SINTESI X IL MERINI … e per gli altri come lui (PS: stavolta è corto)
Sabato Moesa in ansia con Livello “terrificante”: 6 partecipanti (io, Stefano caprile, l’inossidabile Marco Zoldan, Carl Baraldi, Steven – direttamente dall’Australia – e Susanna). In effetti, eravamo partiti con l’idea delle gole del Sesia, ma l’arte divinatoria ci ha posseduto spingendoci fino in territorio elvetico!!! Ragazzi che scelta!!!
Foto e/o film …forse in futuro su www. Brianzatour.org, ma solo dopo che Steven sarà tornato in Australia e ci avrà rimandato indietro eventuale materiale fotografico
PER IL RESTO DEL MONDO …
Susanna, alla vista del livello, si fa un esame di coscienza e all’affermazione: “Su, non puoi rinunciare, non sai cosa ti perdi” … decide di filmarci dalle rive rispondendoci “voi siete matti … io così l’ho già fatto e so esattamente cosa vuol dire!”.
Fra i 5 rimasti c’è tensione … nessuno sa cosa effettivamente lo aspetti con quel livello, ma:
- Stefano è reduce dallo Zambesi e quindi per lui non c’è problema
- Steven è abituato a scendere con i coccodrilli a fianco durante le piogge tropicali … per lui è sicuramente un gioco
- X Marco è la prima volta di gole della Moesa (forse ha sbagliato giorno, e nonostante un ghigno sinistro gli righi la faccia … ormai è decisissimo)
- Il Baraldi, eh … il Baraldi … ma a lui che gli frega, tanto per un rugbista come lui una “martellata” in più o in meno che vuoi che sia!
- Io non faccio testo: è troppo tempo che non vado in canoa e … o la va o la spacca!!!
Non facciamo in tempo ad arrivare all’imbuto che lo Zoldan ci manda in visibilio con un passaggio intermedio all’indietro ed una candela da paura (in effetti è durato quanto un cerino nel Futaleflu): rimane per un po’ a testa in giù al limite del buco nel misero tentativo di riportarsi a casa la pagaia … ma senza successo! La pagaia resta incastrata fra i buco e sassi e la si recupera in un secondo momento, mentre per lui è è il momento dell’ammollo!
Gli altri, anche se un po’ “scossi”, passano tutti indenni anche l’imbuto
Arriviamo al passaggio prima della soglia, decidiamo di prenderlo a sinistra perché a destra il passaggio è troppo estremo … Stefano è alla sicura, parto per primo e passo indenne (Fiuuuuu). Segue il Baraldi e spaaaaacca: si fa la seconda metà a testa in giù, ma ne esce comunque vittorioso … nonostante il bagno finale la rapida l’ha fatta tutta in canoa!
Le trote confermeranno in seguito che quel tizio che se ne andava a testa in giù con una “vasca azzurra” attaccata alle anche era un abile conversatore!
È il momento di Steven e poi di marco: il primo è ok … Marco invece anticipa troppo e finisce con la punta sotto un enorme masso ad una velocità tale che la sua coda per qualche secondo rimane fuori dall’acqua: sembra “Ottobre rosso”! Si libera dalla morsa, ma ormai è fuori linea e si spara due cravatte doppie in sequenza … io gli salto sulla punta per tenerlo in superficie e anche questa volta ne esce illeso dichiarandosi “Leggiadro come un elefante in cristalleria” AHAHAHAHAH!!!!
Disincastriamo la canoa sperando che finisca nella morta successiva, ma Marco decide che un capitano muore con la sua nave e si tuffa eroicamente per salvarla … stavolta con successo!
Da lì in poi il livello comincia finalmente a scendere e le difficoltà decrescono … lasciandoci finalmente respirare. Arrivati al primo ponte dopo la centralina Susanna ci chiede se non abbiamo abbastanza, ma ormai siamo tonici e decidiamo di lottare fino al classico sbarco di Cama … dove baciamo terra!
Ammettiamolo, con quel livello non era una discesa per tutti, ma fosse anche solo per il solito catering allo sbarco (vino, pane e salumi) ne valeva la pena …
Ah, dimenticavo di dirvi del “livello terrificante”: i ben 10 m3/sec rilevati (Steven l’ha definito un “Bones Shacking”) hanno rischiato di farci arrivare a piedi … AHAHAHAHAHAH!!!
Alla prox
Giorgio (JC)