Cheip Chenioning Report

admin lunedì, 7 gennaio 2008 0


Evvai, ultimo giorno di lavoro. Domani sera traghettone per la Sardegna! E’ il 22 e sono a Livorno, con Nicoletta siamo in coda per imbarcare la mia auto versione zingara. Non pensavo ma c’è un sacco di gente, compreso un cinese del cazzo che non ha voglia di dormire e rompe i maroni per tutto il viaggio, notte in bianco…Il 23 siamo ad Olbia, è tutto allagato! Fiumi in piena, campi allagati e strade ai limiti della percorrenza. Ci dirigiamo a Cala Gonone, facciamo la spesa e scatta la prima burbata…Strada allagata davanti a me, tanto passo lo stesso. FIGA se è alta, almeno 50 centimetri. Non mollo, ormai sono dentro ma a 2 metri dal termine del guado l’auto si spegne! Ci togliamo scarpe e pantaloni e proviamo a spingere l’auto ma andare in salita è dura! Per fortuna un pastore si ferma e ci traina fuori. Passiamo la notte in un B&B per evitare di annegare con la tenda. Il 24 è la prima forra, Codula Fuili, gola asciutta, o quasi…L’avvicinamento è a piedi, una decina di chilometri senza riuscire a scroccare un passaggio, ‘sti cazzo di sardi non raccolgono autostoppisti! La gola è splendida anche se il tratto veramente inforrato è breve, sono 5 calate col salto più alto di 25 metri. L’ultima piena ha scavato una marmittona che abbiamo trovato piena d’acqua, il problema è che eravamo in abiti da trekking, niente muta! La rognaccia maledetta mi costringe ad un bagno fuori stagione! Via i pantaloni e dentro fino ai maroni! Montiamo una teleferica e la Nico se la passa asciutta col resto del materiale, i miei pantaloni e le mie scarpe!!! Nel tardo pomeriggio siamo fuori, allestiamo il campo per la notte, ceniamo e passiamo la notte a 100 metri dal mare, divino! La mattina seguente splende il sole e decidiamo di arrampicare sulle falesie della Codula Fuili! Gran bei tiri. Sono ormai le 5 il sole è ormai tramontato, rimane giusto la luce del crespuscolo giusto, giusto il tempo per la bella burbata del giorno di Natale. Raccogliamo in fretta e furia tenda e cibo dato che la nostra intenzione è quella di trascorrere la notte a Cala Luna una delle più belle cale del golfo di Orosei, la guida riporta … oretta di facile sentiero da Fuili a Luna e raggiungere le splendide grotte arrampicabili e la bianca spiaggia …ottima idea!!!! Infiliamo il sentiero e lisicamo il bivio, dopo 90 minuti di camminata sorge il dubbio…Ma dove cazzo siamo finiti?!?! Troppo alti per il mare, boh! Meglio rientrare. Altri 90 minuti e siamo di nuovo all’auto, bella cazzata il trekking notturno! Passiamo la notte ancora nella Codula Fuili ed il mattino dopo attacchiamo nuovamente la falesia. Dopo mezzogiorno ci spostiamo di un paio di chilometri e siamo alla Poltrona, altra nota falesia di Cala Gonone, roccia fantastica, sembra di arrampicare sulla carta vetrata! La sera andiamo all’agriturismo di Andrea, dove ci aspetta il maialino! Scorpacciata paurosa a base di salumi, formaggi, ravioli, risotti, maiale alla brace e per finire la divinità fatta dolce: ricotta ricoperta di mosto d’uva, al pensiero mi vengono ancora le lacrime! Notte al caldo, doccia e letto! Il 27 ci spostiamo nella valle di Lanaitto, sperduta località nel Supramonte di Oliena, dove si trova il famoso villaggio nuragico sul monte Tiscali, decisi a percorrere la Badde Doronè, forra recentemente attrezzata. La valle è selvaggia, non c’è nulla oltre alla sorgente di Su Gologone, fonte che funziona da troppo pieno quando tutte le grotte e cavità del Supramonte sono zeppe d’acqua e relativo albergo 4 stelle per i turisti che approfittano dei bagni termali, ovviamente chiuso d’inverno. Dopo una decina di chilometri di strada sterrata, giungiamo alla grotta di Sa Oche, la voce. Si dice che quando la fonte di Su Gologone non riesce a svuotare il Supramonte, tutta l’acqua esce con una violenza inaudita da questa grotta, generando un getto di un centinaio di metri con una portata di almeno 1000mc/h!!! Ci facciamo un giro in zona, vediamo le falesie mostruose di Sa Oche, strapiombi impressionati ed un tetto degno di uno stadio, per climbers extraterrestri! La notte è sotto le stelle, non ci sono luci per decina di chilometri, il buio è veramente nero e la stellata