Colombia ma che sorpresa
Niente da fare.... pagaiare al caldo, su fiumi tropicali in inverno ha quel qualcosa in più che sui nostri fiumi non si trova.
Discese di 3-4 ore in costume da bagno e maglietta in licra diventano puro piacere, il freddo, un sostantivo sconosciuto
Avevo una mezza idea di andare sul Futa per Natale, poi il gruppo è venuto meno e dopo un consulto con Marcello e la Milca si è deciso di andare in Colombia, paese ancora sconosciuto per me.
In una bella serata di metà novembre effettuiamo una videochiamata a 3 e contestualmente prenotiamo il volo. E\' fatta c\'è solo da organizzare.
Marcio, sempre pieno di contatti si occupa di scovare la zona dei fiumi più adatti che sarà poi quella di Cocorna nel dipartimento di Antioquia secondo le informazioni ricevute è la zona più adatta per far fiumi in questo periodo.
Contatto un cugino italiano figlio di uno zio trasferitosi in Colombia dopo la guerra che si offre di trovarmi un bus con conducente che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Il 27 arriviamo a Bogotà puntuali con le canoe portate dall\'Italia. Arturo ci aspetta con la sua compagna Claudia, ci porta in un hotel limitrofo prenotato da mio cugino ed al mattino partiamo alla volta di San Francisco da Libardo il nostro primo contatto per i fiumi in zona
Appena partiti da Bogotà ci rendiamo conto che sarà un viaggio lungo, le strade sono un continuo susseguirsi di passi e il traffico dei numerosi camion impedisce i sorpassi.
I viaggi però sono così e lontani da casa anche ore su un minibus ha il suo perché, si può osservare la vita vera delle persone, le loro case, la loro attività.
Arriviamo all\'imbrunire da Libardo che ci accoglie dandoci la nostra capanna precedentemente riservata e ci invita a presentarci con calma verso le 11 del mattino seguente dove lui ha un tour in raft organizzato sul rio Calderas e dove potremmo tranquillamente aggregarci. Accettiamo l\'invito ed andiamo conoscendo Ignacio un canoista argentino che ci farà il recupero mentre il nostro autista va a fare vedere il mezzo un po in difficoltà sulle salite.
Ci imbarchiamo un km prima sul Cocorna per evitare di scarpinare e aspettiamo il raft alla confluenza che porta 3-4 clienti canadesi. Bel fiume di 3-4 in mezzo alla giungla. Come da tipica usanza americana a circa metà percorso ci fermiamo per uno spuntino a base di frutta tropicale.
Lungo la strada del ritorno a metà pomeriggio "pranzoceniamo" e una volta alla capanna nella giungla ci concediamo un riposo di quasi 12 ore
Il rio Santo Domingo è quello che passa sotto di noi, Ignacio ci accompagna e poi ci facciamo venire a prendere dal nostro autista che ha prenotato un hotel a Cocorna, paesone dove passeremo il capodanno. Arriviamo nel tardo pomeriggio del 30. Siamo in centro e dalla piazza e si sente una baraoda infinita. C\'è la finale della partita di calcetto. Tifo esagerato. Scopriremo poi che questa piazza è totalmente telonata all\'altezza dei tetti delle case limitrofe per poter permettere la fruizione anche durante le piogge. Nota di estremo colore la piazza è in decisa discesa e ci giocano a calcio
Ci raggiungono in serata Broc e la Dani con i quali il giorno successivo scenderemo il rio Verde, fiume di volume di una decina di km che assieme al Calderas forma il più conosciuto Samana. L\'imbarco del Verde è particolare in quanto prevede un\'ora di 4x4 e 1 ora di accesso al fiume in discesa con i muli in un sentiero scavato nella fitta vegetazione, spesso con pareti alte in mezzo alla terra. I locals ci diranno che è stato costruito per accesso a zone minerarie, facilmente il estraggono anche metallo vegetale alias foglie di coca in quanto durante alla discesa in mezzo al nulla qualche capanno che non avrebbe avuto senso di esistere lo abbiamo visto. Stefano e la Dani sono con noi con una canoa gonfiabile avuta da Libardo. Il fiume è un po al limite per la gonfiabile ma i due se la cavano bene in un percorso di volume con belle onde tra il 3 et il 4°
Capodanno lo passiamo in 5 più i 2 autisti a Cocornà, la festa in piazza è più tranquilla rispetto a quanto potessimo immaginarci ma non possiamo che essere soddisfatti. Il 1° di gennaio passiamo una giornata relax, mentre Stefano e la Dani ci salutano perché continueranno il loro viaggio sulle isole della Colombia, noi ci dedichiamo ad una passeggiata di 3 ore a cavallo nei dintorni di Cocornà. Il 2 dicembre con 2 locals scendiamo il Calderas basso e i primi 20 km del Samana già percorsi due giorni prima dopo la confluenza con il Verde. Il tratto de Calderas è sopra le nostre aspettative come difficoltà tanto da far trasbordare a parte del gruppo una rapida impegnativa. L\'imbarco svizzero derivato dal trasbordo non sarà da meno.
