Marathon des Gorges de l’Ardeche

admin lunedì, 19 novembre 2007 0


Un sabato mattina di novembre :
« a la bataille!!!!….putain…afancu’…e togliti di mezzo…alors?…ECCHECAZZZZ…togli la tua canoa dalla mia pagaia francese di mmm…..BOINK…STUD!….STACK….gasp….CRASHHHH…” canoe rotte spezzate in 2 (i K2 olimpici) bagni bestemmie urla selvagge.

Un bagno de sangue la partenza della 23esima edizione della Maratona dell’ Ardeche. Fino a le Pont D’Arc (6km dalla partenza) praticamente non sono riuscito a pagaiare perche’ avevo sempre qualcuno davanti dietro di fianco sotto, per fortuna non sopra, capocce da schivare, canoe che mi si infilavano in ogni dove, sole o accompagnate, stile cavalli disarcionati al palio di Siena.
Pero’ che spettacolo: 2000 partenti suddivisi in categorie (k1,k2,c1,c2, olimpiche, dragon boat, tutto quel che galleggia insomma) e qui non la prendono molto alla “voremose bbene” tipo la Maratona della Terra dei Forti, qui ci tengono e menano e pagaiano come dei forsennati.
Canoisti da ogni parte d’Europa, molti dell’est, ma pochi italiani.
Noi siamo in tre: Massimo Valbonesi, Marco Fondelli, io accompagnato dalla mia sciura.
Partiamo giovedi’ sera per essere a destinazione il venerdi’ mattina e provare la rapida dei Tre Salti, che non si sa mai qualcuno nuotasse J))))
Ah no, questo era per le Marmore…
Insomma volevamo pagaiare un po’, ma arriviamo a Vallon Pont d’Arc che c’e’ un vento bestiale in rinforzo da nord e acqua veramente poca, quasi come in estate, sicche’ passiamo la giornata a bere the’, mangiare pane e salame, visitare i paesini medioevali, non essendo nemmeno molto convinti di partecipare il sabato alla gara.
Invece la mattina dopo c’e’ sempre un vento bestiale, ma almeno c’e’ l’acqua, che la diga ha mollato e allora dopo un’ ora di riscaldamento (perche’ siamo tutti e tre over 40 e le giunture sono arrugginite) scendiamo in acqua cattivi.
Max con una vetusta barca imprecisata della Cs, Marco con una imprecisata barca da mare in resina, io con una imprecisata canoa da discesa imprestatami da un mio amico.
Ci perdiamo subito di vista, perche’ il casino in acqua e’ totale. Cerco di avvicinarmi alla linea di partenza piano piano per essere nelle prime posizioni in partenza mentre lo speaker continua a ripetere “indietreggiate, indietreggiate (rincule’) che BAM…danno il via perche’ la pressione e’ troppa.
Contare i colpi che prendo e meno nei primi 5 km e’ impossibile, ma spesso mi devo fermare per non investire nuotatori o canoe di traverso, e tira sempre vento…
Sotto il pont d’Arc e’ cosi’ forte a favore che si puo’ fare a meno di pagaiare, ma almeno da questo punto in poi riesco a prendere il mio ritmo.
La gara e’ lunghissima, non finisce piu’ e il vento tira un po’ a favore un po’ di traverso un po’ contro.
Dopo un’ ora, come Fantozzi, inizio ad avere le mie prime allucinazioni, come sempre quando sono sotto sforzo: le prime sono alimentari, sogno cascate di latte, sento in bocca il sapore del Parmigiano Reggiano, vedo tortellini in brodo sfilarmi davanti; poi passo a quelle erotiche per finire col prendermela con chiunque: i soggetti preferiti dei miei deliri da fatica sono sempre i colleghi.
Belle le gole dell’Ardeche, neh? Ma quanto cazzo sono lunghe?
Dietro ogni angolo penso che si apra la gola e che sia finita, ma povero fesso, 32km sono e 32 rimangono.
La fine e’ tremenda perche’ il vento ti prende giusto giusto di traverso e ti costringe a pagaiare su un lato solo, che dopo 30 km di sforzo non e’ proprio quello che desidereresti e poi, ‘sti fetenti di francesi ti fanno pure risalire il fiume per un km all’arrivo in vento contro.
Massimo cattivissimo alla partenza, arriva 167esimo in 2h 43, io 180esimo in 2h 47, Marco 197esimo in 2h50.
La prossima volta me la guardo in televisione e, se non la danno, metto su un bel porno.

Foto di Federica Tamburoni

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