Sabato ho fatto il Mister Tentena. Sono rimasto fino all’ultimo indeciso su dove andare Domenica. Avevo due possibilita: con JoS sulla Stura di Bonzo (come e’ andata?) o aggregarmi al plotone del Violo, Maurizio, Nunzio, Sandro, Stefano gia in Sesia dal Sabato. La mia brianzite acuta l’ha fatta da padrona e mi ha fatto scegliere per la meta piu vicina visto che ero solo in macchina. Ero talmente tentenna che sono partito con 2 barche barchino e ciffone. In valle subito gira voce dei numeri del Belu nelle gole di Santa Giustina sul Noce il giorno prima, Belu che tra l’altro migra dalla Val Sesia verso casa la mattina presto causa forza maggiore. Il programma del plotone, campeggiato a Morca, e di fare una discesa da Boccioleto fino a Morca (Seremnza piu Sesia) con partenza verso le 13, ma sono le 11!!!! Sono al Monrosa con la Betta e Ema in semi cazzeggio quando ci sovviene l’idea di fare una prima discesa da li a Vocca per poi raggiungere gli altri a Boccioleto. Agili e leggiadri ci organizziamo il recupero e in 4 e 4 8 siamo in acqua. Io col barchino che mi permette gustare al 100% il tratto e rispolverare il gusto del play, la Betta con la Demon rosa nuova di pacca. Bella discesa, Ema e’ in giornata decisamente positiva tira un eskimino sulla balmuccia ma e tutto sotto controllo. Seconda discesa Sermenza livello basso basso, in acqua siamo in 10 (io, Betta, Violo, Sandro, Mau, Ema, Stefano, Nunz, Mario, Greg) bella discesa tranquilla, ma candido a bagnone dell’anno nell’ordine:
Stefano!!! per avere fatto un filotto di tre bagni
Betta che si incravattata su un raschierone ridicolo e finisce tutta sorridente a nuoto su un sasso in mezzo al fiume.
Il Sandrone per avere fatto un bagno asciutto sulla rapida di ingresso ….. tutto il materiale e stato recuperato
Mario ci allieta con una bella play session nel ormai famoso buchetto che in passato segno il mento della Betta, gioca che gioco io alla fine l’ha avuta vinta il buco!!!
Segnalo inoltre la grande giornata di Ema che pennella il Sermenza.
Report di Ema
L’emozione gioca strani scherzi…
Quando, ormai in macchina sulla strada verso casa, ripenso al pomeriggio appena trascorso, non posso fare a meno di illuminarmi in un sorriso formato pubblicita’ del dentifricio: mi solca il viso da orecchio a orecchio e mi sento un po’ l’idiota felice, con lo stereo a palla come uno zarretto qualunque, bon jovi a manetta (o questo o i metallica, il convento non passa altro…) e i miei urlacci stonati che sicuramente non sono passati inosservati e inascoltati alle auto via via incrociate.
Poco prima, sotto il ponte di Balmuccia, un gruppo di 15 canoisti o forse piu’ affolla lo sbarco del Sermenza, tutti a raccontarsi le impressioni della discesa, a scambiarsi brevi racconti di rapide affrontate piu’ o meno a sinistra o piu’ o meno a destra… sulla linea piu’ pulita col buco finale o su quella sporca centrale? tagliando da sinistra a destra o da destra a sinistra? quel buco non teneva, il giancarlo uno spettacolo,…
Gli irlandesi se la bevono (ma dove tenevano le birre?) e mi ricordano tanto quella pubblicita’ dei tre snowboarders con la bud nello zaino (era bud poi?)… Con un centinaio d’euro da dublino a orio, canoa compresa, mica male!
Un minuto prima, a Sermenza finito, nella goletta prima del ponte, l’impatto scenico e’ assicurato, quello emotivo anche: i reduci del Sermenza + altri in attesa, una macchia di colore e sorrisi contagiosa, una gioia diffusa che esplode dalla gola e giunge al cielo di Valsesia… che e’ bello quando e’ bello, anzi no, quello e’ il cielo di Lombardia, ma va beh, ieri il cielo di Balmuccia era bellissimo!
Ma torniamo a quei momenti…
ore 12, imbarco per il tratto di gara
Io, betta e nonno ci “sgranchiamo” le ossa in vista del Sermenza
a parte un paio di gommoni, siamo gli unici che scendono il tratto di gara.
