Partenza giovedì sera da Parona incastrati in auto fra tutta l’attrezzatura per far canoa, torrentismo e arrampicata, Susanna ed io siamo arrivati nella valle del Roya intorno alle 3 di notte. Abbiamo dormito nello splendido villaggio di La Briga, ai piedi di una falesia impressionante. La mattina del venedrì dopo un’abbondante colazione decidiamo di discendere il Rouèou nell’omonimo vallone. Prima ci fermiamo a Tende per visitare un negozietto di attrezzature sportive e l’ufficio del turismo che incredibilmente regala guide di canyoning, vie ferrate, mountain bike, trekking della zona! In auto percorriamo una decina di chilometri di sterrato fuori dal mondo, lontani da tutto fino a raggiungere la partenza dell’avvicinamento a piedi, 1,5 ore sotto un sole cocente sulla cresta di un monte costellato di bunker della seconda guerra mondiale, paesaggi incredibili! Finalmente fiume!
Andamento verticale in strette gole di calcare, tutto levigato dalle acque, toboga fino a 22 metri, belle calate e immancabili tuffi rendono decisamente piacevole e divertente le 4 ore di discesa, che fatica però…
Ritorniamo nella valle principale e con stupore notiamo che la Roya ha un ottimo livello anche alle 7 di sera, ma nessuno dei due ha le forze di pagaiare così decidiamo di portarci in zona Clue de la Maglia per il canyon del giorno seguente. Dormiamo in cima ai monti, nel parcheggio da dove parte l’avvicinamento a piedi. Mega cena scarosa e poi sacco a pelo per la notte, saranno almeno le 11 ma crolliamo senza batter ciglio. Il mattino dopo una mega colazione, porto l’auto all’uscita del percorso, giù a valle e con autostopo risalgo fino alla partenza. 15 minuti di sentiero ci portano nella Maglia, torrente incassatissimo scavato nel grantio e calcare, purtroppo un po’ troppo affollato rispetto alle nostre abitudini ma comunque la progressione risulta piacevole e senza intoppi. Toboga fina a 12 metri, tuffi e solo due calate, un grotta a metà percorso e pesci che schizzano ovunque. In assoluto il torrente più bello che abbia mai disceso in vita mia. Indescrivibile, neppure le foto sapranno rendere l’idea. Acqua color smeraldo, fondo giallo e conformazioni di calcare appese un po’ ovnque, strettissime gole e poi la grotta…senza parole, rimaniamo a bocca aperta e occhi spalancati a contemplare lo spettacolo che ci offre la natura. Una calata all’interno ci porta nella stanza principale, acqua che cola ovunque, stallatiti e stallagmiti dappertutto, giochi di colore inimmaginabili. Dovete solo andarci, le parole per descrivere l’ambiente non sono ancora state inventate. Fuori dalla grotta ancora toboga fino a 12 metri, tuffi in pozze limpidissime e invitanti. Abbiamo passato almeno 4 ore in un torrente probabilmente inesistente, incredibile, forse solo il frutto di una canna andata a male!
Stanchi morti decidiamo comunque di andare a Sospel dove c’è una nota falesia ad arrapicare un po’! Giunti alla base delle prime vie fatichiamo come due somari, le forze ci abbandonano i piedi gonfi non stanno nemmeno nelle scarpe, meglio mollare il colpo. Scegliamo un bel ristorantino a Breil e fagocitiamo bistecconi, insalate, patatine e pure una pizza made by italian, dolce e vino. E’ ora di morire, decidiamo di sepellirci sulla strada dismessa lungo le gole di Saorge sul Roya, ottimo e tranquillo parcheggio anche per camper.
Il giorno seguente è la volta della Morghè, affluente della Maglia, noto per la sua impressionante verticalità, ben 230 metri di dislivello con uno sviluppo orizzontale di 30-40 metri. Rapida successione di calate fino a 30 metri ed una spettacolare calata di 60 metri! Vertiginoso e spettacolare, si tuffa infine nella Maglia poco prima dell’ingresso in grotta. Siamo bravi e non incontriamo alcuna difficoltà nemmeno con la calata più impegantiva, per raggiungere l’attacco della corda bisogna fare un traverso esposto sui 60 metri di strapiombo, da cagarsi nella muta!
Giunti nella Maglia, decidiamo di entrare in grotta calandoci dal soffitto, pare ci sia un’apertura. E’ vero, il buco c’è! Fantastico ed emozionante. Una calata nel vuoto in mezzo alle stallatiti e a pioggia di acqua che ha lasciato i suoi minerali appesi a fragili conformazioni verticali…A parlarne mi viene acnora duro! Altre 3 ore di discesa ed un infame sentiero di 45 minuti verticle ci segano le gambe, giusto il tempo di scofanarci 2 baguettes, 1 etto di formaggio, due mezzi salami, 2 buste di risotto Knorr, mezzo vaso di pomodori sott’olio ed un avanzo di focaccia al formaggio+ pancetta, ritiramo tutta l’attrezzatura e via verso il col di Tende per il rientro a casa. Arriviamo a Parona intorno alle 22,30, giusto in tempo per ingoiare ancora un pizza. Solo 3 giorni, solo 3 torrenti, solo 2 amici, soli 250km da casa ma mai così tante emozioni, così tanti ricordi e così tante foto! Fine, alla prossima.
GG