SINTESI:
- Aveto, grande compagnia, una spalla lussata e grande merenda
… e tutto in un giorno! Il resto mancia.
- Report e foto a breve su www.brianzatour.org
VERSIONE INTEGRALE:
Un altro We è andato … e con lui anche l’acqua!
Venerdì, sabato, domenica … la gente si è scatenata in ogni dove ed io come al solito sono partito con mille possibili ed impossibili mete imponendomi per una volta almeno la direzione (Sud) ed un punto fermo (Piacenza) entro il quale decidere la destinazione finale.
Ipotesi più probabili al venerdì sera: Dora Riparia (con livello medio), Ceno basso (con livello alto), Baganza con livello minimo e Aveto con livello basso, Scoltenna basso, Lima, vari fiumi di Romagna nonché le solite “varie ed eventuali”
Alla fine della serata, a colloquio con La Nico, si scartano Savena e altri fiumi del tosco-emiliano. L’opzione Dora decede sul nascere: l’idrometro riporta i dati di 4 gg. prima e Fiocco, suggerendo di chiedere aiuto ad un “compagno di banco”, non passa l’interrogazione … mi rimanda quindi a Valerio il quale a sua volta mi dice di riferirmi al Fiocco: siamo ormai entrati nel “Levels loop”!!!
Sabato mattina: una volta partiti mi affido agli idrometri, alle sensazioni, ma soprattutto ai commenti di diversi “gobbi” che mi informano via cellulare. A pochi km da Piacenza la situazione è chiara:
- il ceno basso con tanta acqua diventa una bomba ad orologeria … si esce tutti pettinati (ammesso di uscirne)!
- Il Baganza con poca acqua “sa di maiale” … ovviamente morto!
- L’Aveto si presenta facile, ma c’è il sole e in zona si mangia da Dio!!!
… la metà diviene subito abbastanza ovvia! he-he.
I partecipanti iniziali sono i soliti due (io e La Nico): Daniela si è ritirata, Philo non ha voglia, la zia Sabbri si è sparata il Santerno il giorno prima e si darà alla MTB, Betta è reduce da una giornata di piste (quelle di neve … vera!), molti altri si stanno leccando baffi e ferite per le grandi imprese del giorno precedente … insomma a Piacenza decidiamo di uscire e procedere verso l’Aveto che “non vedo” da anni.
Una volta a Marsaglia la folla canoistica è tutta in piazza e pare tutta intenzionata a percorrere il Trebbia con arrivo a marsaglia! Inutile dire che gli idrometri parlano chiaro: Trebbia alto basso-basso-basso e Aveto basso, ma ancora buono. Il buon Fred si offre di andare a vedere i livelli alla confluenza e alla fine tutti concordano che sia meglio ripiegare sull’Aveto … in un attimo la folla si dissolve e si ricompone all’imbarco della centrale di Lisore, sopra Salsominore: sembra di essere nella sala teletrasporto dell’Enterprise.
In canoa: io, La Nico, Riccardo, Paolo, Fred Gilardone, Angelo Vergani, Lilly de Francesco, Alberto Faggioni, Graziano (dimenticato qualcuno?)
In raft: Rinaldo Bonfanti e compagna + un loro amico (sorry, ma non ne conosco il nome)
Grande discesa: tutto sole e relax con un solo “passaggione” al nuovo sbarramento (un paio di km prima della confluenza con il Trebbia) che affrontiamo solo in tre o quattro: la strettoia comprime tutta l’acqua dell’aveto in un passaggi largo si e no 3/4 metri sul lato sx dell’artificiale e ci spara fuori come delle mine … chi dritto, chi al rovescio, chi nel buco sottostante … ma tutti col sorriso stampato in faccia come nei migliori cartoni animati giapponesi!
Ma prima …:
- io tento la burbata e, mentre parlotto allegramente con la Nico, volgo lo sguardo sognante a monte e …. PLUFF …. mi infilo sotto un simpatico ammasso di rami aggettanti cercando il bagno, che però questa volta fortunatamente non arriva!!!
- il raft si arena in un paio di occasioni
- un airone tenta più volte di bombardarci con qualche etto di feci
- qualcuno si fa stropicciare lievemente da qualche simpatico buchetto (non si fanno nomi, ma non ero io)
- Lilli ci lascia a metà percorso: l’Aveto decide infatti di rendere “briosa la giornata” prelevando una sua una spalla agitandogliela un pò e lasciandola sul campo in un “classico secondo grado a fondo ridotto”. Lilli non demorde, esce da solo dal fiume e, con l’aiuto di Alberto che si crocifigge a centro strada per fermare un auto in arrivo, si fa tirare su in autostop da un gentilissimo equipaggio tutto al femminile che lo recapita direttamente all’ospedale di Bobbio.
Qui lo accolgono a braccia aperte, lo denudano (nonostante lui non sia proprio consensuale) e, dopo qualche tentativo fallito di riduzione, lo mettono sotto morfina … ))) Lui peraltro nel frattempo si vendica, allaga una saletta riversandovi parte della palude ormai presente nei suoi calzari e causa una necessaria operazione di bonifica dei locali con il conseguente aumento dei costi della sanità nazionale
(( … pare che qualcuno del RIS stia ancora eseguendo delle analisi in cerca dell’agente patogeno presente sui pavimenti!!!
Morale: lussazione scapolare ridotta e un sorriso a 32 denti … solo dopo però!
Lilli, una volta “ridotto” viene prelevato da Angelo che, con lo stesso fiuto di un cane da trifola, lo era andato a cercare direttamente in ospedale senza neache sapere cosa fosse successo (ah, quando l’amicizia si fa telepatia) e lo riporta all’ovile (ndr. locanda). Qui Lilli, dopo aver baciato ogni persona e oggetto del ristorante (sarà un effetto della morfina?), viene curato d’urgenza con salumi piacentini, formaggi, “pisarei e fasò” e … Gutturnio (rigorosamente fermo) … d’altra parte pare che la sua patologia richiedesse questo tipo di terapia.
Conclusioni: una spalla lussata val bene “due pisarei”, ma sarà vero anche il contrario?
Vabbé, … Aveto alle spalle … la prossima settimana ci si vede tutti alla serata dei filmati e mi raccomando: niente pacche a Lilli che altrimenti ci si “sfascia”!!!!
Ciao
Giorgio (JC)