Stotzigen Firsten

admin mercoledì, 3 marzo 2010 0


Nel cuore della Svizzera c’è … uno Stotzigen Firsten!

“SYNTHESIS ZONE”:
- Nel cuore della Svizzera c’è un cuore di cioccolato, … ma non solo!
- Partecipanti: Io, La Nico; Stefano (the Melody); Dario (Domo); Piero (The Arc O’ Stanz), Maurizio (Typographer), Raffaella (La Raffa)
- La cima: Stotzigen Firsten (solita meta impronunciabile) …
- Partenza alle prime luci dell’alba …
- Arrivo: alle prime nubi della mezza
- Rientro: alle prime ombre della sera
- Tutto prima … tranne la pizza della sera con un coda che … Dopo, dopo, dopo …
- Preinsulti per possibile ritardo e qualche insulto a posteriori (così, … anche senza ritardo)
- La cima: … dopo tre “mancate” di fila finalmente una “conquistata”.

“PER IL RESTO DEL MONDO”:

C’era una volta un paese al centro dell’Europa e al centro di quel paese un cuore di cioccolato con al suo interno tutta la scioglievolezza del cacao … ma purtroppo, o per fortuna, questa non è la sua storia! Alzi la mano chi si sente amareggiato!!! Alzi la mano chi avrebbe voluto sentire un’altra storia? Bene, ora tutte e due in tasca … ;-)

Come da ormai qualche settimana la sveglia del We suona presto, molto presto (forse anche troppo) e così anche sabato scorso sono le 4.45 quando parte il riscaldamento del thermos, l’inserimento delle pile appena caricate nell’ARVA, il test della macchina fotografica, la raccolta delle guide, l’introduzione della cioccolata nello zaino, la “vestizione tecnica”, ma nonostante tutto (sarà perché ho capito male, perché sono scemo o per altri motivi) alle 5.24, mentre sto uscendo, mi arriva un “messaggio di preinsulto” che, nel silenzio del mattino, tuona: “Dove sei?” Dubbio amletico: “Opsss … vuoi vedere che ho fatto la cazzata”?
Mi pongo qualche domanda a cui ovviamente non ho risposta, esco, recupero chi di dovere e alle 5.58 (con ben due minuti di anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista) sono in Viale Certosa e lì … è il deserto! O meglio, c’è un mucchio di gente, ma non è quella che dovrebbe esserci!!! Che sia perché in effetti l’appuntamento dato era a mia insaputa un pò più lasco, ovvero fra le 6 e le 6.15? Mah!!!

No problem … il prossimo ed ultimo appuntamento del mattino è previsto con Dario a Saronno per le 6.15/6.20 e quindi il possibile ritardo complessivo non dovrebbe causare grossi problemi. Da lì a poco infatti il gruppo, composto dal sottoscritto, da Stefano, Nicoletta, Piero, Maurizio e Raffaella, si compatta e si dirige verso Saronno dove anche alle 6.30, incredibile, ma vero, c’è il solito “VU CUMPRA’” che ci attende e che ci indica il parcheggio offrendoci amuleti, palle luminose, accendini ed ogni altro ben di Dio!!!

Ultimato il carico e si parte verso nord. Una breve sosta alla frontiera per il solito “Bollino autostradale” svizzero (che probabilmente butterò a breve a causa dell’ennesimo cambio auto dell’anno) e via verso il Gottardo!
Arrivati alla galleria inizia il conteggio dei km: uuuno, duuue, treee, …, “metti il ricircolo”, …, quaaattro, ciiinque, …., zzzzz, …, seeette, oootto, …, zzzzz, …, doooodici, treeedici, …, “Oh, ma quanto è lungo sto’ tunnel” … “Mah, pare che quello del bianco al confronto sia uno sputo!”, …, quuiiindici, seeedici, diciassetteccocifuori!

