Norvegia 07 by Fred

Frederik Beccaro lunedì, 27 agosto 2007 0


Eccoci qui a raccontare come sono andate le vacanze, non parliamo di spedizioni… quelle le lasciamo alla Traco.
La partenza è fissata per il 27 sera e nel sud della Germania incontriamo i Villa’s. Attraversiamo il 28 via A7 tutta la Germania e fortunatamente troviamo poco traffico.
Non abbiamo fretta., siamo in vacanza e decidiamo di andare a visitare un parco animali in Danimarca in zona di Aarhus.
La domenica visitiamo questo parco veramente bello, gli animali sono tenuti benissimo, addirittura per gli orsi polari c’è un sistema che fabbrica 5000 litri giorno di
ghiaccio e neve artificiali per questi splendidi animali. Nel parco vedremo anche Orsi bruni, Lupi, Volpi e tutto il genere del nord Europa.
Foto 1 -Orso polare
La sera prendiamo il traghetto da Greena e durante la notte sbarchiamo a Varberg in Svezia a sud di Gotebotg.
Traghetto comodo, ma un po caro per il camper.
Lunedì 30 verso sera raggiungiamo Massimo Delledonne, Enrico Lucchini, Marco Giardini e la sua morosa Micaela nei pressi
della Sjoa
Foto 2 -Sosta bimbi a Lilleammer
Massimo & c. il giorno prima hanno disceso assieme a dei tedeschi la Sjoa, siccome i livelli sono alti decidiamo di andare verso
la Driva ed il 31 a Dombas discendiamo lo Jory. Bel livello, 10-12 km di 3-4° abbastanza continuo.
Dopo il ponte dello sbarco ci sono 2 bei passaggi a scivolo, Valerio un po troppo in scioltezza viene preso nel giro del pentolone del secondo e nuota
auto-recuperando tutto il materiale
Foto 3 -Marco Giardini Jory inferiore
Recuperiamo il tutto e con le famiglie che ci hanno raggiunto, andiamo a dormire all’imbarco dove avevamo i mezzi.
Troviamo uno slargo 100 metri prima del lago dell’imbarco. Gran bel posto in mezzo alla natura. Il tempo è un po freddo e ventoso ma
non piove. Enrico va in bici a visionare il tratto alto dello Jory. Si fa a giugno/luglio, il livello è un po basso, allora si decide di andare verso Opdal alla
volta della Driva
Foto 4 -Campeggio libero imbarco Jory
Foto 5 -Fred
La scelta della Driva è anche obbligata dal fatto di restare vicino ad un centro importante in quanto la mattina successiva arriverà
Lorenzo Tosi, ultimo elemento del gruppo. Da Oslo dove è arrivato via aerea raggiungerà Oppdal con il treno
La Driva ha all’imbarco un livello piuttosto alto ma sicuramente fattibile. Gran bella discesa. Partiti in 6, con Florian, uno dei due tedeschi. Arriviamo in
4 causa nuotata di Marco. Massimo saggiamente accompagna l’amico fuori dalla gola per non lasciarlo solo.
La sera campeggiamo al campeggio di Lonset, paradiso per i giochi dei bambini e al mattino seguente ci dirigiamo verso il Grovu e mentre attendiamo l’arrivo di Lorenzo assieme a Valerio andiamo ad “esplorare la parte alta”.
Il libro di Obsommer/Klatt consiglia una volta arrivati al parcheggio di seguire il sentiero per 2 km e quindi imbarcarsi. I passaggi più belli sono a monte del parcheggio e visibili da quest’ultimo
Foto 6 -Canoa in spalla x Grovu alto
Percorriamo circa 800 metri di sentiero e decidiamo di cercare l’imbarco subito a monte dei passaggi chiave
Cosa non facile in mezzo al bosco. Forse continuando lungo il sentiero come dice il libro si impiega lo stesso tempo
Foto 7 -Salto sul Grovu alto- O.K. style
I passaggi chiave del Grovu alto non sono niente male. Un bel salto e due toboga carini subito attaccati
Giunti al parcheggio si aggiungono altri 2 componenti del gruppo ed in 5 continuiamo lungo la gola. Segnalo un trasbordo lunghetto da fare lungo la riva sx. meglio stare alti. Si intravede una sottospecie di sentiero.
