SINTESI:
- Triplo trittico: trittico d’acqua (Adda-Moesa-Cascata dei forti … il tutto zigzagando in 2 giorni fra Valtellina Svizzera e Val di Mello come solo i quark sanno fare); trittico di “Giorgi” e trittico di “Marchi” il che ha causato non poca confusione!
- Provati 20 vini differenti e di gran pregio in 2 giorni (più 2 sfusi da dimenticare)
- Bagni: 18 solo in Moesa!
- Bagnanti: 5 in Moesa + qualche “tentative”
- Torrentisti: una moltitudine (14 o15?) giù per le Cascate del ferro”
- Nasi “andati”: 1 … (lo trovate immortalato su www.brianzatour.org)
- Gli “oggetti” più fotografati: le cantine, il culo di GG, gli occhiali della Susy addosso a Giorgio (il torrentista) ed il giovane “Messner” (Oui, c’est moi) …più una marea di ragazze di Morbegno e dintorni che venivano regolarmente adescate.
- Susanna: dategli un cellulare e diverrà a breve il centro di gravità di organizzazione del delirio … una garanzia da sempre!
- Gruppo dei bolognesi sotto sequestro da parte dei carabinieri per denuncia da parte di una squilibrata
- Partecipanti: Susanna, Francesco, Giorgio, Giorgio, Giorgio, Nicoletta, Marco, Marco, Marco, Andrea, Bruno, Monica, Franz, Pascal, Carletto, Gabriele, Pantegana, Checco, Cecilia, Luca, Paolo, Enrico, … altri di cui non conosco/ricordo il nome.
VERSIONE “E-STESA”: stavolta, a causa della numerosità ed eterogeneità degli eventi, ho creato tre sezioni “corte” decidete voi che farne.
— SEZIONE 1: ADDA E CANTINE —
Susanna in Adda Venerdì per le 13.15 … io ad Assago fino alle 13.30 presso un cliente …
Mi richiama alle 15.30 dopo una discesa col sole dicendo: “Dove sei? Io un eventuale secondo giro me lo farei, ma il tempo sta notevolmente peggiorando …” Replico dall’ascensore di casa: “Un attimo e sono lì … he-he-he”!
Quando arrivo su la Valtellina è in coda, piove a dirotto, ci sono 6 gradi e la Susy è chiusa in auto con lo sguardo assiderato che par dire “Ti prego andiamo a ubriacarci subito!” Decido per una velocissima serale in solitaria … lei mi fa il recupero (grazie-grazie ) e da lì a poco, con un mitico arcobaleno ed una mela in premio trovata alla base di quest’ultimo (d’altra parte le pentole d’oro con l’inflazione non si trovano più), ci dirigiamo verso Morbegno per la serata “Morbegno in cantina”.
Francesco dell’Adda Sub ci guida nei meandri del paese alla ricerca di polenta, salsicce e soprattutto delle cantine. Quasi in chiusura di serata arrivano anche Marina e Viola … Andrea (uno dei torrentisti) rimane invece a piedi col camper e arriverà solo il giorno successivo. Le cantine sono uno spettacolo così come gli stuzzichini a base di bresaola, slinzega, speck, prosciutto, cubetti di lardo e pancetta …. tutta roba che si scioglie in bocca … ah, dimenticavo i formaggi … beh lì devo dire che in valle si trova di meglio …
Nel frattempo un fantasma “precipita” addosso alla Susanna causandoogli (come nel “Castello delle streghe”) un lieve scompenso ed una caduta di pressione che ha richiesto subito un altro rosso
Dopo la chiusura delle cantine è la volta della birreria e alle 2.30, tutti abbastanza “intranati” andiamo a dormire, ma non prima di aver ingigantito il gruppo con bolognesi e altri “viandanti del vino e dei torrenti” che, come tanti albanesi, occupano semiclandestinamente la zona prospiciente la sede dell’Adda Sub posta all’interno di una zona pastoralagricolindustriale “vecchia maniera”.
— SEZIONE 2: MOESA E CANTINE — (Ci siete ancora?)
Ore 8: parto da Morbegno in direzione Moesa. Per fortuna salto Spluga e san Bernardino percorrendo invece la parte nord di “quel ramo del Lago di Como” (è la prima volta che apprezzo il Manzoni) … scoprirò infatti più tardi che il San Gottardo è chiuso, il San Bernardino si fa solo con le catene e lo Spluga …. mah!!!
