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KAYAK - Cervo... e due!

di Gange   —   18 aprile 2018

Domenica tutti pronti per una nuova giornata di canoa.

Molti sarebbero orientati verso la Valsesia ma per fortuna un intervento di Andreino dirotta il gruppo verso il Cervo, già disceso il giorno prima dal gruppo del Nonno, Violo ecc.

Grazie Andreino per aver forzato la mano, il Cervo erano anni che volevo farlo ma con la solita logica del dire "andiamo dove c'è più acqua" me l'ero sempre perso. Sono con Pante, Bat, Andreino, Gianluca Paolo Ronga e Pont.

Troviamo un livello che detto da chi lo conosce sarebbe basso, ma devo dire che per me ce n'era eccome per divertirsi, con livelli più alti non è certo un fiume da prendere sottogamba viste le rapide decise e il dislivello, insomma un fiume piemontese con un suo caratterino molto Corso.

Già alla prima rapida si vedono eschimi e appoggi a gogo... Io e Gianlu ci guardiamo: "azz, cominciamo bene!" Poco dopo si arriva alla prima rapida decisa che Andreino ricordava come "saltino" (!). Si tratta di un salto (non saltino) molto bello ma altrettanto pericoloso, sbagliare può essere rischioso e dunque quasi tutti optiamo per un saggio trasbordo. Gli unici due a farlo sono Andreino e Pol. Andreino in particolare ci regala un momento di pura estetica, pennellando il passaggio in maniera impeccabile.

La discesa prosegue con numerose soste a ispezionare. Arrivati alla goletta, sapendo delle vicende del giorno prima, facciamo un lungo scouting dall'alto per capire l'ultimo passaggio sifonato: visto dall'alto è decisamente una brutta bestia, bisogna fermarsi prima e evitare assolutamente di andare a bagno.

Il gruppo si divide, tre di noi (io, Pante e Gianluca) optiamo per il lungo trasbordo, gli altri tre decidono di scendere la rapida. Già... 3 trasbordano e 3 fanno la goletta... si ma... porca putrella SIAMO IN SETTE!! Dove K$%%£ è BAT?! Bat prima dice che trasborda, poi cambia idea ma gli altri non lo sanno e quindi non lo aspettano, risultato: Bat si fa tutta la goletta da solo... Olè

Si riparte, altre belle rapide, altro passaggio famoso del Cervo: un artificiale a ferro di cavallo piuttosto alto, e vai di decolli ma con un occhio di riguardo a non atterrare piatti, sono più di 5 metri di volo.

A questo punto comincio a sentire la fatica e nelle ultime due rapide decise faccio disastri, nella prima rimango spiaccicato contro la parete in fondo e a malincuore faccio il mio primo bagno della stagione, mentre nell'ultima sono in balia della corrente e mi esibisco in un eschimo seguito da un appoggione... niente da fare, non ce ne ho più!

Ma siamo alla fine, che giornata! Peccato per non aver avuto il sole, pazienza, sarà per la prossima volta!
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