L’altro lato di Saas-Fee …

admin mercoledì, 3 febbraio 2010 0


L’altro lato di Saas-Fee …

“SYNTHESIS ZONE”:
- Il giorno Prima: Foppolata
- La sera prima: Lunata saltata … domenica meritata!
- Il momento decisionale: il passo è breve … ma la mente è labile!
- Il prologo: colazione all’acido acetilsalicilico e chiodi nelle scapole … bell’inizio!
- Il continuum: Sempione da brividi e pinguini con sciarpa e cappello.
- Il Trasferimento: Saas-Fee … organizzazione svizzera, sole e polvere, poca carta di credito e “insoliti” pendii, ma soprattutto tredici 4000 tutt’intorno!
- Una cima mancata: senza carte scopro solo oggi che mancavano 100 m. alla cima del Mallig :-( ) e Dario con Arva-pendolino!
- per ulteriori info: http://en.wikipedia.org/wiki/Saas-Fee e http://it.bergfex.com/saas-fee/panorama/
- Chiusura: birra al Gufo e laggiù ci tornerò prestissimo … è una promessa!!! ;-)

“PER IL RESTO DEL MONDO”:

Sabato 30, nonostante il tentativo di pacco da parte di cognati e amici (impauriti dalla nevicata in corso), mi consulto con la famiglia: tutti concordi … l’indomani si andrà comunque a sciare. Rapido giro di telefonate per creare zizzania fra i parenti ;-) e al sabato mattina ci si muove in 6 (noi, i cognati e il nipote) alla volta di Foppolo dove non mi presentavo da almeno 25-30 anni e dove resterò sorpreso dal numero di possibili fuoripista vergini (Purtroppo lascio la macchina fotografica a casa :-( ) … e che neve! 30-40 cm di polvere riportata su un fondo compatto. Mito!!!!
Ore 20.00 sono a casa; per salvarmi i tendini che da 2 settimane mi rompono i @#€&!!!) mi giuro che il giorno dopo sarò in canoa e non sugli sci. Comunico tale avvenimento a casa, ma nessuno ci crede veramente. ;-) Qualche attimo di delirio mentale, il tempo di pensarsi addosso e la TV mi uccide ogni programma: domani blocco del traffico!!! Azz, 2 ore a Vigevano mi obbligherebbero a stare fuori dalle 9 alle 19!!! NOT TO BE DONE!

In compenso in montagna danno gelo polare … 20 minuti e 3 telefonate dopo ho deciso: lascio il PEC con un “forse” non troppo convinto per Vigevano, prendo un “pacco” dalla Nico e mi lascio convincere da Dario per andare al Sempione per qualcosa di tranquillo (le imprese da eroe le lascio al Pantegana che ormai è lanciato per diventare la “scheggia delle nevi”!.
Inconsciamente mi pento della mia scelta per tutta per tutta la notte, mentre un susseguirsi di “incubi svizzeri” mi perseguita: sogno finanzieri (svizzeri) con sacchi azzurri dalle scritte equivoche che mi vogliono sequestrare 10000 €, poi una cornice di neve/ghiaccio immensa (e sempre svizzera) che mi crolla addosso mentre ripeto “Ecco, l’avevo detto che non era sicuro”, e via così.
Morale: nonostante sia a letto “quasi presto“ (almeno per i miei canoni) mi sveglio comunque alle 5 e fra un incubo e l’altro tiro le 6 con un cranioma che mi pare di essere Elephant-man ed un chiodo ben posizionato in scapola sinistra. Purtroppo non trovo le tenaglie per estrarlo, mi giro di scatto, mi guardo da fuori e …. Naaaaaaaaaaaaaaa, mi giro dall’altra parte!!! NOT TO BE DONE!
Da lì a breve esce il capricorno che è in me: se si è detto che si va allora si va … è una questione di principio!!! Mi alzo e nell’ordine mi sparo: aspirina effervescente (2), tazzone di the nero (1), panettone (2) e bacio perugina (1) + pocket coffee (1)! Preparo un litro di mitico “the egiziano alla menta ben zuccherato”, tiro su un libro di quelli che “Non si sa mai” e me ne esco con il cervello in poltiglia in tasca … lo mescolerò più tardi col the!
Alle 8 sono a Domodossola dove trovo Dario e Amelia, esco dall’auto e declamo: “-10°, vento e fronte depressionario bello statico sui crinali di confine. Signori, … stiamo facendo una coglionata!!! Ma pensare ad una bella 2° colazione con seguito in enoteca no?”
Arrivati al Sempione le pale (quelle eoliche) girano, lente ma girano … e vi assicuro che non sono le sole! ;-) Qualcuno che sale sul“Boh” c’è comunque, ma noi come altri (già decisi per una cosetta in relax) non saremo fra quelli. ;-)
Ci riorganizziamo e parte la zingarata verso climi “più miti”: giunti in zona di Saas-Fee mi rendo conto che è un altro mondo: no auto, solo pulmini (ma veramente “ini-ini”) elettrici. Per il resto siamo a Crucco-land attorniati da ben tredici cime oltre i 4000 ovunque con il Dom (4545 m.) che le sovrasta tutte!

