Eccomi di ritorno: 5 discese in 4 giorni, non male.
Primo giorno Durance Gorge, ne avevo tanto sentito parlare… una delusione. A parte la rapida dopo l’impraticabile, un quintone che non abbiamo fatto perch? in due (compagno d’avventure Roberto Elos) non era possibile gestire le sicure, il resto ? stato deludente; persino l’hard portage di 500 m non era poi st? granch?. Per rifarci ci siamo fatti una discesina lampo della Guisane bassa con ottimo livello (meno di un ora trasbordo compreso).
Il giorno dopo ci siamo diretti in Ubaye per la discesa delle mitiche gole. Gi? in partenza le voci erano discordanti Miky Gramaglia che era stato il week end precedente in Ubaye aveva detto a Robi che le sconsigliava causa livello elevato…
Partiamo solo con le barchette xch? al massimo dirottiamo sul tratto di gara, quindi ina230 lui e redlineC1 lo stampellun… Arriviamo e facciamo il primo scouting dalla strada. Acqua ce n’? un frego ma a me sembra fattibile; l’unico problema ? che ? difficile valutare un fiume dalla strada che passa circa 150 m. sopra la gola…
Vediamo un rullo enorme che tiene tutto il fiume con un ritorno che potrebbe contenere un camion della spazzatura… ma non riesco a riconoscere i passaggi da qu? sopra, io l’ho fatto sempre in estate inoltrata… comunque sarebbe trasbordabile…
Chiediamo ad Anaconda rafting una compagnia che mi aveva fatto un recupero l’anno scorso.
Alla domanda se sono fattibili le gole i due ragazzotti dredlockati e muscolosi sgranano le pupille e ci guardano come se fossimo appena sbarcati da un’astronave…
c’est pa posible con questo livello, noi non lo facciamo. Spieghiamo che non vogliamo scendere in raft ma in canoa e che non siamo pivelli (?), sorridono, la risposta non cambia c’? tre dur… loro non lo fanno e se non lo fanno loro come osiamo noi permetterci di pensarlo??
Le spalle cominciano ad incurvarcisi, lo scazzo avanza…
Poco dopo incontriamo Miki e i suoi ragazzi, hanno fatto il tratto di gara, dicono che ? bello, le gole? Mah… forse… per? c’? molta acqua… in due? loro vengono? no… xch? non facciamo il tratto di gara? qualcuno s’? imbarcato? sembra di no… minchiaaaaaaa para a mille…
Saliamo con loro all’imbarco del tratto di gara, dopo lo spettacolo delle gole vedere scorrere il tratto di gara dalla strada ci deprime ancora di pi?. Arrivati alla partenza guardiamo la rapidella con sempre maggiore tristezza… lo scazzo ha ormai raggiunto livelli da record… quasi quasi torniamo indietro. Poi di colpo mi girano i coglioni. ‘Fanculo!! Siamo venuti per fare le gole e facciamo le gole!! A costo di farcele tutte a piedi!! tanto ? (quasi) tutto trasbordabile.
Torniamo gi? all’imbarco, non organizziamo nemmeno il recupero, un po’ perch? ? gi? tardi, un po’ nel timore che la determinazione venga meno. Ci imbarchiamo in silenzio,
tesi ma determinati.
I primi 500 metri sono di terzo, ma si sente subito che l’acqua spinge. Arriviamo alla cage o lyon (il primo passaggio che di solito si trasborda e sicuramente non si scrive cos?). Normalmente c’? una rapida con forte pendenza, un dedalo di rocce e un salto con pentolone nicchiato sulla destra. Sorpresa rocce non se ne vede una, la pendenza sembra spianata, in compenso c’? il rullo enorme che avevamo visto da sopra; mi ricordo che in mezzo al fiume c’era un massone di circa 2 metri, ora completamente sommerso…
Naturalmente optiamo per il trasbordo senza nemmeno porci il problema. Trasbordiamo anche il secondo passaggio che di solito si fa perch? c’? un’enorme banana contro roccia che sembra il maelstrom e soprattutto perch? per impostarlo bisognerebbe tragettare sul ritorno del rullone… no bbuono.
Ed eccoci alla prima rapida di 5? che normalmente ? una scalinata piuttosto tecnica e con volume (almeno le altre volte mi pareva che ci fosse volume…) che si inizia con un salto di un paio di mt. a dx, poi bisogna spostarsi tutto a sinistra per affrontare il buco finale. Adesso per? ? diversa… la scalinata non c’? pi? c’? solo un torpedone bianco e schiumoso che porta nel buco finale, una specie di freccia con la punta a valle che occupa tutto il fiume e divisa da un masso semisommerso. Mi pare che la via migliore sia a sx del masso, ma anche a dx si dovrebbe passare visto che la punta ? a valle…
Partiamo uno dietro l’altro tanto che sicura vuoi fare.
Mi accorgo subito che ho sbagliato a mettere pagaia di scorta, corda e sacca stagna nella coda della redline, me ne accorgo perch? il primo ricciolo mi pizzica e mi capovolge proprio prima del salto iniziale. Per fortuna rodeare in C mi ha insegnato a eskimare alla velocit? della luce; emergo in tempo per impostare il salto ma sono lento quindi esco scomposto e invece di passare a sx vengo spostato verso destra su un altro saltino con discreto ritorno, lo imposto quasi capovolto e miracolosamente emergo dritto, mi lancio sul torpedone di schiuma con tutta la grinta possibile ma ormai ? tardi per affrontare il buco finale a sx quindi passo tutto a dx con tutta la velocit? possibile… cazzi, mi flippa come un birillo e mi faccio tutto il ritorno a testa sotto prima di riemergere dall’eskimo sulla punta della freccia che per fortuna, come previsto, porta fuori. Il tempo di fermarmi in morta, guardare su, e vedo la punta della 230 di robi esplodere fuori dal primo salto, affrontare il torpedone in tail stall e planare miracolosamente al mio fianco.
Il ghiaccio ? rotto! Questa era la pi? dura ci diciamo sorridendo mentre la tensione cala, ma solo un poco.
Il resto della discesa, per lo meno i due km successivi, ? solo un pelo meno tosta, una cavalcata tra ondoni, slalom per evitare buconi, qualche chicken way che comunque ? tosta anche quella, mentre i nostri sorrisi si allargano sempre pi? avvicinandoci al punto in cui la difficolt? cala sensibilemente. Ancora qualche eskimo, qualche lotta con buchi che ci sorprendono, ma niente di ingestibile.
All’arrivo siamo gasati come palloncini. Ci scambiamo grandi pacche e 5 e prendiamo per il culo le guide di Ananconda Raft.
Faccio autostop per il recupero e mi carica un franzoso di mezz’et? su uno scudo con un po’ di pancetta. Mi chiede se abbiamo fatto il fiume e come andata, glielo dico e gli dico che ce l’avevano sconsigliato: fa un sorrisino e viene fuori che lui l’ha disceso per la prima volta nel ’74, ha pagaiato per 10 anni con Josef Hass (quello dei libri sulla corsica e appunto sulle french alps) e ora non fa pi? molto perch? si ? scassato le vertebre atterrando piatto da un salto di 17 mt…..
Vabb? la sto facendo troppo lunga… gli altri due giorni alla prossima puntata.
JoS
***
www.playboatingitalia.com
The Italian Playboating Portal