Sabato il pec passa a prendermi direttamente a casa a Vigevano e ancora un pò mi tira giù le canaline elettriche dell’ingresso ai garage: cazzo, la pecmobile è più alta di un TIR!!
Ma apprezziamo la gentilezza e non guardiamo le cazzate.
Direzione valsesia, fiume di destinazione Mastellone.
Arriviamo in valle e ci troviamo con una bella cumpa: Ale & Ila, Gange ed un folto gruppo di torinesi di Alpikayak. Intanto vediamo passare 5/6 volte l’Elettrico dal baraggiolo e si capisce che la giornata dei pavesi del CUS è tutta particolare: ma questa sarà un’altra storia. Sbrigati i preliminari siamo in acqua ed il Mastellone si presenta con un livello medio/basso divertente, ma molto manovriero. Apro le danze io con un perfetto gancio sinistro alla mascella destra di un torinese; quest’ultimo prende la lingua centrale di una rapida, io quella a sinistra. In rapida lui si gira di 180°, rallenta troppo ed arrivo io che gli salgo sulla canoa e lo centro in piena mascella con la punta della mia habitat. il ragazzo regge il colpo, mi scuso, ma non potevo evitarlo e, poi, dopo il mio colpo il ragazzo non ha sbagliato più niente …
Siamo al frullatore: numeriiii!!! Apre Ale che con la CM pennella alla grande e ci fa vedere la linea giusta; il resto è un susseguirsi di bagni ed eskimi; Ila fa una jam session di play, pensando di trovarsi a TTW; il Pec eskima ed io con lui.
Proseguiamo ed è il turno di Ale: cravattone su un sasso che non mi era affatto nuovo; infatti, l’anno scorso mi ero incravattato anch’io sulla stessa pietra. Resta per un pò incastrato fino a quando interviene superSpeck che con guizzo felino esce dalla sua barca e si proietta verso Ale per il soccorso: grande Speck!! Recuperiamo Ale e CM, ma è ancora Pec a dare spettacolo. E’ la prima volta che fa vedere un imbraco svizzero di lato; il furbacchione, infatti, si è appollaiato su un sasso per fare lo svizzero, ma il salto lo porta, direttamente sul masso in cui si era incastrato Ale. Lui cosa fa? Taaac, si butta di lato, si rabalta, si tira su senza pagaia, recupera la pagaia, si rialza e via senza bagno. Impeccabile. Trasbordo, goletta e buchi: anche qui un bagno di un torinese e qualche eskimo, fra cui il mio sul secondo buco. Nelle rapide successive la stanchezza comincia a farsi sentire nel gruppo ed ancora qualche bagno ed eskimo qua e là. Allo sbarco veniamo accolti da un californiano: Merini. Sbarchiamo ci rifocciliamo un attimo ed io e pec dopo i saluti ci stacchiamo dal gruppo, per raggiungere i pavesi e fare un’altra discesa. Ma dei pavesi non c’è traccia in fiume e non sono reperibili al cell. Optiamo pe un tratto di gara da innamorati: io e lui soli, alla sera, con una bella luce, un fiume pieno d’acqua che ci trascina con dolcezza dentro le impescrutabili sensazioni dell’anima ……… ma vaccccagare!!!! Il recupero ce lo fa mia moglie. MI sono dimenticato: tra un adiscesa e l’altra, tappa dalla zamira per birra e patatine; poi nella discesa il pec continuava a bagnarsi la faccia perchè la birra gli stava facendo un brutto effetto. Gran bella giornata di natura, canoa e compagnia.
Nonno, il pec ti manda foto e video per aprire report.
b. il pugile