e 15
erano 4 anni che latitavo dalla Norvegia, decisamente troppo.
Il covid ha rischiato di farmela saltare anche quest'anno... poi arriva la telefonata di Aldo... .e vai in un attimo si organizza una mini Norvegia andando in aereo dato che il transito dalla Svezia comporterebbe una quarantena
Per me era la prima Norvegia aerea. Sento Franco Feci, un canoista italiano trapiantato ad Oslo che mi consiglia di cercare anche un furgone per avere meno problemi con il carico canoe e vari sbattoni.
Si rivela una scelta vincente. Cercando un po in rete trovo un noleggiatore di furgoni ed auto un po fuori ma con prezzi competitivi e con il servizio di ritiro l'auto in aeroporto.
Pazzesco, fatto tutto via mail, mandando la scansione di 3 patenti e ricevendo il codice per il ritiro delle chiavi nella cassetta del parking aeroporto. Super questi norvegesi.
Si parte il 1° agosto mattina alle 6 da Bergamo e la levataccia ci da però l'opportunità di essere già nel primo pomeriggio operativi sul Numedaslagen
C'è ancora un pacco di neve ed ed il livello è più alto del solito.
Da segnalare a Dagali un bel campeggino con delle superhitte da 6 con bagno privato.
La discesa sul Numedal spiazza parte del gruppo. Il giorno dopo prometto di far qualcosa di più facile ma i livelli sono alti ed anche il Bjoreco ha il doppio dell'acqua. Vistiamo in mattinata Vøringfossen e poi scendiamo al fiume che non è precisamente un 3-4 ma un bel 4+ continuo ma veramente continuo ed infatti il primo bagno scompiglia il gruppo che si frantuma in ricercatori di canoa (allo sbarco) e resto del gruppo che scende sparso.
Il furgone ci permette di fare una seconda discesa veloce alla ricerca di chi si era attardato.
Proseguiamo poi per Ejdfiord, attraversando di Ponte di Hardanger e andiamo verso Gudavagen bypassando Voss. Tutto in una settimana non si può fare.
Troviamo delle Hytte nei pressi di Gudavagen e poi attraversiamo il Tunnel di Lærdal che con i 24,51 km è il + lungo del mondo.
Passiamo da Øvre Årdal e percorriamo lo Jotunheim passando dalla statale 55 che non avevo mai percorso.
Arriviamo al campeggio di Øya økocamp sull'onda dell'Otta e ci dirigiamo a fare l'Ostri. Anche questo ha un livello super, siamo intorno ai 40 m3 ben al di sopra della portata classica del fiume. Dopo attenta ispezione decidiamo di scenderlo in 3 in quanto i lavori di consolidamento dell'area e del ponte portato via della piena del ottobre 18 hanno aumentato notevolmente la pendenza dell'ultima rapida, quella più impegnativa. Il fiume ci mette un po in difficoltà ma ci da una bella botta di adrenalina, come non capitava da tempo.
Torniamo al campeggio ed i giovani più l'evergreen Aldo si sparano una session sull'onda.
Il giorno successivo andiamo a fare lo Jori e qui il furgone ci salva in quanto Luca rompe la canoa e grazie alla rapidità del mezzo riusciamo a fare 2 discese permettendone anche una a Luca.
Naturalmente Aldo è tra prodi che si offre per fare 2 discese.
Passiamo il giro della metà vacanza ed andiamo 3 giorni sulla Sjoa, dove percorreremo i tratti classici compreso più volte Amot la mecca del volume compresso. Facciamo anche una visita al parco di Rondane dove c'è lo Store Ula
Anche la Sjoa ha un volume di circa 90m3 decisamente più abbondante del solito.
L'ultimo giorno, venerdì 7 lo passiamo ad esplorare il Dokka, una bella gola di 8,5 km di 3-4 e diversi trasbordi che mettono in luce l'affiatamento del gruppo
Alla sera pernottiamo in una hytta veramente spartana prenotata dal'Italia e la mattina alle 7 siamo in aeroporto pronti per rientrare in Italia
Bel gruppo, bella vacanza livelli super e meteo tutto sommato discreto. Le foto le ho estrapolate dal gruppo wapp che avevamo fatto