Un VII continuo

admin lunedì, 2 aprile 2007 0


Era il 20 sera quando, mentre in formazione di 4 (tipo barzelletta: un americano e un inglese (miei colleghi), una terrona -io- e una del nord- Susy-) ci apprestavamo ad andare in un’enoteca, mi arriva una telefonata di Paolo, il mio amico proprietario del Ripa90 che esordisce dicendo “allora, x domani, tutto a posto?”

DOMANI????? (Panico.)

“Si domani.. i canoisti x il matrimonio… ricordi??”
io- ma non era il 31???
lui “no.. domani!!”

Se ricordate tempo fa avevo postato la richiesta di fare da “paggetti in canoa” per un matrimonio sul naviglio..

E così iniziamo a chiamare tutti quelli che ci vengono in mente e che siano abbastanza fuori da pagaiare nel Naviglio. Eh si, perchè al Ripa90 hanno appena ristrutturato il giardino e una scaletta arriva proprio a pelo d’acqua sul naviglio, che in quel punto è limpidissimo (da non credersi.. ma continuate a leggere e saprete perché!)

Susy riesce a reclutare Matteo, suo amico della ValSesia e ci apprestiamo ad affrontare l’ardua impresa.
Si scioglieranno le canoe nelle putride acque del naviglio? il dubbio mi assillava.

Arriviamo al ristorante e già ci rincuora sapere che avremo in cambio una cena (la specialità del posto è la carne alla griglia, con carni da tutto il mondo, Nebrasca, Irlanda, Francia, Olanda, Argentina tra le migliori). L’occasione è unica: dovremo portare i nostri omaggi alla futura sposa nel momento il cui l’annuncio viene dato durante l’occasione di un party aziendale (che per caso hanno messo sul conto dell’azienda una festa di fidanzamento? il dubbio resta..)

Tony, l’animatore del ristorante e del pub, ci promette un addobbo con laccetti luminescenti e siamo pronti ad andare all’imbarco. Con dispiacere scopriamo che l’unica alternativa è l’imbarco svizzero con salto (circa 1 metro e mezzo). Ovviamente il rischio maggiore è bagnarsi (nelle acque del naviglio, ndr).
matteo spinge alla perfezione Susy e me, che arriviamo piatte sull’acqua e senza troppi schizzi. E’ il turno di Matteo, Tony lo spinge… di punta! S-ciaff! matteo è bello che inzuppato! butterà poi i suoi indumenti, dopo essersi cambiato con arte “culinaria” dando le spalle (le chiappe) alla “poco” trafficata via Ripamonti.

Pagaiamo pagaiamo e vediamo pantegane che si affrettano a rientrare nelle loro tane al nostro passaggio, disabituate alla vista di colorate e plasticose barchette.

Passiamo così la “rapida del televisore”, per via del Voxon 24 pollici sul quale a non stare attenti ci si può incravattare. NB, il telecomando non c’era.. e x puro miracolo non c’era in onda neanche un reality!

Sentiamo in lontananza “i botti”.. in teoria avremmo dovuto essere lì in concomitanza con i fuochi d’artificio.. e invece becchiamo in pieno naviglio il più classico degli impedimenti fluviali. Probabilmente a cause delle ingenti piogge (di edilizia selvaggia nella zona), un bel tronco era lì, precisamente di traverso, assolutamente perpendicolare al muretto di cinta.
matteo è il promo ad avvistare l’intruso. Susanna la prima, stoica, a passarci attraverso. Con doppia pagaia – la sua e quella di matteo- si addentra tra i rami e la melma (beh potete immaginare il motivo per cui vicino al giardino del ristorante l’acqua del naviglio sia così limpida: il tronco ed i suoi rami hanno fatto da filtro!).
Sembrava di essere in uno di quei film dove per arrivare a trovare la principessa si troveva attraversare la valle dei draghi con tanto di paludi putrescenti.. strano che le acque non ribollissero per il fermento di piante, alghe, pantegane, rifiuti, cavi elettrici, cassetti, buste di plastica, scarpe (si, la civiltà è anche questo!). Ma dovevamo attraversare quel punto: dopo l’imbarco svizzero e il fetore e la flora e fauna locale non avevamo alcuna intenzione di uscire dalle canoe se non direttamente su una superficie solida e asciutta!

Alla fine ce l’abbiamo fatta a passare! Smadonnanti per la puzza e un po’ per essere ben in ritardo arriviamo, accolti più come eroi che come “sorpresa fluviale” oramai, visto che i nostri spettatori avevano assistito alla dura impresa dell’attraversamento da impraticabile (x motivi sanitari!!)

Ecco le nostre facce all’arrivo, felici per essere arrivati sani e salvi dopo questo fiume (che il Baldo di certo non ha percorso!) che abbiamo definito un VII continuo!

(Subito dopo le nostre facce erano ancora più felici perché, come promesso, ci hanno offerto la cena!)

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