incredibile, mai viste così tante stelle! L’indomani è il 28 e sarà la volta della Badde Doronè, facile gola asciutta con poche e brevi calate ma a detta un ambiente maestoso! Una guardia di Tiscali ci suggerisce un sentiero più breve che in soli 90 minuti ci avrebbe portato all’attacco della forra! Rottoinculodunpastore! Praticamente ci troviamo sul monte opposto, persi nella nebbia e sotto la pioggia ma niente forra! In compenso troviamo l’ingresso della gotta di Eliches Artas, vediamo due muffloni e vecchi ovili, insomma un gran bel trekking con le corde al collo…Pace. E’ ormai sera e dobbiamo raggiungere il gruppo AIC all’agriturismo di Fuili che si raduna per il Cape Canyoning. L’agriturismo è spartano, l’accoglienza splendida e i torrentisti gente magnifica, basta poco e siamo subito inseriti nel gruppo. Conosciamo Milena e Tore, gli organizzatori, Maurizio Biondi e la moglie Romi, i responsabili dei corsi AIC, Luca e Sara, Guido e Betty ed infine i tre splendidi toscani Patrizio, Rosella e Cecilia. Ceniamo tutti insieme e poi ci fiondiamo a letto, il giorno dopo la sveglia è alle 7. Il gruppo decide per la Codula Orbisi ma con Nicoletta e i toscani optiamo invece per la grotta di Eliches Artas, nella valle di Lanaitto. Ottima scelta, la grotta è a dir poco splendida, ricchissima di conformazioni e concrezioni millenarie! La sera Franco, 26 anni e proprietario dell’agriturismo, continua a deliziarci con ogni ben di Dio, alle 22 siamo tutti a letto, la fatica si sente. Il giorno dopo gli AIC percorre la grotta Donini, già visitata a novembre e quindi con Nicoletta decido per la Codula Orbisi. 3 ore nel calcare più bianco dello zucchero, in una forra indescrivibile, in assoluto il più bel canyon che abbia mai percorso fino ad oggi! Le calate son molte, 11 se non erro, la più alta 35 metri nel vuoto ed il finale è nella grotta dei Colombi, una spaccatura di 100 metri circa nel buio più totale! Al termine del percorso ci ricongiungiamo agli altri che uscivano dalla vicina grotta Donini, tutti entusiasti ci spariamo i 50 minuti di rientro per riguadagnare le auto. La sera è altra mega squarzata ai tavoli del mitico Franco. L’indomani è il 31 e come meglio festeggiare l’ultimo dell’anno se non con una bella forra? E’ la volta di Badde Pentumas sempre nella valle di Lanaitto, sempre nel Supramonte, sempre a casa di Dio! ” ore di salita mostruosa ci portano all’attacco della prima calata, siamo in 12 a spartirci gli armi delle 12 calate max 25 metri ed il gruppo è decisamente veloce. Montiamo una teleferica ed un paio di deviatori per evitare un paio di laghetti. L’ambiente è strepitoso, imponenti pareti calcaree delimitano la forra, lo scorrimento è inesistente ma la pioggia abbondante, siamo quindi fradici! La sera ci mettiamo a tavola ovviamente stravolti per il cenone. 5 maialini e 2 agnellini stanno cuocendo dal mattino, i commensali saranno ben 75! Cena paurosa, tutto di ottima qualità! Giusto il tempo di brindare e alle 00,10 siamo a letto, non ci si regge in piedi. Il primo dell’anno ci si sveglia alle 9 del mattino per percorrere la Codula Fuili, Nicoletta ed io optiamo per arrampicare alla falesia del Budinetto a pochi chilometri dall’agriturismo. Inizia il giro dei saluti, 2 coppie partono subito per casa, gli altri andranno in forra ed i toscani optano per il trekking a Cala Luna. La falesia è molto bella, il tempo di merda, comunque il sole ci concede ben 3 tiri e poi dobbiamo mollare il colpo per la pioggia. Rientriamo all’agriturismo per saldare il conto e riprendere la strada del sofferente rientro ad Olbia, è là che il nostro traghetto ci attende per riportarci in “Continente” Spendiamo ben 110 euro a testa per 4 notti, 4 cene e 3 colazioni, incluso il cenone di capodanno! E pensare che ci ha fatto il prezzo dell’alta stagione!!! Puntualissimi c’imbarchiamo e c’infiliamo nella cabina avuta in offerta per il ritorno, la notte passa veloce, Nicoletta deve andare dal medico per una distorsione alla caviglia che non la lascia dormire. Alle 6 del 2 gennaio siamo a Livorno, a mezzogiorno a Melegnano a pranzare ed alle 16 sono di nuovo a Parona. Le ferie son finite…per il momento!
GG+Nico

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