Alba e tramonto – Madagascar

admin lunedì, 3 settembre 2007 0


Vago incuriosito per il mercato di Antsirabe, tra la carne semplicemente esposta al nugolo di mosche e i gamberetti essiccati gia’ pronti per la zuppa, il riso e i caschi di banane… le papere terrorizzate, il collo in una mano malgascia mentre l’altra maneggia un coltello affilato. Spunta il viso di un bimbo di pochi mesi da una cesta sotto il banco della frutta, mentre la mamma prepara un trito infernale al peperoncino. John Cena occhieggia dalle maglie dei bambini e dalle bancarelle, dove magliette e gadget cinesi fanno pessima mostra di se’. E’ una fortuna che il mercato alimentare e quello vestiario siano sempre separati, e’ come una linea netta che sembra dividere il vero Madagascar da quello d’importazione (?!), un oggetto assurdo e pacchiano, un luogo ove i malgasci in qualche modo si omologano al nostro modo di vivere, pur non facendone parte; e il risultato e’ grottesco e triste: adulti e ragazzini gia’ al lavoro, conducono carri trainati da zebu’, coltivano riso o fabbricano mattoni lungo le strade che scendono dagli altipiani,i vestiti pero’, seppur sporchi e logori, scimmiottano i nostri, la maglia del Milan, la maglia del wrestling, Adidas e Puma…
La citta’ mi mette a disagio, anche se ormai avvezzo a una vita di zingari agli angoli delle strade, qui l’accattonaggio e’ tale da risultarmi fastidioso; cio’ che piu’ colpisce, e’ il confronto, fortissimo, quasi reboante, con i villaggi via via incontrati, dove la poverta’ raggiunge livelli impensati, la dignita’ anche. Cio’ che e’ perso nella citta’, lo si mantiene vivo nella campagna. Qui non ho visto persone chiedere soldi o cibo, ho visto invece bambini posare contenti per le fotografie, ridere vedendosi ritratti, giocare giochi ormai dimenticati. Non facce pietose per invocare pieta’, ma sorrisi luminosi e occhi accesi di curiosita’. Citta’ e campagna, due facce di una stessa medaglia, squallida paccottiglia da un lato, oro zecchino dall’altro; triste miraggio di felicita’ mai raggiunta l’una, realta’ di grande dignita’ la seconda. Qui le persone muoiono giovani, per le scarse condizioni igieniche pero’, non per lo scarso cibo. I polli razzolano e i maiali sgrufolano dovunque, riso a sacchi, frutta e verdura sono freschissime e buonissime. Pesce e carne sono il re e la regina del mercato, fresco uno, a volte gia’ fritto, oppure affumicato ed essiccato, abbondante l’altra, mezzene appese, trenini di salsicce, frattaglie inquantita’.Nei villaggi la gente cucina in strada, offre e vende cio’ che cucina,arachidi, anacardi, spiedini di carne di pecora alla griglia, frutta, frittelle, pescetti fritti, un paradiso di sapori e profumi!
Ma sto divagando, veniamo al viaggio. Dovrebbe essere un trek, in realta’ non lo e’ molto, ma va bene lo stesso. Sinteticamente, le tappe sono le seguenti:
> 7/8 – arrivo ad Antananarivo nel pomeriggio
> 8/8 – pulmino per Miandrivazo – tutto il giorno, arrivo a tarda sera
> 9/8 – pulmino da Miandrivazo all’imbarco della minicrociera sul fiume
> Tsiribinha – campeggio libero sulla sponda del fiume – avvistamento
> lemuri e cocchi
> 10/8 – continua la crociera – campeggio libero sulla sponda del fiume
> 11/8 – arrivo a Belo sur Tsiribinha – pomeriggio di cazzeggio e cena
> 12/8 – partenza per Bekopaka – visita al parco dei Petits Tsingy -
> visita notturna, camaleonti e rettili vari – campeggio
> 13/8 – visita al parco dei Grands Tsingy – lemuri – campeggio
> 14/8 – gita in piroga sul fiume Manambolo e rientro a Belo
> 15/8 – pulmino verso Morondava – riserva di Kirindy (lemuri, fosa) -
> Avenue de Baobab
> 16/8 – Morondava – passeggiata sulla spiaggia affacciata sul canale di
> Mozambico e cazzeggio
> 17/8 – Morondava – volo per Antananarivo
> 18/8 – Antananarivo – volo per Diego Suarez
> 19/8 – Diego Suarez – cazzeggio
> 20/8 – fuoristrada verso il Parco della Montagne d’Ambre – campeggio
> 21/8 – passeggiata nella giungla – cascate – campeggio
> 22/8 – salita al Gran Moulin (32km tra le sanguisughe!) – campeggio
> 23/8 – in viaggio verso Ankifi, riserva di Ankarana
> 24/8 – partenza minicrociera in barca a vela – isola di Nosy Tanikely -
> campeggio sulla spiaggia a Nosy Comba
> 25/8 – crociera – Nosy Sakatia e arrivo a Nosy Be
> 26/8 – Nosy Be – visita alla riserva di Lokobe
> 27/8 – Hell Ville – cazzeggio
> 28/8 – volo di ritorno per l’Italia
I momenti di maggiore eccitazione sono quelli di contatto con la natura, nel parco degli Tsingy di Bemaraha, alti pinnacoli calcarei taglienti come lame, gia’ rifugio per le popolazioni indigene in lotta con i Merina, la casta dominante degli altipiani di origine asiatica; oppure le visite notturne, a scovare gli animaletti piu’ incredibili, lemuri notturni, serpi, ma soprattutto camaleonti e gechi, di ogni colore e dimensione; i baobab, alberi mastodontici e allo stesso tempo elegantissimi, osarono affrontare gli dei vantando la propria bellezza straordinaria e vennero capovolti, la bellissima chioma sottoterra, le radici in aria; l’acqua e la vita sommersa della barriera corallina delle isole a nord, pesci coloratissimi, tartarughe marine, polpi e aragoste, un ritorno all’infanzia, il bambino che vede per la prima volta coi suoi occhi quello che Piero Angela gli ha mostrato per anni, e’ stato emozionante, veramente;
E poi che altro? La gente, accogliente e tranquilla, nessuno stress in apparenza, villaggi e mercati, galli, polli, bambini, caprette e zebu’, una vita regolata dall’alba e dal tramonto; alla fine anche noi ne rimaniamo completamente pervasi, tanto da svegliarci alle 5 e addormentarci alle 9, ma la giornata e’ piena, intensa, totalmente immersa nella natura, i colori, le abitudini e i profumi dell’isola rossa.

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