Certe giornate rimangono nella propria storia come quando ti tirano i mattoni in testa: indimenticabili o da dimenticare … poi dipende dai punti di vista. E ieri è stata una di quelle.
Già dalla sera prima avevo il sentore che la scialpinistica del giorno dopo avrebbe avuto una conclusione “tragica” – troppi ripensamenti, diversi contatti, troppe mete possibili …, ma soprattutto la socia con il mal di stomaco #&%!]*ç@ … Chiiii? Ma sì la solita … La Nico.
In più da poche ore è iniziato l’effetto Etna: come dissi due settimane fa le punte delle mie corna (indice e mignolo) si erano evidentemente necrotizzate e, a due settimane di distanza, hanno cominciato a sbucciarsi come le banane (dalla foto sembra qualcos’altro, ma vi assicuro che non è lui!!!)
Domenica mattina: sveglia ore 5, tre quarti d’ora dopo ero già stato cazziato perché stavo facendo tardi (d’altra parte se al mattino non si va di corpo come si deve la giornata è rovinata come quando il biscottino ti si rompe nella tazza … per cui meglio la cazziata, ma la “tazza ben vissuta”! )
Lungo la strada La Nico prende appuntamento all’autogrill di Novara con Federica (una sua “vecchia” amica scialpinista che lei mi descrive come una “bestia” in ogni attività sportiva e che mi lascia stupefatto dai due occhi da cerbiatta che si porta dietro e anche … dai due quadricipiti più che tonici che in effetti fanno pensare).
Lei sta presumibilmente andando nella valle dell’Orco, ma la certezza non c’è ancora: deve arrivare ad Ivrea per dove troverà altra gente per poi prendere una decisione. Ci si saluta con l’idea di sentirsi più tardi quando avrà delle certezze … intanto noi continuiamo verso la nostra destinazione originale: Rutor, giornata spaziale e vento forte (e che ci frega … dopo l’Etna Eolo ci fa una pippa!).
L’appuntamento è con Marco, Fiocco e altri a Villeneuve alle 8.30 (da noi giudicato già troppo tardi), ma nonostante la nostra partenza tardiva arriviamo lì un ora prima e decidiamo di anticipare la salita per incontrarci più tardi.
Arrivati all’attacco della salita La Nico denuncia ancora mal di stomaco ma decide di salire lo stesso (o forse io ho preso sottogamba i suoi lamenti non capendo che erano veri e lei è salita lo stesso?). Boh, non lo sapremo mai.
Io in compenso ho gli occhiali … è la prima volta che me li porto e sicuramente è un presagio.
Dopo circa 600 m. di dislivello (su 1700 previsti) il paesaggio è fantastico: la neve disegna delle “onde marine” sui pendii e avviene il fattaccio: la Nico decide che non ne può più dal male e decide di scendere urlando come un furetto scappato dalla gabbia “TOOORNOOO A CAAAASAAAA””, “Si, ma come?” mi chiedo io “In treno con gli scarponi egli sci? Capacissima!!! …Cià che la seguo”. Le corro dietro prima a piedi e poi, quando capisco che fa sul serio torno su, tolgo le pelli e proseguo a palla con gli sci (nel frattempo lei era già sparita)
Scendendo incrocio il gruppone (Fiocco in testa, Il Merini, la Francesca … una fila indiana che faceva pensare ad una moltitudine dietro al messia!!! ).
Ci si saluta e riparto verso valle … Ma la prossima volta non porto gli occhiali
La giornata è ormai irrimediabilmente compromessa e scendendo mi ripeto “Non-mi-arrabbierò, … no … , Non-mi-arrabbierò” e per fortuna che almeno per il primo tratto la neve è grandiosa … poi no comment .
Ore 11.30: si parte a schizzo per Milano; durante il tragitto penso e ripenso come l’orsetto “Winny the Pooh”, poi mi cade l’occhio sul termometro dell’auto e leggo “+23° CELSIUS”.
Di primo acchito mi guardo da fuori e mi vedo incredulo, poi guardo il secondo termometro che mi conferma la temperatura … faccio una semplice addizione (0 termico a 3200 m. + 23° in pianura = SESIA CON ACQUA) e mi viene l’idea del giorno: “Le gole, le gole, le goooooleeeeee in solitaria … siiiiiiiiiiiiiiiiiii” (ovviamente mi riprometto di saltare i passaggi più stronzi, imbuto per primo … cosa che poi non avverrà)!