L’appuntamento è con Carletto e Gabriele del CFM e con il Pantegana e Checco del CCCassano che devono “guidare” i loro corsisti (Cecilia, Luca, Paolo, Enrico) in fiume. Gabriele sbaglia la strada, ma si presenta poco dopo il Pantegana con tre canoe e tre persone a bordo della sua auto trasformata per l’occasione in cargo!!!
Iniziamo la discesa: Enrico va a bagno appena prima dell’imbuto e procede a nuoto in qualità di trota esploratrice, Checco ci passa sopra e si capotta, ma ne esce illeso ed io apro subito approcciando la banana dell’imbuto come al solito, ma …#@***%&! … la banana non c’è e mi sparo l’imbuto di traverso … Ah-ah-ah … che ridere! Manco a farlo apposta canno alla grande tre eskimi consecutivi e vadoa bagno nella bozza sottostante (Candidatura come corsista ad honorem!). Da lì a poco il Carletto comincia a incandelare a ripetizione mentre il Pantegana sorride alla “morte” che vuole falciarlo nella soglia a metà delle golette … ne esce dopo un 40 secondi di numeri bulgari con in mano la falce della “vecchia signora in nero” che indispettita se ne va mormorando “Accidenten, ozzi non zi cava un canoizta dal buco …”!
Ma l’apocalisse deve ancora iniziare: alla centralina troviamo il resto dei corsisti che innescano una gara a chi ne fa di più lasciando il Pantegana fra l’atterrito, lo stupefatto ed il depresso … il suo stato d’animo è ormai lo stesso di quello di uno schizofrenico e tocca il fondo quando i corsisti (pupilli e non) vanno a bagno tutti e quattro insieme creando una carneficina liquida: canoe incravattate, gente arenata in mezzo al fiume, pagaie su un lato e canoisti sull’altro … il carletto che lancia corde ai satelliti (si riscatterà più tardi centrando in pieno volto un corsista a mollo). Da lì in poi le nuove leve del Cassano diventano ineguagliabili, ma continuano tenaci fino in fondo (Compliments) arrivando a 17 bagni complessivi … e col mio fanno 18 (computo ufficiale a cura del Carletto)!
Chicca del giorno … Gabriele si spara due eskimi in sequenza, ma soprattutto una pagaia nel naso che gli lascia il segno (STUPEFACENTE): … il naso si gonfia come un palloncino morso da una vipera!!! Nessuno capisce come mai alla radice dell’organo olfattivo ci sia il segno di due canini (che sia stato un luccio?). Il gruppo è sempre più attonito!
Allo sbarco, come se non bastasse, mi ciurlano il paraspruzzi e me ne torno in Valtellina, inconsapevole e pronto per un’altra serata alcolica (il giorno prima percorso giallo … stasera ci aspetta il rosso a base di “sforzati” (per chi non sapesse di cosa si stia parlando http://www.agraria.org/vini/sforzatovaltellina.htm ).
Intanto a Morbegno la folla è salita esponenzialmente: le cantine sono affollatissime e anche noi siamo diventati la metà di mille … tutti addobbati con la mogliettina rossa “Torrentisti in cantina” sembriamo tanti “Babbi Natale”!!! Si contano 3 Giorgi, 3 Marchi e decine di gruppi di ragazze assaltati grazie all’esca-urlo “Abbiamo Messner … chi vuol fare la foto con Messner” … e devo dire che quei due squinternati l’avevano anche azzeccata perché a fine serata avevamo le foto di tutti i gruppi femminili della zona.
La serata si chiude con la rappresentazione teatrale del “Signore degli spinelli” che si adopera per rollare cose bavose e costruite al contrario rispetto ad ogni aspettativa!!! Ognuno si immagini quello che vuole!
… Ore 2.00: chi più, chi meno si va a dormire … domani ci aspetta una giornata polare su e giù per le cascate del ferro in Val di Mello.