Il 3 gennaio è il grande giorno de Samana inferiore. 31 km di classe 4 con una rapida di 5° (pizza Rock) + altri 5 km in gola di 4-5 in opzione.
Anche qui abbiamo 2 locals che ci accompagneranno e portandoci a fare le linee più impegnative ma sicure. Grazie a loro la discesa fila liscia e al momento decisivo con Marcello decidiamo di percorrere anche l\'ultima gola che è da urlo. Sbarco adiacente ad una cascatella laterale dove salutiamo il fiume passandoci sotto come da tradizione locale.
Il recupero non è da meno in quanto impieghiamo circa 5 ore in 4x4 per rientrare a San Louis al capanno dove siamo arrivati la sera prima. Ci chiama intanto Libardo, sempre ottimo organizzatore per recuperi e ci conferma che sta andando in banca a recuperare i soldi delle 3 nostre canoe che vuol comprare. Con questa scusa decidiamo di fermarci con la canoa e di dedicarci un po al turismo. Dopotutto dopo i 40 km. fantastici sul Samana è dura trovare l\'ispirazine per far altro. Passiamo la mattinata del 4 visitando un lago di una cascata nelle vicinanze del "gamping" (campeggio di bungalow o capanne) e poi ci rechiamo all\'acquafan più assurdo del mondo che è proprio sotto a dove abbiamo dormito.
E\' costituito da una dozzina di piscine e 5-6 scivoli preparati artigianalmente in cemento e rivestimento in pittura a base di resina colorata. L\'acqua arriva dal torrente tropicale limitrofo a circa 20-22° gradi, scende in piscina e ritorna al torrente. Niente pompe cloro, riscaldamento etc. Il vero parco divertimenti ad impatto ZERO
Consegnamo le canoe a Libardo e ci rechiamo verso Marinilla dove in serata dove veniamo accecati dalle innumerevoli luci di Natale che caratterizzano la città. Il 5 coi indirizziamo verso Guatapé, piccola località turistica famosa per le case decorate e visitiamo prima el Penol enorme monolita in granito alto circa 220 metri la cui sommità è raggiungibile con una scala a zig zag che porta fino alla sommità da dove c\'è un panorama mozzafiato sul lago sottostante.
Salutiamo il nostro autista che assieme a Claudia rientrerà a Bogotà e continuiamo la visita di Guatapé ed il giorno successivo affittiamo una barchetta gironzolando per il lago ad ammirare le numerose ville anche faraoniche presenti nonché il sito più visitato che è la villa di Pablo Escobar, bombardata dai soldati colombiani quando è caduto.
Ci rechiamo poi a Medellin. Claudia ci ha trovato hotel fantastico in centro che ha anche la jacuzzi all\'11° piano sul tetto. Usciamo nella zona tranquilla della movida dove centinaia di locali si susseguono uno dietro l\'altro, tutti che sparano la loro musica quasi a coprirsi l\'uno con l\'altro. Bello ma giusto per una notte. La mattina successiva visita a Medelllin, la sua metropolitana, le linee via cavo che vanno in montagna e la Comuna 13, vi lascio qui un approfondimento per non tediarvi oltre (
https://ecointernazionale.com/2019/10/viaggio-nella-comuna-13-simbolo-del-riscatto-di-medellin/)- all asera prendiamo un taxi, volo per Bogotà dove ci aspettano Arturo e Claudia che passeranno la giornata successiva con noi a Bogotà prima di portarci in aeroporto per il ritorno. Anche per loro è stata una bellissima esperienza
Le foto sono mie e di Marcello