Nonostante appena usciti dall’auto si sentano dei sinistri “Tac, …, Tac” (sono le dita di alcuni passanti che cadono congelate), noi da “veri uomini e vere donne” quali siamo (il freddo fa la sua parte ;-) ) valutiamo per un attimo l’idea delle piste (che peraltro hanno un aspetto grandioso), ma sono le 11.30: lo skipass costa 66 franchi e, nella migliore delle ipotesi, noi non riusciremmo a salire prima delle 12 passate.
Inoltre, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a ballare, ma di duri veri non ne vediamo e quindi decidiamo in un momento di estro di risalire la montagna di fronte alle piste con le pelli. Amelia ci seguirà fiduciosa con le ciaspole pur sapendo che dovrà salire e scendere a piedi. Sembra un ovvietà, ma uno potrebbe anche decidere di scendere sul culo (pardon, in presenza di una signora “culo” non si dice … allora al posto di “culo” diciamo che si potrebbe scendere sul “BIIIIIP”!!! ;-)
Nel frattempo il sole comincia a scaldare alla grande l’ambiente circostante e da lì a breve ci configuriamo in “modalità magliettina”: l’importante è ricordare che chi si ferma è perduto! Infatti, data la “delicata brezzolina” presente in zona, la sensazione ad ogni sosta è quella di un intervento crioterapico al torace che ti ricorda che là sotto esiste ancora una membrana detta “pleure” da salvare! ;-)
La salita è estremamente tranquilla ed una volta “in quota” sembra di essere in paradiso: 2 ghiacciai (il Feeglatscher e il “???”) uno di fronte all’altro che presentano innumerevoli vele di ghiaccio, e poi cielo terso, sole, qualche nube sparuta qua e là (soprattutto là … verso il Sempione!). ;-D
Superato l’ultimo “rifugio” (Ristorante Hannig a 2336 m.) decidiamo di cercare di arrivare dietro la cimetta che lo sovrasta risalendo per altri 250 m. circa in modo da osservare da più vicino le vele di ghiaccio, ma ad un certo punto (ormai sono le 14.30 e siamo a 2600 m.) l’inconsapevolezza che a neanche 100 m ci sia la cima del Mallig (lo scopro solo oggi!!!), gli imponenti accumuli di neve riportata, la presenza di paravalanghe sopra le nostre teste (e se ci sono ci sarà un perché ;-) ), un passaggino semi-obbligato attrezzato con catene 50 m. sopra di noi e coperto da “un velo di neve” appena appoggiato sulle rocce ci fa pensare che sia ora di applicare il modello comportamentale “Scendi e goditi la neve finché puoi!”

E così è: quella che in salita era stata una semplice e tranquilla passeggiata di circa 800 m di dislivello si trasforma in una discesa inaspettata, a tratti lungo la stradina della salita (che comunque sembra una pista!) e a tratti in morbidissima neve fresca su pendii “vergini”!!!
Non ci posso credere: è il 2° giorno di fila con neve ottima e intonsa!!! Peccato solo per i tratto nel bosco che è in gran parte impercorribile: gli indigeni hanno infatti piantato paletti ovunque e c’è il rischio di lasciarci gli stinchi!!! :-(

Arrivati in paese scopro che è disseminato di palafitte e soprattutto che l’ARVA di Dario (probabilmente un modello “Mammuth-Pendolum prodotto artigianalmente dal Mago Otelma” ;-D):
a) non mi trova;
b) rileva il segnale di evidenti forme ectoplasmiche presente nel parcheggio;
c) se e quando mi trova mi indica dalla parte opposta di dove sono realmente!
Beh, bell’affare: vogliamo dire che mi è andata di culo?

La giornata volge al termine: se non fosse per Amelia che aveva dietro dei franchi svizzeri credo che sarei ancora nel parcheggio a far dialogare le mie carte di credito con la cassa automatica che non ne ha voluto sapere di farsi capire dal mio cervello bacato … sarà stata l’aspirina o forse il the egiziano, ma la comunicazione uomo-macchina era prossima allo zero!!!

Solita birra e non c’è che dire: … giornata ventata, giornata fortunata!!!

Alla prox
Giorgio (JC)

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