Venerdì, per tutti giornata lavorativa, mi salta un appuntamento a Bologna. Al contempo si sa da giorni di un rilascio sul Toce, in un tratto che normalmente non si fa, e si viene scoprire che, durante il WE precedente, alcuni canoisti di nostra conoscenza sono andati in zona a percorrerlo insieme a dei locals (anche questi noti).
Inizia il Tam-Tam e non ci si fa perdere l’occasione: 4 sfaticati (io, la Nicoletta, la Susanna e Mario) si organizzano partono …
Partenza ovviamente in ritardo J = arrivo con accumulo aggiuntivo … ci si ferma a vedere i possibili sbarchi al lago di Crevola e a Pontemaglio a monte dell’impraticabile. Poi si procede per Crodo dove si guarda la rapida iniziale segnalata di V e, dopo avere deciso che si fa, ci si avvia … ma ovviamente non all’imbarco … che hai capito? Ci si avvia al bar: toast, cioccolato, bibitina, pipì, ….
Al termine della pappatoria si organizza il recupero e si decide per un imbarco sul V (da parte mia, di Susanna e di Mario … ) . Durante il recupero la Nico, evidentemente infastidita dalla pendenza della rapida, ed in vero trans-agonistico, dovuto all’incombente corso del giorno dopo con Salvato (presso il quale dovrà presentarsi in ottima forma pena la razziata da parte del suddetto), decide di imbarcarsi subito a valle.
La rapida non presenta particolari problemi a parte che:
- vista da dentro e da sotto da tutta l’evidenza della pendenza (e sì che dall’alto del muretto sopra all’ultimo buco non sembrava!)
- che una volta partiti per i primi 50 m. sembrava di essere in un flipper … l’acqua spingeva prima tutto a dx poi subito tutto a sx, poi di nuovo tutto a dx … uno zig-zagone impressionante che, dopo un 150 m TAAAC … tirichiede un bel “tutto a sx in morta”.
- Da lì la rapida piega distintamente a dx su uno scivolino di 4/5 m (non d’altezza) che punta direttamente in un buco a fine rapida con un forte ritorno al centro-sx e via … su una roccia coperta da un velo d’acqua sulla quale è possibile “scivolare” agganciando a dx per evitare di essere presi dal medesimo buco.
Parte susanna … tutto pare sotto controllo, ma finisce troppo a sx … recupera in modo magistrale e si pappa la rapida alla grande con un sorrisone. Subito dopo però rischierà la vita gattonando sul muretto della sponda artificiale, sotto dei “cespugli animati” che cercavano di carpirla, per raggiungermi e approntare la sicura al mio posto.
Parte Mario … esattamente all’opposto di Susanna si pianta tutto a dx e rimane “incartato” in morta! Lo vediamo visibilmente in crisi da “come cazzo arrivo tutto a sx traghettando”, ma ad un certo punto parte alla grande … e via anche lui in zig-zagone fino alla fine.
E’ il mio turno … mi viene un guizzo del tipo “Vorrei, ma non posso” e si sa benissimo che cosa: là in fondo (o farei meglio a dire là sotto) c’è un buco da tappare e il mio istinto mi dice che non dovrei esimermi, ma l’idea non è proprio il massimo e decido di provare a rinunciare! Per una volta …
Pronti, partenza, … via … solita partenza, solito flipper: entro in corrente e … PAM … una martellata inaspettata verso sx da parte dell’acqua, recupero in un attimo e via … arrivo alla tanto agognata morta prima del passaggione … lo guardo e vado in scioltezza. Buono il primo scivolo punto il sasso alla dx scivolo via e …. azz avrà ragione Salvato il giorno dopo: pancia non proprio sufficiente e per un pelo il buco non mi prende la punta … un bel 180° , retropagaiata e via … Yahoooooo!!! Tutti fuori!!!!
Raggiungiamo la Nico e ripartiamo … la prime rapide sono divertenti: dei bei quartini tecnici lungo i quali la nico impreca un po’, si spiritizza nello sguardo, punta un po’ di sassoni … ma da lì a poco riprende coscienza di se li beve alla grande.
