Pasqua in Corsica

admin lunedì, 31 marzo 2008 0


Testo e Foto sono di Milca Molteni (famosa canoista elvetica).

La settimana prima di Pasqua sento Paolo Schwarz, che manifesta la voglia di andare da qualche parte in canoa nei giorni di Pasqua. Sul momento non oso fare la sfacciata, ma poi qualche giorno dopo vinco la timidezza e gli invio un sms comunicandogli che una capatina da qualche parte l’avrei fatta anch’io.. (probabilmente mi ha maledetta, ma da gentiluomo non ha potuto lasciarmi a casa..)..

Spunta come possibile meta la Corsica, dove pare sia diretto Paolo Longoni con Davide, Marco e Francesco. La domanda che sorge spontanea è: ma ci sarà acqua così presto? La risposta giunge da un sito corso che il 12 marzo indica temperature miti in loco e diversi fiumi navigabili.. pare una notizia affidabile.. L’idea di una puntatina in Corsica si fa quindi concreta. Dopo qualche titubanza il martedì decidiamo e prenotiamo il traghetto per il venerdì..

Purtroppo consultando vari siti meteo francesi, scopriamo che le previsioni per i giorni pasquali non sono proprio delle migliori: sono previsti piogge, freddo, neve e vento con solo qualche sporadica comparsa del sole. Da buona svizzera confido nel fatto che solo meteo-suisse sia affidabile quasi al 100%, invece scoprirò purtroppo che pure meteo-france non sbaglia: le temperature varieranno veramente tra gli 0 e gli 8 gradi e il tempo che troveremo sarà anche peggio di quello previsto.. Roba da pazzi!!

Ma in fondo a noi importava trovare l’acqua, quella nei fiumi si intende, e qui stava la grande incognita. L’avremmo trovata anche con quelle temperature e la neve prevista?

Ottimisti – almeno all’apparenza – ci troviamo tutti al porto di Livorno venerdì 21.3 alle 7.30: Paolo Longoni si presenta nella nebbia con un vistoso giaccone blu elettrico e delle crocus gialle canarino..impossibile da non notare.. in quel momento capiamo che sarà lui il trascinatore della vacanza..
Al momento dell’imbarco il primo inghippo. Il mio autista nella fretta di preparare i bagagli ha stampato unicamente la conferma di prenotazione del traghetto ma non i biglietti di imbarco.. poco male.. la cosa si risolve con una corsa in tempo da record al terminal del porto mentre tutte le auto in coda si stanno imbarcando… (da notare che siamo rimasti a bighellonare nel porto per 1.5 ore).

La traversata è alquanto agitata a causa del mare mosso e il traghetto approda a Bastia con 1.5 ore di ritardo.. accidenti… così rischiamo di non riuscire a farci una discesa già in giornata..

A Bastia il tempo è ancora accettabile, ma non appena ci addentriamo nel centro ecco che l’entusiasmo viene un po’ raggelato: inizia a piovere insistentemente e il vento soffia a più non posso. Ricognizione sul goletto che però è secco, consulto veloce vista l’ora tarda e imbarco sul tratto basso del Golo, dove ci attende il famoso, o famigerato aspiratore che deve essersi spostato perché non lo abbiamo visto…

Sbarchiamo che è ormai buio nel campeggio di Francardo. Il tempo è da lupi, le temperature glaciali. Dopo aver invano cercato un posto all’asciutto per dormire e tentato di convincere i nostri compagni di viaggio ad ospitarci nel loro furgone per la notte offrendo loro un cake fatto in casa, salamini e grappa – sostenendo che in 6 nel furgone ci saremmo stati benissimo – io e Schwarz montiamo la tenda che nemmeno avevamo intenzione di portarci appresso. Nonostante sia alquanto vetusta la mitica tenda regge – più o meno – alle intemperie della notte e con grande sorpresa il mattino ci alziamo con il sole che ci permette di asciugare tutto quanto di fradicio abbiamo.

Si tentenna un po’ e poi, fiduciosi viste le abbondanti piogge della notte, ci rechiamo sul Vecchio facendo il toto-acqua…

E lì sorpresa. L’acqua c’è.. ma è troppa!! L’idrometro di riferimento segna 210! Non ci resta che optare per il tratto basso, che comunque, visto il livello, si rivela essere molto divertente. La giornata canoistica non poteva terminare così e quindi discesa degli ultimi chilometri di Restonica, che pur non avendo un livello eccezionale, è percorribile. Altro sbarco in notturna in onore di Battista e via verso Solenzara per poter essere sulla Rizzanese il giorno seguente.

La domenica di Pasqua colazione con coniglietti e uovo di cioccolato e poi partenza per il Colle de la Bavelle. Inizia di nuovo a piovere.. piove piove piove e poi nevica!!! Ma siamo sicuri di voler andare in canoa???