— SEZIONE 3: CASCATE DEL FERRO E …. CANTINE! —
Ore 7.30: n auto e k tende attirano l’attenzione del “pastore” che, proprietario delle pecore che alloggiano nella “zona albanesi” a noi assegnata da Francesco per dormire, si affaccia incuriosito al vetro dell’auto per capire che cavolo stia succedendo a pochi metri dalla sua proprietà …
Basterà l’arrivo mattutino degli aderenti all’Adda Club e le “prime luci del sole” affinché il campo albanesi si animi ed i primi corpi si dedichino, oltre che ad un pre-breakfast, allo scongelamento di membra e neoprene (ridendo e scherzando ci sono 4 gradi). Il pre-breakfast è dei più vari c’è chi sta sul classico con the e brioche, chi mangia della frutta, chi va a cioccolato e anche chi passeggia sgranocchiando un peperone crudo (Franz docet) … chissà quelli nascosti.
Dopo la seconda colazione (eseguita rigorosamente al bar) mi lascio convincere a muovere insieme ad una altra quindicina di decerebroscongelati verso le “Cascate del ferro” in Val di Mello, non come spettatore ma come partecipante alla discesa di una serie di calate-spettacolo di cui una di 60 metri che, per una “pippa del torrentismo” come me, è un bell’inizio (niente di particolarmente “acquatico, ma gran bella esperienza).
Susy mi presenta una muta da 5 mm che mi grantirà da lì in poi la stessa agilità di un bradipo sottovuoto e che, nonostante un iniziale principio di autocombustione, si rivelerà in seguito un bijoux quando mi toccherà stare in immersione sotto una cascata per il tempo necessario a sbrogliare 50 m. di corda da un “BIP-BIP” di tronco sommerso che ci ha messo del suo per “COMPLICARCI LA VITA” … #£$%!!@*
Non contento, pochi minuti dopo, un altro sacco e la relativa corda decidono di farsi catturare dallo stesso tronco durante il recupero del materiale … e vvvvaaaaaaiiiii … altra immersione! Vi assicuro che se mai in quella pozza ci fosse stata vita ora ci sono solo “OSTIE & INSULTI”: quindi occhio a immergersi là dentro nel breve periodo!!!
E non vi dico come sia stata dispettosa la cascata a “S” a monte del medesimo tronco quando, agganciato con la longe alla teleferica che in teoria doveva permettermi di non passare nel flusso d’acqua, mi sono trovato da vero allievo a girare come un elica proprio nel pieno dello stesso … un po’ a destra, poi un po’ a sinistra, poi un pò a destra … fino all’illuminazione: mollare la corda che ti permette di regolare la velocità di discesa e lasciarsi andare in balia dell’acqua … ohhhhh, adesso si che si ragiona! “
All’arrivo l’ubiquità imperversa: Giorgio (io) e Giorgio (GG) veniamo chiamati da Giorgio (torrentista) per recuperare una corda che non ne vuole e dopo qualche manovra scopriamo che mettere tre Giorgi insieme:
1) Scatena il caos
3) Permette il raggiungimento degli obiettivi, ma solo se perseguiti in modo funambolesco: appena la corda incastrata molla io, unico ed irripetibile canyoner con casco simil-football americano e dall’aspetto di Bud Spencer (Messnerr l’ho lascait o, volo all’indietro e cado di culo in acqua; l’altro Giorgio rimane sbigottito, ma con la corda in mano ormai libera, … mentre il terzo pensa a come mostrare il culo nonostante indossi la muta!!!
Ormai il caldo ha preso il sopravvento … ci dirigiamo a valle … rapido cambio e pranzo tardivo al rifugio a base di tipiche ricette valtellinesi.. e poi di nuovo cantine (Il resto della serata tutto in discesa, anche perché con le cantine si parte dall’alto per concludere con quelle più a valle! …
Concluderei con:
- un HIP-HIP-URRA’ solidale ai bolognesi, fermati ad un posto di blocco dai carabinieri perché denunciati da una squilibrata con l’accusa di averle sottratto “un oggetto” a lei caro nel bagno di un rifugio … la squilibrata probabilmente deve essere stata investita da uno tsunami di bestemmie e insulti che probabilmente l’hanno mandata in orbita!!!
- Un ringraziamento a tutti gli organizzatori dell’AIC, dell’Adda Sub e, ovviamente, a tutti i partecipanti.
Alla prox.
Giorgio (JC)