Tutto si svolge senza intoppi fin quasi alla fine … addirittura la Susi trova una palla e cerca di improvvisare una partita a canoa polo sulle rapide tecniche e sassose di IV!!!! Evidentemente il suo unico mononeurone stava ancora rimbalzando in seguito al flipper percorso sopra!
Ultima rapida degna di merito: entriamo in una goletta boschiva le cui rive sono costellate di tronchi; alla fine della stessa il fiume si divide in due con due rapide evidentemente corte, ma pendenti e sporchissime … mentre io mi metto in posizione “collo alla Modigliani” per scrutare la rapida a sx e la Susi fa lo stesso per vedere quella di dx ecco che lo squilibrio si fa grande in Mario e quest’ultimo parte come una freccia sul ramo di sx …. Ovviamente con tutto lo squilibrio che gli corre dietro ululando “@!$£& …oh, ed io?”
Ci guardiamo con faccia da punto interrogativo pensando “Ma dove …zzo va?”
Incredibile ma vero passa in modo abbastanza pulito e di conseguenza decido di seguirlo … e di vedere cosa c’è nel ramo di dx dal basso: la risposta sarà univoca “un merdaio!”
Parte Susanna e tenta un cravattino sull’ultimo sasso della rapida, ma si sfila …. e va.!
E’ il turno della Nico che supera agevolmente la rapida confessando che se l’avesse vista col cazzo che la faceva … e aggiungendo a posteriori: “la prossima volta la trasbordo … ho un sola faccia io!!!” (forse le parole non erano le stesse, ma il concetto di fondo si!).
Scendiamo di altri 30 m su una rapidina insignificante un paio di onde ed un buchetto con corrente tesa …(max un III- ad esagerare): vado io e mi fermo a sx, mi segue la susanna e si ferma a dx, passa Mario e si ferma con un po’ di materiale a sx … ed un po’ al centro!!!! Questo ce lo fa presente la Nico che passa dopo di lui: Mario urla “Ho perso la pagaia” e la Nico “E’ lì in mezzo all’onda!”
Scatta il recuperone: la pagaia, in seguito a più controlli è in mezzo alla rapida, incastrata fra due sassi che sbatacchia e affonda progressivamente, ma nel momento in cui decidiamo di andarla prendere sparisce nel nulla
Unica soluzione imbrago doppio con due corde, una dalla sponda dx ed una dalla sx, e si va a ravanare sotto l’onda per vedere dove potrebbe essere finita.
Mario da forfait, io mi candido volontario (una bella rinfrescata ci sta sempre bene) e una volta pronti mi butto cominciando le segnalazioni con le braccia: a dx. a dx , a dx , giù, giù, giù … ancora un pelino a dx … mi punto su un sasso sommerso appena prima dell’onda e do lo stop … mi manca un metro e mezzo per entrare nel cavo dell’onda a valle … faccio segno giù e subito lo stop. Ecco fatto ci sono … faccio per farmi affondare e cercare sul fondo e, inaspettatamente, riparto come un jet verso la riva dx!!! Ma chi, ma come, ma che cazzo!!!
Ostia … Mario ha mollato la corda e me la vedo passare davanti!!!!!
Santa susanna mi recupera e l’avventura finisce lì: Mario rinuncia ad un ulteriore tentativo di recupero e dice che tanto ormai la pagaia era da cambiare! Noi ne prendiamo atto, io mi attraverso il fiume a nuoto e si riparte per l’ultimo tratto con Mario che se la spaletta a mano fino all’arrivo nell’ultimo tratto di II grado.
Le altre pagaie? Una del carlone, due giorni dopo: Il Carlone se l’è persa in seguito ad una cravatta da cui è uscito facendo leva sulla suddetta … peccato che lui è uscito e la pagaia per ripicca è fuggita con un’avvenente signora chiamata “corrente”!
Dell’altra non so nulla, ma ho letto da qualche parte che se ne è andata … forse cercava compagnia!!!
Tot.: fiume tre canoista-zero!
Ciao e alla prox.
Giorgio (JC)