alla temperatura (10°C) e alla pioggia torrenziale. Per fortuna ad attenderci c’è lo Spritz di benvenuto gentilmente offerto dal “Camping 5 stelle” degli attrezzatissimi Violo, Albert e Silvio.

Fiduciosi nel sole e in un repentino innalzamento delle temperature, iniziamo a programmare la attività (estreme!!) della settimana canoistica.

…Durance e campi slalom (9 agosto 2017)

Sveglia con calma e colazione abbondante, con croissant appena sfornati e crema di nocciole (siamo pur sempre in vacanza!). Violo, Albert e Silvio pianificano le strategie d’azione (puntualmente stravolte in corso d’opera): si scelgono i tratti di torrente più divertenti, si monitorano i livelli dell’acqua e si organizzano minuziosamente i recuperi. Noi ci affidiamo completamente a loro, senza la pretesa di capire tutto.

Si parte dalla Durance, tratto dal campeggio fino al campo slalom basso. Siamo in perfetta forma: adrenalina al massimo e tensione al punto giusto. Dopo una passeggiata tranquilla tra le rapide si arriva al campo slalom (che fino a quel momento avevamo visto solo alle olimpiadi in tv). I suggerimenti tecnici del Violo sono precisi e minuziosi: “andiamo giù dritti, voi seguite me, al massimo vi recupero in fondo”. Ci guardiamo interrogative e in coro affermiamo “beh, andiamo, ormai siamo qui. Ok, vai prima tu!!”. Prima discesa: percorso pennellato (anche la paline si pennellano sulle nostre teste). Seconda discesa: più tecnica, ora si prendono le morte (oltre che le paline in testa), si traghetta da una sponda all’altra e si “surfa” sulle onde. Wale prende fiducia, ma una entrata in morta troppo energica la fa finire a bagno. Warta, che segue, impara dal suo errore e pennella anche la seconda discesa.

Nel pomeriggio prendiamo il raft di Pagaia Rossa per il campo slalom dell’Argentiere. Pensiamo di poterci rilassare, ma non facciamo i conti con l’agonismo spietato del Violo in veste di timoniere-schiavista: le sue grida “pagaiaaa!!”, “più forteee!!”, “daaaiii!!”, “veloooceee!!” ce le sogniamo ancora di notte.

…Onde e Guil bassa (10 agosto 2017)

Promosse a pieni voti, il secondo giorno si inizia a fare sul serio. Solito schema mattutino, stravolgimenti di programma e ritardi. Questa volta però non ripagati perché l’Onde non è all’altezza delle aspettative: ci sono infatti solo 15 cm d’acqua, nei punti più alti! L’entrata in corrente di Warta è da manuale, quella di Wale anche, ma a testa in giù (con i suoi 30’’ tra imbarco e bagno è ora in corsa per lo “speed splash award 2017”). Dopo 1 h di slalom, grattugiate sui sassi affioranti e un incravattamento di Warta (anche questo da manuale), abbandoniamo il campo, clamorosamente sconfitti.

Per nulla soddisfatte dall’esperienza, programmiamo il riscatto per il pomeriggio. Si decide per la Guil bassa: tratto soft, con pochi sassi e più acqua (almeno così dicono). Violo, invece, preferisce il campo slalom dell’Argentiere: scelta sbagliatissima perché una ragazzina di 12 anni lo sbeffeggia impennando tra una porta e l’altra (facendolo poi rosicare per tutta la vacanza). Giuso è dei nostri, con i figli Cesare e Guglielmo. Il tratto è semplice, solo un punto è da evitare: una grande nicchia da cui stare alla larga. Ma arrivati al punto critico Wale va a bagno e la sua canoa si incastra proprio in quella nicchia. Per qualche minuto temiamo di dover confessare al Mauri la perdita di una Vector, ma per fortuna la vediamo rispuntare poco dopo.

…Relax al lago (11 agosto 2017)

Va bene l’adrenalina, va bene la passione per questo nuovo affascinante sport, ma un po’ di relax al lago non ce lo nega nessuno. Lasciamo quindi gli esperti cimentarsi in tratti più tosti.

…Guil dalla galleria, alias Imbarco del Silvio (12 agosto 2017)

Fresche e riposate siamo pronte per nuove avventure. Torniamo alla Guil, partendo però da molto più in alto, sopra la diga. Violo fa il vago sulla difficoltà del tratto, quindi pretendiamo di avere le canoe “inaffondabili”: lasciamo una Vector come supporto per le pentole in campeggio e l’altra se la becca Albert (scusaci Albert!). Il gruppo si allarga, si uniscono a noi il Nonno e la sua compagnia. Siamo così

tanti che le poche morte presenti sembrano il grande raccordo anulare nell’ora di punta. Il Nonno e il Violo ci prendono sotto la propria custodia ma i bagni non si fanno attendere. Albert, al 6° bagno in meno di un’ora, abbandona il campo e procede a piedi. Silvio fa invece un percorso netto, con la solita pacatezza e rilassatezza che lo contraddistinguono. Wale è super carica grazie agli incitamenti del Nonno, che procede per tutta la discesa girato al contrario (anche nelle rapide) gridando: “vamonos!!”, “ma sei una master!!”, “questo è puro divertimento!!”. La carica di Wale si trasforma presto in incoscienza: affronta anche la rapida più difficile, rassicurata dal fatto che Max, appostato sulla riva, salta la corda invece di preoccuparsi della sicura. Miracolosamente ne esce indenne: evviva la fortuna del principiante! Warta è invece leggermente più tesa: vorrebbe seguire le traiettorie perfette del Violo ma le sbaglia tutte. I sassi sono i suoi migliori amici: quelli presi frontalmente non la scompongono, quelli impattati lateralmente sì: uno di questi la fa cappottare e si beve tutta la Guil.

