Sabato mattina ci troviamo a mortara io, Pec, Belu, Maurizio P.S., direzione Valsesia.
Arriviamo a Balmuccia presso Monrosa dove salutiamo un p? di gente (GG, Betta la sfregiata, Carletto CCM, Paolo CCN), sentiamo i programmi che si fanno e decidiamo di andare a fare il tratto Piode-Scopello-Scopa. A Piode troviamo il quinto componente del gruppo, di cui non ricordo il nome: ? un discesista di Pavia, conosciuto dai pavesi. All’imbarco il Belu cala subito l’asso, e cio? la sua nuova nomad rossa, mentre il Maurizio, nonostante gli anni di esperienza in Kayak, si candida a burba, per aver dimenticato la giacca d’acqua: no problem, quel gran bazar del Pec ha sempre una copia di tutto. Pronti via imbarco. Non ancora in acqua mi schiaccio il mignolo della mano, scendendo tra i massi con la canoa in spalla: cominciamo bene!!!
Finalmente siamo in acqua. Prime rapidelle di riscaldamento ed arriviamo alla rapida del Pollice; non la guardiamo, il Maurizio fa da guida e passano tutti indenni, tranne il sottoscritto, che, uscito dalla curva, non raddrizza in tempo la barca e finisce sbilanciato in un buco: testa in gi?, eskimo, salvo. Arricominciamo bene!!! Ma il bello deve ancora arrivare: 100 m pi? a valle c’? la soglia mortale, un catinone, che prende tutto il letto del fiume, inclinato a monte, gi? teatro di un incidente mortale. Il passaggio ? tutto a destra in una lingua larga circa un metro: il passaggio non ? difficile e c’? il tempo di impostarlo bene, ma la menata psicologica ? superiore al grado di difficolt? del passaggio. Apre il maurizio, segue il discesista, passa il Pec, il Belu trasborda, ed io, dopo le menate mentali, decido di farlo e pennello; come direbbe il nonno: Orgasmooo!!! Si prosegue con la rapida pi? lunga di tutto il tratto, la rapida in cui ? meglio non andare a bagno, perch? impestata di massi. Qui ? il Pec che decide di farsi una bella vasca olimpionica a nuoto: infatti, imposta dall’inizio tutto a destra andando nel punto pi? incasinato, sbattendo contro un roccione, ribaltandosi e facendo a bagno tutto il pezzo. Se la cava con qualche botta alla mano dx e qualche livido sulle gambe: Bella Pec. Arriviamo nel punto dove sono in corso lavori sul fiume e passiamo trnquillamente dentro un tubone di ferro: a causa di quest’ultimo, ci sono cartelli all’imbarco che vietano la percorribilit? del tratto Piode-Scopello. Seguono altre rapide belle senza problemi e siamo al ponte di Scopello, altro passaggio critico. Passano il maurizio ed il discesista, il Belu va a bagno, il Pec ed il sotoscritto se la salvano in eskimo: Ol?. Altre rapide intervallate da laghetti e siamo alla passerella di Pila. La rapida non sembra essere particolarmente difficile, ma il maurizio, che l’aveva fatta la settimana scorsa, conosce l’inghippo: un bucone che tiene, e che ha creato problemi al Greg, al Violo, a colui che ha fatto la descrizione sul sito del CCN, e allo stesso maurizio in occasione della precedente discesa. Il passaggio ? al centro, sfiorando un masso affiorante ed andando a prendere la lingua d’acqua all’estremit? dx del buco. Il Maurizio ed il discesista passano, passa il Pec, passo io, il Belu trasborda. La discesa continua tranquilla fino a Scopa, dove arriviamo belli stanchini, ma soddisfatti. Io non avevo mai fatti l tratto e devo dire che merita. Ottima la compagnia, tempo discreto, birra e panino dalla Zamira.
Le foto sono a carico del Pec.
b. il pugile