Ecuador 2008

admin martedì, 19 febbraio 2008 0


Ecuador 2008 report un po stringato poi sul sito del Ktt ne mettiamo uno piu dettagliato.

Ecuador una sorpresa non pensavo di trovare un luogo cosi bello. Un paese piccolo dove facendo pochi chilometri si può trovare il mare le montagne da 6000 metri vulcani jungla e una impressionante varietà di piante uccelli e animali.
grazie alla PAMguida e alle dritte di Sù e Nicola, abbiamo praticamente buttato la lonely e seguito tutte le loro dritte
Quindici giorni intensissimi, dopo un volo Milano Miami Quito e aver dormito la prima notte al Crossroads e testato subito le birre a 1 dollaro ci siamo incontrati con Carlo Sbrenna e ci siam diretti a Tena .
Qui abbiam trovato posto al hotel austria 8 dollari con prima colazione e stanza singola con cortile dove lasciavamo il carrello con le 8 canoe .( E si alla fine eravamo in 8 , io , Daniele Vecchio,Paolo Maifrè ,Michele Ramazza,Andreino Colombo,Giò Codeluppi,Carlo Sbrenna e Luca guidi. ) Una volta arrivati abbiamo subito incontrato il mitico taxista Luis che con il suo mezzo e un malandato carrello ci ha scorazzato per i dintorni di Tena, dove subito abbiamo conosciuto il calore dell’ accoglienza degli ecuadoriani durante il carnevale a suon di gavettoni pomodori marci uova e altro.
Prima discesa è stata sul Upper Mishahualli con un livello buono per testare un po l’attrezzatura. risultato del mio primo giorno Pagaia scollata e canoa Mafia Dragorossi gentilmente prestata da Diego Zanga con una crepa sotto!!

Terzo giorno Piatua , stavolta Luis non sapeva nemmeno la strada ma con un po di fortuna e con l’aiuto di Carlo che c’era gia stato a novembre abbiamo trovato l’imbarco di questo bellissimo fiume di volume, mediamente di 4ww sbarco presso un localino con musica sudamericana e la Serata alla Gallera (la discoteca piu trandy di Tena dove una volta si combattevano i galli come da ononimo) il mattino alle 8 un po assonnati tutti pronti per partire direzione Jondachi , ma aimè l’idrometro a 9 ci ha fatto desistere dall’ imbarcarci fatto sta che ci siam subito spostati sul fiume che già conoscevamo il Mishaualli alto che era in piena rovinosa ma che abbiam fatto comunque in un ora e mezza a vista, battendo ogni record del mondo. :-) in questa occasione Luis ci ha dato dei “locooo” !!!
Giorno seguente Jondachi Basso un po lungo circa 6 ore ma molto piacevole, abbiam fatto sosta su una spiaggetta e siamo sbarcati al primo ponte disponibile sul Mishaualli.
Sesto giorno Jondachi alto imbarcandoci sull affluente Urcusiqui, fiume strafantastico solo che è stata una lotta contro il tempo perchè un temporale in atto lo stava riempiendo,qui siamo scesi come dice Paolo come degli squilibrati , praticamente facendo passaggi di 5 a vista . Risultato un Bagnone mio in un buco che non mi mollava stappo mi schiaccia sul fondo tengo la pagaia in mano ed esco sotto una nicchia passo a nuoto sopra un tronco e aspetto la canoa che prontamente arriva da sola. Gamba e piede slogato a parte, mi recupero tutto alla svelta e ripartiamo. Altro record 4 ore con affluente.
Settimo giorno (qui in teoria qualcuno ha preso un giorno di festa noi no)
Discesa del Mishualli basso, come diceva Pami puzzava un bel pò faceva caldo e in piu un ora di trasbordo con piede gonfio e con le formiche rosse bastardissime …. però alla fine che ridere le scimmiette allo sbarco.
Ottavo giorno dovevamo fare il Pusuno (quello con il saltone di 13mt) con anche John un americano conosciuto li ma per nostra sfortuna altro temporale e fiume in piena quindi fatto i bagagli siamo andati a Baesa,
Appena arrivati da Gina una simpatica signora che gestisce l’ostello, ci siam cambiati al volo e abbiam sceso il Quijos da ponte a ponte . Serata passata da Gina con Trucia e un estratto alcolico di canna offerta dal marito e il mattino Papallacta con aggiunta di 6 km di Quijos , praticamente 5 ore di 5grado senza respiro dove ho sofferto anche un freddo cane . Decimo giorno Oyacachi qui abbiamo preso un po in giro la Pami per la descrizione che diceva, alla fine della rapida fate attenzione al grosso masso poi allla grossa pietra……praticamente è un fiume fatto di grosse pietre e grossi massi.
La sera come dei veri maricones l’ abbiamo passata alle terme di papallacta, molto romantiche, dove l’acqua arriva a piu di 50 gradi sembrava di bollire nella pentola della pasta .
Trasferimento poi a Quito visita della città vecchia con scalinata verticale infinita,visita delle chiese e per concludere serata con cena galante e visita della città di notte dalla Beata che domina la città .
Giorno seguente prima della partenza, turisti ai mercati di Otavalo per qualche ricordo da portare a casa , poi abbiamo Tatuato Paolo con un condor e abbiamo terminato le ultime ore in Quito in discoteca molto “allegri” fin che, il taxista ci è venuto a prendere alle 4 per portarci all’ aeroporto. Saliti sul cassone ci sembrava di viaggiare su una nave spaziale verso un altra galassia.
Con nostra fortuna in aeroporto non ci hanno nemmeno pesato le canoe ne all’ andata ne al ritorno e non le hanno nemmeno guardate.

tutto è andato alla grande bellissima anche la compagnia un posto sicuramente dove ritornare .

aaaaah che bei ricordi.

Marcello

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