…Gironde fino al campo slalom dell’Argentiere (13 agosto 2017)

Insieme al Nonno decidiamo che è il giorno giusto per la Gironde. Sulla carta è un tratto semplice, ma le insidie non mancano: a metà discesa il Nonno e Warta, che precedono Wale, spariscono improvvisamente dalla sua visuale, per la presenza di un salto di più di 1,5 m (nel briefing ce lo avevano accennato, ma non ne avevamo assolutamente capito l’entità). Poco dopo il Nonno, sempre in retromarcia per dispensarci consigli e incitamenti, ci “eskima" davanti prendendo in pieno un sasso: “ecco, visto come si fa?.. vamonos!!” esclama appena riemerso.

Il punto in cui la Gironde si incontra con la Durance è puro divertimento: acqua tesa e onde in faccia per circa un’ora. Per finire ci “rilassiamo” al campo slalom dell’Argentiere, prendendo con stile tutte le morte e le solite paline sulla testa (e per fortuna che avevamo memorizzato il percorso in raft!).

[Da segnalare, in serata l’attesa estrazione alla Rifa: in palio ci sono un sacco di premi e addirittura una canoa Rexy!! Albert ci spera da anni (quest’anno sotto sotto ci crede). A spuntarla è invece Warta, che torna a casa con una pagaia di scorta (e una serenata). Niente male per essere al debutto!]

…Durance in raft (14 agosto 2017)

Per riprendere un po’ il fiato optiamo per il raft. Scegliamo la Durance, dalla rapida della Rabioux a Enbrun. La nostra fama ci precede: Lupo (in veste di timoniere) ci posiziona davanti perché per lui noi siamo “le slalomiste” (cioè quelle che pagaiano alla grande). Le indicazioni sono semplici: “avanti”, “indietro”, “destra e sinistra”, ma soprattutto “prendete l’acqua!!”. Decidiamo di sfidare la Rabioux tentando un clamoroso ribaltamento, che non riesce perché siamo troppo bravi. Il tratto successivo è una passeggiata panoramica: le due ore di discesa volano, tra rapide, giochi sul raft, battaglie coi canoisti e bagni rinfrescanti.

…Durance in kayak (15 agosto 2017)

Ammaliate dalla Durance in raft decidiamo di ripetere la discesa, questa volta in canoa (rapida della Rabioux compresa). Giuso ci spiega la strategia: “andate a destra, sfilate il sasso a sinistra e proseguite dritto”. Infine si raccomanda di non finire a bagno tutti insieme perché “qui le canoe si fermano a valle”. Ma le cose non vanno come previsto: Wale è così impaziente di affrontare la rapida che investe il canoraft di Cesare e Guglielmo che le si era impennato davanti, travolgendo clamorosamente i ragazzi. A seguire c’è Warta, o meglio la canoa di Warta, lei infatti è già a bagno: il famoso sasso da sfilare a sinistra lo ha preso in pieno. Grazie ai preziosi insegnamenti di Schultz è già in posizione di sicurezza, tenendosi rigorosamente il naso, perché va bene svuotare la Guil, ma il volume d’acqua della Rabioux è ben diverso. Ora Warta può confermare, per esperienza diretta, che la Rabioux “ti prende, ti frulla un paio di volte, poi ti sputa”. Albert, all’inizio un po’ titubante, invece la pennella.. chapeau!! Superata, più o meno indenni la rapidona, il resto è tutta discesa: paesaggi mozzafiato, colore dell’acqua finalmente cristallino e onde in faccia, le nostre preferite.

...Ringraziamenti

Ora che siamo al sicuro possiamo dire che è stata una esperienza pazzesca: adrenalina sempre al massimo, discese mozzafiato e compagnia perfetta, sia in acqua che fuori. Ringraziamo in particolare Lupo, per l’incondizionata fiducia nelle “slalomiste”; Giuso, per la simpatia e le “inaffondabili” gentilmente prestateci; Nonno, per le vagonate di sorrisi, grinta ed energia. Ma soprattutto saremo eternamente grate al “trio delle meraviglie”: Silvio il saggio, costantemente sul pezzo, concentrato e pragmatico; Violo l’instancabile, nella veste di istruttore, guida e “navigatore”, paziente (solo con noi, a dire il vero) stratega e chef impeccabile; Albert il premuroso, entusiasta, rassicurante e solare, sempre pronto a ribattere con il sorriso alle “strigliate” del Violo (in kayak, in raft e persino ai fornelli).

Grazie di cuore! Alla prossima avventura, Warta & Wale
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