SINTESI:
- Ve sera gran festone danzante … finito ovviamente in ubriachezza molesta, canti e balli (eh già, essendo danzante …)
- Sabato improvvisazione: si passa da un idea “Toce”, evitato per “fumi alcolici ancora presenti”, ai fiumi svizzeri in zona Moesa, ma … si finisce sugli alberi e … leggete e saprete!!!
- A fondo report gli agganci per chi fosse interessato a ripetere l’esperienza
Foto e report disponibili a breve su www.brianzatour.org
VERSIONE ESTESA:
Dopo avere saltato il Toce a causa di sonno e mostruosa emicrania ed in cerca di nuove ed alternative esperienze il solito duo si trova in Svizzera al sabato mattina con differenti aspettative:
- io alla ricerca di acqua (peraltro sicura in Moesa), ma appena uscito da un mal di testone causato da un alchimia di alcol (grazie “all’Unconventional Party” della sera precedente) e di sudate raffreddate a causa dei balli sfrenati eseguiti nel corso della medesima festa all’aperto
- la Nico per “riprendersi” dalla lunga assenza dalle acque bianche facendolo in un luogo “conosciuto e tranquillo”.
Come finirà immagino lo sappiate già … una volta in zona Monte Ceneri la butto lì:
“E se facessimo qualcosina di differente rispetto al solito? Al Monte Tamaro (per intenderci in cima al monte sulla sponda orografica sinistra del “Lambro svizzero – noto ai locali come Vedeggio”) c’è una serie di attrazioni grandiose: parco avventura, slittovia, piste da MTB e downhill, lunghissime tirolesi, … parco giochi per bambini e … un mucchio di idioti perditempo (fra cui noi) ;-D …”
La Nico mi guarda e … un attimo dopo siamo all’ingresso dell’Ovovia!!! ;-D
Sbarchiamo al primo tratto dell’ovovia alle 13.45, giusti giusti per l’ultimo giro disponibile al parco avventura (come tutti sanno gli svizzeri hanno un “loro fuso orario” che anticipa qualsiasi attività rispetto a quanto ipotizzabile dai loro confinanti italiani)
Un rapido giro d’istruzione e si è sulla prima piattaforma. La Nico è alla prima esperienza del genere e, come normale, dopo un’iniziale serie di facce inquietanti si dedica felice al cabaret: dialoga animatamente con gli istruttori sottostanti addetti al recupero di eventuali “arrampicatori bloccati” e lancia fatidici urletti del tipo “Oooohhhhhh, … ma che figataaaaaaaaa” oppure “Noooo, … non arriverò mai dall’altra parte” o ancora “Azzzz, …questo è il più bastardo di tutti” per finire con “Ma perchémi vengono queste idee …” e con “Ma quanto balla sto coso!”
Nota di merito: si è comportata benissimo, forse confortata dal fatto che dietro di noi c’era un “intrego” pauroso cha assumeva posizioni assurde (e forse sarebbe meglio parlare di “forme”!) muovendosi alla velocità del bradipo … uno spettacolo!
Il meglio lo diamo sulla solita serie di tronchi in salita, lisci da morire e scivolosi come se fossero stati immersi nel grasso di foca, dove, una volta arrivati agli ultimi tre, non ti resta che salire (tornare indietro sarebbe infatti un delirio inutile”).
Ah, no … dimenticavo: il meglio di sé La Nico lo da alla liana alla quale deve affidarsi totalmente per passare da una piattaforma all’altra e dove, seppure poco convinta e in seguito ad uno scambio di idee sulle tecniche da utilizzare, si butta giù con un “Ahhhhhhhhhhhhhh …..zzzooooooooooo”.
Arrivati all’ultimo tratto del percorso nero io mi sparo anche la variante “Extreme” che inizia con un simpatico “percorsino a braccia” per poi arrivare … oh, oh, questa non l’avevo ancora vista… ad un simpatica camminata di una trentina di metri su fune con bilanciere in legno grezzo da sei da utilizzare per mantenere l’equilibrio. FANTASTICO!
Il resto è tutto in discesa … e culmina con una tirolese di un centinaio di metri dopo la quale entrambi veniamo pescati dall’ultima rete del percorso. GRANDIOSO.
Ma non ci basta ancora: col secondo tratto di ovovia ci portiamo in cima (o quasi) al monte dove si trova una mitica slittovia. Avete presente le montagne russe … ecco … la stessa cosa, ma su uno slittino di metallo biposto comandato da voi!!!
E’ subito amore: ci imbarchiamo al volo per una simpatica corsa in velocità. L’operatore tranquillizza La Nico dicendole che al massimo si arriva a 40 km/h (adesso posso affermare che ha mentito … guardate il sito e lo capirete) e che ci sono i freni … peccato che i freni li comando io e quindi ….
Il tutto finisce come al solito a birra e patatine.
E’ ormai sera, abbiamo gli occhiali scuri la radio accesa ed il pieno di gasolio, quindi ci sentiamo come i Blues Brother. Che fare? Barlume di lucidità subito seguito da un eccesso di follia (il solito): ci spariamo a Cremona dove Philo ci guiderà in bici per i vicoli e dove finalmente restituiamo, dopo una settimana di giacenza nel milanese, il marsupio alla Dani terminando la nostra missione con pizza e birra e grasse risate (oltre ad una discreta quantità di insulti gratuiti per avere paccato – si fa per dire – Daniela con cui invece eravamo d’accordo per andare sul Toce … opsss)
Per i desiderosi di apprendere di più sappiate cha in cima al Monte Tamaro c’è anche una Tirolese di oltre 400 m dove è possibile raggiungere i 60 km/h … ma noi non abbiamo fatto in tempo, quindi guardatevi il sito e parlatecene in seguito:
http://www.montetamaro.ch/interna.asp?idarticolo=6595&lang=ita
Alla prox.
Giorgio (JC)