Appena reimbarcati il fiume si mantiene sul 4° per 3 km circa fino al ponte dello sbarco. L’unico che incontrerete.
Marco Giardini non si era imbarcato e allora ne approfittiamo per fare gli ultimi 3 km del Grovu fino alla confluenza con la Driva.
Il fiume è bello alto e il tratto è uno spasso.
Il programma prevede di andare sulla Rauma il giorno dopo, cosa che facciamo passando dal basso lungo il fiordo.
Il palmare di Massimo ci dice che avremo una bella giornata di sole mentre sulla costa sono giorni che piove e decidiamo di farci raggiungere dalle signore ed i bambini in quanto poco a monte, sulla valle della Ullva conosciamo un posto per un campeggio libero da favola
Foto 8 -Lorenzo primo passaggio Rauma alta
La Rauma alta è più facile del tratto veramente tosto più a valle, sono tutti passaggi intervallati da laghi acqua cristallina, una favola
specialmente con il sole
Foto 9 -Massimo, secondo passaggio Rauma alta
Il passaggio chiave e spettacolare della Rauma alta è senz’ombra di dubbio il salto chiamato
Little Huka falls. Un salto di circa 6 metri che riprende quello più famoso in Nuova Zelanda
Foto 10 -Fred, Litte Huka fall. Rauma Alta
Foto 11 -Marco Little Huka fall
La rapida prima di Little Huka è un po ostica, c’è un passaggio che apro con Lorenzo che lo sottovaluta e dopo 2 minuti di rodeo nel buco
stappa e nuota, sorte simile ad Enrico: Massimo e Marco “ciccano” e trasbordano per fare solo il salto, passiamo indenni io e Valerio
Foto 12 -Lorenzo, Little Huka Fall
Dopo Huka ci sono ancora 2-3 bei passaggi una è la rapida chiamata da Valerio del Coccodrillo per il dorso da cercare di cavalcare. Passiamo tutti, alcuni eskimando
Foto 13 -Enrico sul Coccodrillo
Nel lago finale a 600 metri dallo sbarco, troviamo una Dagger Nomad 8.5 spiaggiata in ottimo stato. Accidenti,
non c’è il nome del proprietario… rognaccia maledetta….
Le signore nel frattempo ci raggiungono ed andiamo nella valle della Ullva. Posto fantastico per campeggiare
Foto 14 -Campeggio libero sulla Ullva
Sulla Ullva c’è un parquet in mezzo al nulla e ci mettiamo a cerchi con i mezzi. Veramente comodo
Foto 15 -Parquet in mezzo alla natura
La mattina successiva c’imbarchiamo 800 metri a valle e percorriamo il tratto basso della Ullva fino a qualche centinaia di metri dal
baratro. Il libro consiglia un trasbordo per sbarcare in prossimità di una spettacolare cascata affluente dell’Ullva. La prima rapida è
ancora sulla Ullva superiore, denominata una dozzina d’anni fa del Funnambulo perché era difficile arrivare in piedi. Valerio ne onora
i vecchi ricordi con una nuotata nel buco finale.
Foto 16 -Lorenzo Salto sulla Ullva
Foto 17 -Lorenzo incorniciato nella tettoia Ullva
Dopo la Ullva discendiamo la valle della Rauma e risaliamo per il passo dei Troll, traghettiamo in direzione Geiranger, uno dei fiordi più spettacolari e famosi della
Norvegia, sicuramente un panorama mozzafiato
Foto 18 -Tornante sul Geiranger, vista sul paese
Foto 19 -Intrusi sul bellissimo panorama del Geiranger
Dal Geiranger si arriva nella valle della Otta, e raggiungiamo il campeggio di Skyak in serata.
