Ancora prima della salita al Cevedale si parlava di un 4.000 in Svizzera, la proposta di Francesco era Alpubel salita abbastanza impegnativa 1.500 m. di dislivello tutto su ghiacciaio e con cresta finale. Per fortuna Francesco rinsavisce e le altre proposte son diventate il Castore dal rifugio Guide d’Ayas o il Polluce, nessuno di noi 4 l’hai mai salito, sono un po’ titubante mi hanno parlato dell’ultimo tratto con rocciette e catene ed ho paura di non essere all’altezza e poi bisogna sempre verificare le condizioni del ghiacciaio. Venerdì sera non sapevo ancora se Castore o Polluce, rifare il Castore non mi avrebbe entusiasmato tantissimo, il Polluce mmmhh…. un po’ d’ansia devo confessare non sarebbe mancata.
Bene, l’appuntamento è a Novara est sabato mattina, qualche dubbio sull’orario di partenza Roberto vuole partire a tutti i costi alle 5,00 da Bollate, Claudia inizia la sua opera di convincimento per partire almeno mezz’ora dopo. Ok accordo trovato sull’orario e sulla cima, 6,15 l’appuntamento a Novara dove incontrerò i miei compagni di cordata e si salirà il Polluce da Champoluc sempre se le condizioni lo consentiranno. Ma dell’itinerario non so nulla! Durante il viaggio me lo illustrano si parte da 1.650m. per arrivare a 3.420m. al rifugio Guide d’Ayas passando dal rifugio Mezzalama 3.009m. il 1°giorno, e da 3.420m. a 4.091m. il 2° giorno, sticaz…!!!
Lungo il sentiero incontriamo escursionisti che scendono e chiediamo loro se han fatto la cima del Polluce, qualcuno ci racconta che non erano per nulla ispirati ed hanno optato per il Castore, altri invece che era fattibile senza grosse difficoltà.
Una volta arrivati al rifugio ci confermano che le condizioni son buone e l’indomani cerchiamo di anticipare le altre cordate ed essere i primi a partire per evitare scariche di sassi sul tratto delle rocciette. Colazione alle 4, preparazione della cordata e partenza alle 4,40, previsioni di salita 4h.30m. Raggiungiamo la cima alle 7,30, ottimi i tempi nonostante io sia in difficoltà sul tratto delle catene.
Il tempo è splendido, il panorama meraviglioso, Roberto propone di non scendere più dalla stessa via ma dal così detto “scivolo”. Ci affacciamo sullo scivolo, un bel pendio a 45° un paio di cordate stanno già scendendo, ok scendiamo anche da lì e ci promettiamo di fare molta attenzione e di non commettere errori.
Dalla cima una lunga discesa sino all’auto più o meno 2.500m. di dislivello, durante la discesa ci riposiamo ai 2 rifugi, ed arriviamo al nostro punto di partenza alle 14,00, niente male se pensiamo che siamo svegli dalle 3,30 e ci aspettano ancora un paio d’ore di viaggio.
Un grande coppa di gelato è il premio della nostra salita.
Risentirò nei giorni successivi di qualche dolorino ai quadricipiti, i talloni invece sono inguardabili dalle brutte vesciche tutte rotte e sanguinanti!!!
Gran bella ascensione grazie a Claudia, Francesco e Roberto.