Partenza in solitario venerdì mattina alle 6:00, traffico praticamente nullo, dopo qualche sosta forzata causa pasti del bimbo arriviamo a Kranjska Gora passando dal Tarvisio (controllo dei documenti anche di Federico, vi lascio immaginare la foto sulla sua carta d’identità fatta a tre mesi e la scritta ALTEZZA: 62 cm), pranzo a base di gulash di cervo e con la panza piena affrontiamo i 50 tornanti del passo del Vrsic (da fare in moto), arriviamo alla casa, imboscatissima a 200 metri dalle sorgenti del Soca collocata in uno scenario da favola (ma che paura essere soli la sera).
Nel pomeriggio arrivano tutti (tra gli altri soliti del CFM anche Bianca ed Andrea di Torino), chi è partito più tardi e chi invece è andato prima sul lago di Bohinj,.
Prima di cena un paio di caprioli ci fanno visita e data la nostra fame hanno rischiato grosso, a tavola siamo in 17 davanti all’ottimo pranzo preparato da Barbara.
Il giorno dopo andiamo a visionare la Koritnica che però giudichiamo bassa, allora via sulle cave, durante il tragitto passiamo davanti a tendoni, cavalli e carri e vediamo il fiume sbarrato dalla security della Walt Disney da ponte di Prijon alla confluenza del Boca. Ci imbarchiamo proprio qui in modo che i nuovi adepti possano fare pratica, livello a 25 mc direi buono, dopo una serie di bagni (in particolare nell’ultimo tratto) e 4 ore di discesa !!! raggiungiamo lo sbarco a Trnovo (fate attenzione perchè l’ultima rapida sembra sifonata sulla destra). Veniamo raggiunti anche da Dudu, Otto, Ale Bradipo e Paolo CCN che partiti giovedì si sono fatti Gail e Drau, siamo ora in 21 e ci buttiamo a tavola affamati e distrutti, la serata finisce davanti ad un bel fuoco sotto un cielo stellato.
La domenica il gruppo si divide, qualcuno rifà le cave alte in relax , noi andiamo sul km 9, io abbandonata la leggera sub 6, opto per una super Nomad 8.1 prestata da Matteo (forse futuro acquisto)….MA QUANTO PESA, il livello non è male, c’è anche mi fratello che PROVA il suo primo km 9, e subito ci piazza un bagno, dirà per la stanchezza della discesa, anche Luca il Veneziano ci costringe a correre per recuperare la sua barchina, arriviamo alla frana e qui altri bagni, tra cui il mitico Dudu che prima indicata la via giusta a tutti e poi la sbaglia lui, una rarità vederlo nuotare.
Il candelaio è troppo alto e non si riesce ad entrare bene, altri bagnatti e siamo allo sbarco immersi nella nebbia, il gruppo si ricompatta e scaglionato parte per casa.
Carlo