Livelli alti ma possibili e notizie piovose da quel di Voss ci inducono a fermarci qua 2 giorni.
La mattina del 5 ci rechiamo o Vagamo per fare la Finna. Rapida processione all’idrometro. Sembra buono, via all’imbarco
che rimane sull’affluente Skyerva. Il livello si rivelerà alto e la discesa in gola piuttosto obbligata sarà un po psicologica in quanto
si sa che verso la fine della Finna c’è un passaggio molto pericoloso e non trasbordabile con livello alto.
Fortunatamente a lato passaggio c’è stato un insabbiamento che da la possibilità di un comodo trasbordo sulla dx.
Sulla Finna causa tempo grigio e buco del c… stretto non abbiamo fatto foto. L’uscita dalla gola
libera un urlo di gioia da parte di tutto il gruppo. Da segnalare una nuotatina di Enrico (e siamo a 2)
Il giorno successivo avremmo dovuto fare un bello spostamento e da concludersi con una discesa sul
Songdalselva. Il palmare di Massimo ci dice che in quella zona i livelli sono ancora alti e visto il bel tempo mandiamo le famiglie avanti via passo Jotunheim e noi
DKV Auslandführer alla mano di Valerio, ci buttiamo sulla Visa, principale affluente della Bovra
Acqua grigia e abbondante tanto da non trovare l’idrometro al ponte indicato, forse è sott’acqua. Ma diamine il libro dice che a monte c’è n tratto continuo
con gli ultimi 6 km di 4…: E’ un libro tedesco, sicuramente più morigerato sui gradi rispetto a quello di Obsommer/Klat….
Fortuna che il fiume è tutto lungo una strada sterrata. Iper continuo, con volume che aumenta così come pendenze, difficoltà e pericolosità. Enrico
ci regala la 3° nuotata. Era così chiuso in canoa che aveva perso sensibilità alle gambe. Fortunatamente va a nuoto ma grazie alla corda di Massimo riesce a raggiungere la riva. Seguo la canoa e la pagaia che riesco in qualche modo a recuperare. La canoa si avvicina ad una goletta. Fortunatamente non mi fido e mi fermo. Dopo insieme a Valerio e Lorenzo trasborderemo i 3 passaggi successivi, uno peggio dell’altro. La M3 di Enrico la perdiamo senza alcuna speranza. Nel frattempo il torrente raggiunge i 60 metri cubi con una continuità tipo Rabbies.
Decisamente dangerous….
Percorriamo lo Jotunheim, quest’anno ancora innevato e raggiungiamo le famiglie a Skiolden dove approfittiamo del caldo per una sosta sul fiordo fino a sera.
Ci spostiamo poi sul lago del Songdalselva, é decisamente alto, come indica l’idrometro on line.
La mattina successiva è il 7 agosto. Sono esattamente 3 anni che Max è scomparso. Abbiamo campeggiato esattamente nello stesso posto incantevole di 3 anni prima.
Andiamo verso Boyum. I bambini andranno al museo del Ghiacciaio e noi a dare un saluto a Max. I norvegesi hanno tagliato tutto il boschetto attorno alla zona maledetta. Hanno risparmiato solo l’albero con la canoa e quello più a monte dove avevamo messo il sedile. Ora la canoa si vede subito dalla strada. Il livello è ancora più alto di 3 anni fa. Il passaggio inganna ancora di più! Max si è incastrato 1 metro sotto il livello dell’acqua in un passaggio dove la nicchia malefica rimane totalmente invisibile ed imprevedibile.