Personalmente, dopo un sabato di camminata in montagna, sono mezzo morto, tanto stanco da aver pensato anche a un super pacco dell’ultima ora… me tapino! meno male che la morosa mi ha cacciato giu’ dal letto
Tutto benino per quanto mi riguarda. Ovviamente la betta e lorenzo pennellano tutto, lei nel nuovo mezzo rosa suinetto, lui nel turacciolo azzurro.
Prendo un po’ a sinistra balmuccia, che mi scaraventa, ormai a fine rapida, verso la parete: puntata, acqua, eskimo (doppio), no bagno
Il resto tutto ok, la giornata e’ meravigliosa, ma nel retro della testa ho un tarlo chiamato Sermenza… l’ultima volta fu dramma, stavolta?
ore 13.30 (?), un’armata agguerrita di canoisti ci attende a boccioleto per l’imbarco del Sermenza
Eravamo io, Fidel, Sotomayor, Compay Segundo, Teofilo Stevenson,… ema, betta, nonno, mario, nunz, stefano, violo,… altri tre di cui non ricordo il nome, forse c’era un sandro,… help! completare lista, 10 in tutto comunque.
Il primo tratto nasconde poche insidie, pero’ insidiose
C’e’ il salto del Giancarlo, pennellato da tutti con grande maestria, e altre rapidelle molto sporche, chi e’ manovriero ne esce pulito, chi invece viene giu’ per gravita’ incontra qualche difficolta’ in piu’, pero’ tutto bene
Me la cavo piu’ o meno dovunque, la classe non e’ acqua e io vado a vino, sbatacchio qui e la’, qualche sasso di troppo, qualche salvataggio in extremis, ma fino alle gole discesa pulita, yahoo! gli insegnamenti del mario, “stai avanti”, mi servono, eccome!
Ricordo due o tre bagni, mario, stefano e betta (chiaramente sul piatto, se no che betta e’?!?)
Giungiamo all’acme della discesa, rapida d’ingresso delle gole. Il godimento e’ assicurato, e’ un crescendo d’eccitazione. Vado a sinistra, dove si e’ radunata una piccola truppa, canno la morta e m’inguaio verso destra.
Con un po’ di extreme kayak a forza di braccia mi salvo in morta e assisto alla discesa della betta, ovviamente sempre eccellente dal IV grado in su!
ok, cenno al mario, scendo io. Sapete quel macigno centrale da prendere assolutamente a destra? beh, l’andreino una volta mi disse, vai pure a sinsitra ma entraci bene perche’ sotto c’e’ un buchetto. Mi trovo troppo a sinistra per curvare e sono dentro, pero’ veloce e l’acqua non e’ tale da tenermi. Sono al culmine dell’esaltazione, mi fiondo pagaiando piu’ che posso nel saltino, “stai avanti”, un urlo di liberazione e gioia mi esce spontaneo.
E’ stato bellissimo, fumo una sigaretta, bevo una birra e guardo la televisione
L’entusiasmo e’ condiviso da tutti, per ogni canoista c’e’ un’ovazione, un applauso lo accoglie nel laghetto sotto la rapida, siamo tutti amici, tutti nudi, tutti ‘mbriachi, e’ un pomeriggio da documentario, “missione natura” canoista contro ippopotamo o canoista contro squalo martello? Facciano pure, tanto vinciamo comunque!
Imbuto, malino, un po’ troppo a destra, “stai avanti” e ne esco, non lesino pagaiate inutili, ma meglio cosi’ piuttosto che accettare mollemente il sottile invito del buco, maga circe, ammaliatrice che tutto attrae e nessuno lascia
Toboga, che faccio trasbordo? eheheh, fossi scemo! C’e’ poca acqua e siamo costretti a prenderlo a sinistra.
Un po’ infatti si sgrattugia sulla parete ma, ancora una volta, il ritorno non tiene e la voglia di finire il torrente e’ troppo forte per abbandonarsi all’eskimo.
