Roja di scorta!

admin lunedì, 17 novembre 2008 0


SINTESI:
Fallito il Bevera (L’ACQUA NON CI AIUTA) ci buttiamo sulle rapide della Roja tratto inusuale … qualche eskimo e discesa in massima sicurezza con qualche trasbordo dovuto alla forma fisica /(ma soprattutto mentale inesistente!!!) ;-) )
Partecipanti: Io, Daniela, La Nico
Grande assente: Philo … impegnato fra violini e gruppi di turisti
Grande presenza: le focacce di Ovada!!!

09/11/2008
Dopo anni dal primo tentativo fallito di scendere il Bevera venerdì mi si propone una seconda possibilità: chiamo Mauro a Ventimiglia il quale mi accenna alla che potrebbe essere possibile percorrere il bevera e di ricontattarlo al sabato per maggiori informazioni.
Mauro, sempre gentilissimo, non sa a che va incontro: fra sabato e domenica è una tempesta di telefonate e messaggini … neanche fosse l’amante!!!
Si organizza il gruppetto: io, La Nico, Daniela e Philo … partenza programmata per sabato verso le 17, ma ovviamente alle 17 ognuno è in un posto diverso: si slitta alle 18, alle 19, alle 20 … insomma, per farla breve si parte alle 20, poi classica sosta ad Ovada per mitiche pizze e focacce e alle 24 siamo ad Alassio, praticamente a destinazione :-) . Un solo contrattempo: Philo non c’è causa lavoro :-( (((.

Il giorno dopo di “buon ora” partiamo per il Bevera nonostante la sera prima Mauro ci avesse avvisato che fosse già basso. Arrivati allo sbarco rimaniamo tutti con la faccia da punto esclamativo: qualcuno deve essere passato con un enorme spugnetta per francobolli e deve averlo asciugato con molta cura: del controroccia segnalatoci da Angelo (altro locals) dove loro fanno i cartwheel una volta arrivati nessuna traccia (è già tanto che ci sia ancora la roccia!!!). ;-D

Nessun problema: abbiamo la rapida di scorta … la gonfiamo e andiamo a depositarla sulla Roja … he-he!
E lì si che arriva la sorpresa: scopriamo infatti, sempre su indicazione di Mauro, che probabilmente si può fare il tratto da Breil a Piane (ovvero da diga a diga) che normalmente è secco. Una volta in loco il livello pare ottimale … solito recupero a piedi e via.
Dopo un imbarco a monte della centrale di Breil (aperta per lavori … e, avviso ai naviganti, pare che lo sarà per un pò) la discesa ha inizio fra divertenti rapide di III/III+ in buona parte incassate in rocce per le cui forme un geologo “sbrodolerebbe” da qui all’eternità.

Alla prima goletta sottovaluto, non ispeziono e parto rassicurando il duo che mi sta alle spalle, … per evitare un sasso mi infilo di traverso nel buco e, dopo un doppio eskimo di cui il secondo su roccia ne esco illeso. Appronto una sicura, ma Daniela previdente gira larga e La Nico la segue a ruota … Well done.
Al passaggio sotto il ponte con il tubo della centrale (da me denominato “rapida del tubo”) decidiamo per un ispezione e di evitare di finire incidentalmente nei tondini che stanno a sinistra trasbordando a destra (la rapida non è un granché, ma nessuno di noi ha voglia di provare a girare nel pentolone ferroso!!! ;-)

La discesa va avanti tranquilla, il sole del mattino è ormai scomparso sin dal momento dell’imbarco (avvenuto alle 14.30 coma da manuale) e arriviamo senza particolari problemi alla fine … oddio, in effetti Daniela ci delizia anche lei con un eskimo e con una cravattina da manuale su un sasso più piccolo di uno spillo, ma fa parte del gioco!

Arrivati in fondo sono presenti due belle rapidozze:
- la prima di IV+ (lunga una 50/60 metri) che si conclude con un bel buco mannaro sulla destra, una possibilità di incastro a “croce svizzera” (magari un giorno ve la spiego) al centro ed un passaggio “abbastanza pulito a sinistra … non fosse che tutto si decide in base ad un sassone che, a circa 10 m dalla fine della prima parte della rapida (questa assomiglia alla rapida della vergogna delle gole del Sesia), ti guarda, da un voto alla tua prima parte di rapida e decide le tue sorti sbattendoti da una parte o dall’altra.
- la seconda che danno di V, ma che secondo me è più facile della rapida precedente, che presenta un bel salto finale (un paio di metri?) con un sifone a sx di discrete dimensioni (assicurabile con livello trovato, ma assolutamante da evitare ;-) ))

Ma noi abbiamo la soluzione per entrambe: eseguiamo una meravigliosa ispezione, ci bagniamo fino alle spalle e sbarchiamo prima di entrambe, anche se con un pò di rammarico, ma non prima di “facciare” nel fiume … eh si, perché per dare un pò di brio alla discesa mi catapulto giù da una roccia e, con un doppio carpiato prendo in pieno un sasso in faccia (candidatura). Mi salva la mentoniera ed una buona dose di culo (solo un microlividino sul naso e niente più).

E’ l’imbrunire … maccheronata ad Alassio, appuntamento a Piacenza con Philo e poi a casa …

A proposito: è passata una settimana, sono le 7 del mattino e zia Sabbri mi chiama per dire che ieri sera si è addormentata e sta andando sul Santerno … peccato che ormai sono rimasto a casa per mancanza di adesioni per la zona emiliana … magari la raggiungo sul tardi!!!

Alla prox.

Giorgio (JC)

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