Ricordo ancora le parole di Panebianco quando due inverni fa davanti al passaggio, con fiume secco mi aveva chiamato urlando quanto potesse essere stato incredibile e fortuito
quell’evento! Lo so, sono più di mille giorni che i pongo la stessa domanda. Lascio una foto di Max sulla canoa e raggiungo la famiglia al ghiacciaio.
Foto 20 -Skiolden, pesca in famiglia
Più che ci avviciniamo a Voss e maggiormente aumentano i volumi. La è una settimana che piove.
Il pomeriggio del 7 facciamo la Jolstra, che seppur considerata facile ha un volume di 100 m3 e ci regala una discesa spettacolare passando a fianco di buchi enormi.
Marco s’incazza un po per un bagno che riscatta però con una bella discesa.
Ci avviciniamo a Voss e all’imbarco del Mirkydalen alto incontriamo gli amici tedeschi. Ci accordiamo per discendere il tratto alto il giorno dopo con Florian.
il tratto a valle + famoso ha 10 m3 in + rispetto al massimo dei Norvegesi. Decisamente troppo….
Anche il Mirkydalen alto non è male, le rapide sono maggiormente intervallate da zone più calme. Da segnalare un toboga lungo 20 metri e
alcune rapide spettacolari. Meglio evitare il salto di 8 metri allo sbarco in quanto decisamente ha un catino ricettivo insufficiente.
Allo sbarco incontriamo Jos e la sua truppa. Sono le 2, non sanno ancora dove andare ad imbarcarsi, non su questo fiume… era già smarcato con
livello basso 3 anni fa. Nonostante i nostri consigli, non sembrano intenzionati al tratto alto, non fa tacca….
Foto 21 -Florian, 1° passaggio Mirkydalen alto
Foto 22 -Fred ingresso toboga Mirkydalen Alto
Fa un po freddo, raggiungiamo le famiglie a Voss e la sera la passiamo in campeggio con una bella grigliata. La mattina successiva di comune accordo
decidiamo che quella, il 9 agosto sarà l’ultima giornata canoistica. Andiamo per fare il Jordalselva. Livello basso. Lo terremo per il futuro. La strada per raggiungerlo è
veramente un’ avventura. Gallerie basse scavate su roccia su stradina ad alta pendenza e sterrata.
Optiamo per la playing session del Raudalselva. Esce il sole, livello alto almeno 50 metri cubi. Acqua trasparentissima. Morning Glory la trasbordiamo, si vede che è praticabile
ma con quel livello gli schiaffi dell’acqua ci toglierebbero il sorriso.
Mi resta un po di amaro in bocca, più a valle grazie a Florian faccio un bel salto da me mai tentato, decisamente più facile con livello alto. Moolto spettacolare.
Il salto mi carica, e terminiamo tutti i 15 km della playsection.
Foto 23 -Fred Salto Play section Raudalselva
Salutiamo Lorenzo, Enrico e Massimo che rientrano in Italia. Con Marco, Micaela, e i Villa ci avviciniamo a Bergen dove passeremo la mattina del 10 a fare i turisti ed il pomeriggio
solo con i Villa in un parco acquatico nei pressi di Bergen. Come dice mio figlio…. sono anche le mie vacanze!
E’ giunto il tempo di avvicinarci piano piano a casa, percorriamo un po di strada verso sud con i Villa. Loro devono rientrare per il 19. Noi qualche giorno prima
per cui ci separiamo.
Con i bambini mi fermerò ancora in Svezia a pescare (non dico cosa) in qualche fiordo
Foto 24 -Pesca misteriosa
Visitiamo il 14 Legoland in Danimarca. Gran parco divertimenti per grandi e piccini….
Foto 25 -Legoland a Billund
Il giorno di ferragosto viene passato nell’attraversare la Germania, fortunatamente senza traffico.
Ultima notte sul passo del Gottardo per prendere l’ultimo fresco e poi l’arrivo a casa!
Decima Norvegia, l’anno prossimo grazie a Panblanco si va sul Colorado ma già sto pensando al 2009!

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