La mia pagaia e’ un mulinello, una forza inattesa mi appartiene, la canoa e’ uno sport auto-dopante, si alimenta da se’ e ti da’ un potere incredibile, l’autocoscienza di vivere un’esperienza eccezionale
Altro imbutino, qui il livello bassino crea una nicchietta sulla sinistra: entro a destra, cercando di tenere quella destra, ma, accidenti al contromano, l’acqua mi porta a sinistra…
no problem, no agua, no tiene! hasta la vista Sermenza, hasta la victoria siempre, hasta l’asta, alta la bandiera dei pirati del torrente
siamo tantissimi, bellissimi, fichissimi nelle nostre canoe verde acqua e azzurro cielo
e il nostro grido si leva alto, la terra promessa e’ un territorio di conquista tanto difficile da raggiungere
e siamo ebbri di quella difficolta’ che riempie d’orgoglio le imprese piu’ belle.
Il resto e’ storia, i saluti agli amici, le pacche sulle spalle e gli abbracci, il trasporto dei cavalli e la svestizione dei cavalieri
Il pomeriggio si conclude con un bacio e abbraccio a betta e lorenzo, guide spirituali di questa splendida giornata. E un a presto anzi… prestissimo!
Report della Betta
Domenica mattina con una calma assoluta mi avvio verso la val Sesia, sul tetto non la mitica “Zulu Nera” ma il “Suppostone/Suinetto Rosa”, obbietto è provare la canoa e tornare a casa indenne e con una discesa del tratto di gara e invece come nelle migliori tradizioni canoistiche tutto si cambia.
Mentre salgo mi fermo dai Pavesi, e loro propongono Sermenza per la una, ecco il formicolio allo stomaco, non posso buttarmi subito nel Sermenza sono solo le undici per cui decido con Emanuele e Nonno di fare il tratto di gara in scioltezza per riscaldarci, in realtà forse li ho un po’ costretti ma non ne sono ancora sicurissima.
La sensazione in acqua non è delle migliori mi sento su un trono,mi sento in una barca enorme, e anche se la discesa fila via senza problemi mi sento un po’ (come direbbe Nicoletta) a “Bigolo Molle”, mi pare di non riuscire a fare nulla, e per alzarmi il morale Nonno mi consola dicendomi che “Sembra che la canoa porti a spasso me”, in quel momento pensavo giusto quello anche io.
Santo Nonno elargisce consigli, grazie, e le cose migliorano leggermente.
All’imbarco del Sermenza la voglia è quella di tornare a casa, invece mi faccio convincere dai tanti in attesa, Violo, Sandro,Maurizio, Nunzio, Stefano al suo primo Sermenza, Nonno, Emanale ecc. ecc.
Mario che mi assicura che poi ci si carica, di lividi immagino e invece grazie alla poca acqua, e all’ottima compagnia le rapide del Sermenza mi sembrano meno difficili che in altre occasioni tutto fila liscio, sino a che non vedo la “Foresteria”, ecco l’ansia, il cuore batte troppo forte, ho caldo e quale miglior rilassante se non un bagno… nel quasi niente, in una raschiera poco prima della rapida di ingresso, però avrei voluto vedere la mia faccia mentre ero seduta sul sasso, son quasi certa che ridevo.
Ebbene il bagno è stato il toccasana della discesa, si perché ormai sono di nuovo tranquilla, e soprattutto, visto che si sono uniti alcuni Irlandesi, ho tutte le intenzioni di far vedere cosa san fare le “Canoiste Italiane”, insomma un po’ di sano “Nazionalpatriottismo!”.
Imbocco la rapida di ingresso, tutti si fermano in morta, e perché mai dico io, Nonno e Mario a sinistra e già ridono sotto i baffi, Emanuele a destra gli altri sparsi ovunque, e mi ripeto ma perché mai io vado, mi viene il sospetto di essere la prima, e invece Maurizio è li che mi aspetta e anche Nunzio, che Gioia, sono nel laghetto con loro.
Gli altri sfilano uno dopo l’altro accolti da applausi e complimenti.
Imbuto, Toboga e ultimo passaggio tutti senza problemi, accompagnati da applausi e foto, una moltitudine di canoe colorate che escono dalle gole e arrivano nel laghetto di Balmuccia, sigaretta e birra per tutti.
Certo non era un Sermenza cattivo quello di ieri ma la soddisfazione c’è in ogni caso, grazie a tutti per la compagnia e per avermi convito a non scappare a casa prima del tempo.
Alla prossima discesa.