Spronati da Paolo Longoni che per tutta la vacanza mostrerà un’energia invidiabile, ci rechiamo alla ricerca dell’imbarco della Rizzanese media. L’idrometro segna 90 e il livello è destinato a salire durante la discesa. Francesco visto il tempo e gli esami imminenti si offre di farci il recupero evitandoci così un probabile congelamento pre e post discesa…

La discesa è magnifica. Grandissima emozione (per non dire altro..) della sottoscritta – che soffre di vertigini e detesta i salti – sulla soglia della grande chute.. a pensarci mi batte ancora il cuore a mille!! Ma ancora di più mi batte a pensare al bagnone che poi mi son fatta sull’ultimo passaggio.. quel buco proprio non mi voleva mollare!!! Peccato perché sino a quel momento la discesa era stata idilliaca…
Sbarchiamo che c`è ancora luce, quindi pensiamo bene di vagare per un po’nei boschi allo sbarco alla ricerca della strada e di Francesco che troviamo ad attenderci con un buon te caldo dopo 45 min, quando finalmente sono calate le tenebre!

Ritorno a Solenzara per la notte, provati, infreddoliti, ma felici. Il giorno successivo sarà la volta del Travo.
Il mattino ci alziamo con il sole!! Da non credere.. e infatti sarà solo una breve illusione di un’ora.. non appena ci dirigiamo verso il fiume ecco apparire i soliti nuvoloni carichi d’acqua e il buon (si fa per dire) dio eolo! Trovare la motivazione per cambiarsi ed indossare gli indumenti da canoa bagnati (di ricambi asciutti non ce ne sono ormai più) diventa impresa sempre più ardua, ma il Travo è lì che chiama ed ha un buon livello d’acqua…come non resistergli?

Altra discesa stupenda e questa volta sbarco ad un orario decente sotto uno splendido arcobaleno.. il ritorno verso Corte è mesto.. domani si rientra ma ci sarebbero ancora un sacco di fiumi da fare..

Il traghetto è previsto alle 15. Appuntamento con i camperizzati al mattino presto all’imbarco del Golo basso per farci un’ultima tranquilla discesa. Io e Schwarz mancheremo l’appuntamento!! La stanchezza accumulata nei giorni precedenti si fa sentire e le coperte calde dell’albergo non ci vogliono lasciare andar via…Paolo ha inoltre male ad una mano a causa di una rovinosa caduta durante il trasbordo del Travo.. Opteremo quindi per una gita a Corte e recupereremo gli altri allo sbarco a Ponte Leccia. Qualche acquisto azzardato nel supermercato in zona e poi via verso Bastia.

Lì scopriamo che sin dal mattino il porto è chiuso a causa delle cattive condizioni del mare.. chissà se riusciremo a partire?? Sotto sotto speriamo tutti di no, per avere la scusa di prolungare il nostro soggiorno, ora che il tempo si è ovviamente rimesso al bello e le temperature sono finalmente primaverili..:-(, ma nel tardo pomeriggio il mare si quieta un po’ e così salpiamo con due ore di ritardo, dopo uno spuntino a base di pizze e birra corsa nel bar più trash di Bastia..

Spettacolare!!

Da segnalare

Paolo Longoni iperattivo.. si pensa sia l’effetto delle strane pillole blu trovate nel furgone di Marco..

Davide, eccezionale giovane canoista dalle mille domande.. la più clamorosa è stata quella rivolta a Milca prima che si trovasse un albergo per dormire.. “ma quante prese ci sono nella stanza?”

Tutti gli uomini della spedizione erano a dieta.. la dieta era composta da biscotti, briosches e birra..

Mentre passa nel paese di Solenzara l’auto di Schwarz viene colpita da arance e limoni scagliati non si sa da chi..

Gli spuntini di sfroso di Paolo e Milca che poi al momento di cena non hanno mai fame

L’incontro ravvicinato tra Paolo Schwarz e un maiale corso che tenta di baciarlo…

Milca che sulla soglia della grande chute tentenna, fa marcia indietro e quando alla fine si butta lancia un urlo sentito sino a Livorno…

Il vocabolario svizzero di Milca alle prese con natel, autocollanti, ladri, macchina delle foto, …

Il tuffo di Marco dopo il trasbordo sul Travo e “l’imbarco” di Davide allo sbarco del Travo

Il freeweel da 10 metri di Marco sul salto della Rizzanese.

Il salvataggio da Cliffanger subacqueo fatto da Davide (grande!)

La mollezza di Fra.

Le scorte di Paolo Longoni.

I colori nelle stanze degli alberghi a Solenzara e sulla Restonica..

L’amore di Schwarz per la sua nuova habitat.

Milca

I cinque bagni di Davide (verità o vile menzogna di Schwartz, a Davide la smentita???) che però ha pennellato alla grande tutte le rapide J (Schwartz)

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