Rapidamente lancio una serie di sms a 6/7 persone ponendogli la domanda della Sfinge: “ma secondo voi nelle gole c’è acqua?” 2 risposte affermative su 3, le altre … Non Pervenute.
Risultato del sondaggio? SI VA!
Ore 13.15 a casa della Nico, lascio giù lei, gli sci, gli scarponi, lo zaino, tiro su la canoa e …mi lavo le ascelle! … Dopo ore di capilene i fumi mi stavano appannando lo specchietto!!! Poi riparto nel giro di pochi minuti con destinazione “Il fiume”.
Durante il tragitto incrocio un pandino verde-azzurro con su una canoa e la scambio per quella del Bat: lo chiamo e lui mi dice: “Non sono io, io sto venendo su in Valsesia con Andreino per fare il Sermenza o le gole” … detto-fatto: si prende appuntamento a Balmuccia e la giornata è risolta.
(devo ammettere che in un attimo di lucidità mi sono detto “Ma è meglio con i due fulmicotonati” o in solitaria?”
Il Sermenza è secchino, … proseguo per le gole:livello basso, ma più che percorribile. Al loro arrivo anche gli altri giudicano altrettanto.
A proposito, … a questo punto i fulmicotonati sono diventati 3: si è aggiunto un “figlio d’arte”, ovvero Davide (il figlio di Paolo Longoni) che, assurdo dirlo, con l’esperienza dei suoi 17 anni circa ci fa da guida, anche perché è l’unico a conoscere a menadito le gole (io e Andreino denunciamo subito la nostra disconoscenza e Bat è troppo impegnato a descriverci l’assetto della sua canoa da gioco).
Ore 16.00: all’imbarco Davide e Andreino ripetono a nastro la rapida della vergogna, mentre il Bat dopo avere tentato una cravatta magistrale a due metri dalla riva e senz’acqua ci fa una digressione sulla sua canoa da gioco e di come sia differente da quella che usa di solito … io ovviamente vado in eskimo!!!
Passaggi rilevanti:
- Bat all’imbuto ci pianta un cartwheel e viene risucchiato faccia al salto… numero da circo, braccio estensibile alla Red Richards e ne viene fuori, ma con un’altra faccia! Poi dirà mi sono cagato addosso!!! Beh, tanto aveva avuto ordine di “NON USCIRE ASSOLUTAMENTE DALLA CANOA CHE LO AVREMO RIPRESO CON TUTTA LA BARCA”, anche perché andare a bagno lì, nonostante il posizionamento di corda e uomo imbragato, non è per niente bello (Davide docet)!
- Io faccio una serie di passaggi, ovviamente a caso, con candele, appoggioni e cazzate varie in un paio di occasioni … ma stranamente “NON TAPPO NIENTE” … incredibile!
- All’impraticabile Davide esegue un magistrale imbarco svizzero senza pagaia, ma va giù un po’ troppo piatto e … prende una mazzata da urlo che si ricorderà per un po’. Comunque niente di grave: è giovane ed elastico … tutto passa.
- Andreino si sollazza appena possibile in figure acrobatiche in tutti i posti dove gli risulta possibile e anche lui decolla all’imbarco svizzero (vedi foto) mentre il Bat, nello stesso posto, “affonda verticalmente” e sparisce nel nulla per due secondi … dopodiché rimbalza sulla parete sovrastante … eh si che io scherzavo quando due secondi prima dicevo “Gli avete attaccato l’elastico alla coda?”
Ore 18.00: Discesa conclusa, gli altri vanno a prendersi un gelato ed io, ancora in preda alla “smania della solitaria”, ma a digiuno dalle 5 del mattino, colgo l’occasione al volo e mi fiondo all’imbarco più duro della giornata: …“Pizza assassina, Menabrea rossa, Tiramisu e Genepì” alla Pizzeria Italia.
Ma non finisce qui … all’uscita decido per un “trekking digestivo notturno” sopra Morca: un oretta fra i boschi e sono come nuovo … in direzione Milano.
Bella lì: MI-Val d’Aosta-Milano-Val Sesia-Milano in un giorno + scialpinistica (breve) e apertura della valle in kayak … mi sento di nuovo il solito cane sciolto … o sono forse una scheggia impazzita?
Ai posteri …
A presto foto e report su Brianza Tour (http://www.brianzatour.org/) … Nonno ti mando le foto!
Giorgio (JC)