SINTESI:
- Caffaro: 2° e 3° all’incirca da Malga Campràss (imbocco della strada sterrata per il Gaver) fino all’impraticabile della cascata di Balotto Basso … per alcuni anche 4° tratto (del Gran Maestro)
- Trasbordo: obbligato per tutti a monte e a valle della “Casa del Soldato” per cascata con salto “potenzialmente nmortale”)
- Direzione iniziale Ovest
- Direzione finale: Est
- Partecipanti: i più disparati … alcuni “raccolti” per strada
- Sassi? a volontà
- … dove sono le mie mutande? ;-D
- Foto (poche) su Brianza tour (www.brianzatour.org) domani in giornata (credo)
IL RESTO:
Ed eccoci per il solito appuntamento settimanale: come sempre la pausa pranzo è portatrice di consigli … e di report del week-end.
Il WE scorso, come i 2/3 precedenti, è stato caratterizzato ancora una volta dal solito cambio di direzione dell’ultimo minuto: il classico “Ad ovest …” si è quindi trasformato nel transitare sulla Milano-Venezia in direzione Est. A questo punto mi chiedo se non sia il caso di gettare dal finestrino bussola e cartina e di affidarsi alle stelle!
Detto ciò, anche sabato le mete certe (tutte ad ovest) ci sfuggono di mano ed io e La Nico dopo un breve contattato con Luciano (The Architect) decidiamo per nuovi tratti del Caffaro. La partenza del sabato sfuma e ci si aggiorna per la domenica. Nel frattempo Stefano Melodia mi chiama chiedendo se avevo trovato un passaggio … peccato che io il passaggio lo stavo offrendo (e non cercando) sul sito del Brianza tour al Belu (appiedatissimo) … da cosa nasce cosa e Stefano si aggrega per la meta prescelta.
Domenica mattina: mentre io carico la borsa frigorifero con torta, tacchino arrosto, Aglianico del Vulture, birre, ecc., Stefano procede verso il luogo dell’appuntamento e si fa adescare (una “vera mignotta” delle acqua bianche) da 4 “loschi figuri” del CCM (Mattia, Stefano, Jacopo e Paolo – credo che fosse Paolo, ma non ne sono sicuro, … sorry) i quali ancora assonnati, senza meta certa e persi nelle prime ore del mattino milanese accettano l’estensione dell’invito.
E con questi siamo già in 7 a cui andranno ad aggiungersi i “locals” Luciano, Antonello ed Enrico … di tutto il gruppo purtroppo ci resta solo una foto di gruppo all’imbarco (Enrico escluso che arriverà in tempo per il tratto più basso) … le altre nostre “foto” rimarranno impresse “come bassorilievi” sulle rocce del tratto percorso!!! ;-D
Il Caffaro, per la seconda volta in tre settimane, ci stupisce: con poca acqua è un martello, con molta acqua è un martello, … e con acqua media? … mi sa che,
per pendenza, spigolosità e numero di passaggi sarebbe comunque un martello!!!
La discesa, nonostante un livello forse al limite della sopravvivenza (ma i locals ci confermano che con più acqua sarebbero ricchi **zzi e cotillon per tutti) per il 2° ed il 3° tratto da noi percorso, risulta nel complesso divertente, anche se alcuni imprecano animatamente per il numero di bozzi e Mattia ci lascia definitivamente la punta della canoa (già lesionata in precedenza).
Alla fine del 3° tratto continuano per il “Tratto del Gran maestro” Antonello, Stefano e Luciano … Enrico e gli altri del CCM si dedicano ad una pizza, io alla discesa a nuoto delle gole del 7 ° tratto all’infruttuosa ricerca della mia pagaia persa tre settimane prima e, nella mia mente malata, ancora incastrata da qualche parte, La Nico mi accompagna per un primo tratto vestita con abiti “civili” … uscendone con abiti “incivili”, ma soprattutto umidi, che la costringeranno a mettersi su la mia roba di cambio (pantaloni riarrotolati, calze e sandali di 7 numeri più grandi, ecc.) ;-D … il tutto mentre io sfoderavo un nuovo paio di calzari lunghi che, a detta della Nico, erano il tipico modello “Wonder Woman” (una vera chicca)!
A seguire solita bottiglia (che ha tagliato le gambe a qualcuno … non esistono più le mezze stagioni, ma neanche canoisti col fisico adeguato a reggere una mezza bottiglia di Aglianico a 13,5° … vergogna) con tacchino e fragoline di bosco per chiudere la giornata.
Ed ora il quiz del giorno: dove saranno finite le mie mutande? … allo sbarco erano misteriosamente scomparse e le ipotesi sul loro posizionamanto attuale sono le seguenti:
a) a quota 1400, in progressiva diminuzione, e cioè nell’auto di Antonello
b) a quota 1600, fisse e immutabili, sul davanzale della biglietteria nei pressi del rifugio dove ci siamo cambiati
c) a quota 1700, in aumento, sulle corna di qualche mucca che le ha infilate ed ora le sta portando al pascolo
d) a quota xxx … nel lago d’idro insieme alla mia pagaia che le stava chiamando da tre settimane (del resto si erano affezionate)
e) a quota indefinita nelle mani di qualche feticista o a fare da filtro a qualche microcondotta.
Buona mutanda a tutti
Giorgio (JC)