Giornataccia cagnaccia! Quando giovedì sera il capo mi dice che l’indomani avremmo dovuto tracciare il sentiero per il rifugio Boffalora mi è venuto un colpo! Quando poi mi ha detto che lo dovevamo fare per spianar la strada al Pante allora mi son proprio girate! Pace, lavoro è lavoro…
Ci mettiamo a praparare l’attrezzatura immediatamente, scarponi, ciaspole, ARVA, calzettoni, guanti e giaccavento, un po’ di pane col formaggio e la’cqua, poi a nanna, noi cominciamo presto la mattina! L’indomani partiamo all’alba e raggiungiamo Carcoforo, il tempo per un caffè e poi siamo subito operativi. Un’occhiata alle cartine, un golone di grappa e via. Ci lasciamo lentamente il paese alla spalle, attraversando malaghe completamente ricoperte di neve, in alcuni punti supera il metro. Tra affondi vari fino alla vita ed un paio di smarrimenti, in circa 90 minuti raggiungiamo il rifugio a quota 1700, il sentiero è fatto, la traccia è ben visibile! Un mezzora di pausa per rifocillarci e scattar qualche foto ed è tempo di ripartire, il sentiero va battuto meglio se no il Pante farebbe troppa fatica. E così sulle tracce dell’andata in soli 40 minuti guadagnamo l’auto, il lavoro si conclude al bar con un paio di rossi, due grappe e quattro Genepy, un
paio di caffè concludono la lavorata del venerdì, ora non manca che guidare fino a casa!
PAnte, ora che il sentiero è battuo possiamo portati ancora più in alto, fino all’aple Egua e poi buttarci giù con gli sci ai piedi, la discesa sarà una figata!
GG+Nico