“Ma, ma … ma avete letto anche voi? Era Andermatt? Merd, dovevamo uscire ad Andematt!!!” Caos in macchina …
“Ma sei sicuro?”
“Si, si, guarda l’atlante!” Caos in macchina …
“Ma sei sicuro?”
“Si, e prendi sto cavolo di atlante!” … Caos in macchina …
“Ma sei sicuro, non è la valle dopo?” … Caos in macchina …
“Aahhhh, allora, lo vogliamo prendere questo benedetto atlante dietro al sedile o no? No eh? Vabbé allora scendo e chiedo a Piero … Piero, a me sembra che si dovesse girare per Andermatt … quindi uscirei alla prima e tornerei indietro, che dici?”
E Piero straserafico: “Ma sei sicuro? A me il navigatore dice Andermatt dritto … arrivo fra 19 km!!!”
“Boh, allora forse mi sono sbagliato; si vede che il piccione viaggiatore che è in me si è addormentato in galleria! Vabbé, vai avanti tu che hai il navigatore …”

Si riparte ed è subito evidente che l’ironica voce femminile dell’oracolo predisposto nell’auto dell’Arc O’ Stanz mormora: “500 m svoltare a destra., allo stop girare a sinistra, alla rotonda prendere la seconda uscita, percorrere lo svincolo di ingresso e rientrare in senso inverso!!! Ora, vi siete mai chiesti perché un buon canoista non si perde mai? Perché segue la corrente! … e lì non ti sbagli, al limite ti fai solo mooolto male, ma non ti sbagli!!!

Comunque, una volta invertita la marcia, da lì ad Andermatt il passo è breve! Mooolto buono!
Arrivati al parcheggio di Realp tutto bianco … finiamo la vestizione iniziata 3-4 ore prima e ci buttiamo in cassa automatica dove “prenotiamo il parcheggio fino a tarda notte per la modica cifra di 3 franchi (non si sa mai)!

Il primo tentativo di perderci fallisce all’istante: cerchiamo subito di evitare i 1200 m. di fatica che ci aspettano svoltando a destra al primo bivio, ma un simpatico e solitario “crucchetto scialpinista” ci reindirizza subito sulla traccia corretta (SUD-OVEST). Da lì in poi è tutta salita … e dopo 10 minuti iniziano i primi strip-tease, le bevute, la cioccolata, il pocket coffee … insomma, ‘na festa!

Fra le dodici e l’una siamo tutti in cima (chi già ibernato, chi meno, chi per nulla, ma tutti in un caos spettacolare … lassù c’è una folla); si decide decide di scendere mentre le prime nubi fanno la loro comparsa all’orizzonte (ciao nubi) … la discesa è una bella cavalcata: nessun pendio particolarmente ripido, ma tutto molto spettacolare (compresa la valanghetta a lastroni che ci si para davanti dopo qualche centinaio di metri … ma ormai c’è già stata e quindi …).
Arrivati al parcheggio è un fiorire di birrette, torte al cioccolato, tarallucci, zenzero secco, brioche, snack, … insomma, ognuno tira fuori le cose più insane che ha per un lieto spuntino comunitario. Foto di gruppo e via alla ricerca di un grotto che … “So iiiiioo dove trooovaaarlo!!!

Usciamo a Roveredo in direzione imbarco Moesa … 1 km, 2 km, …, 3 km, … ma possibile che l’agriturismo sia sparito? Dopo un interrogatorio di 3° grado ad alcuni autoctoni si deduce che il grotto che ricordavo era a Lumino (ovvero uscendo dall’autostrada a destra e non a sinistra!) e che ormai era perso!!! Ci fiondiamo in un classico bar di quelli post sbarco Moesa, dove simpatizziamo, ma soprattutto incasiniamo locale e maitresse!!!
Sono attimi di panico: le salse si mischiano con i salumi, le birre con le gazzose, le tisane con il latte caldo e infine … i franchi con gli euro, ma anche questa volta è andata.

Saluti e baci ed eccoci al meritato rientro .. sognando una pizza enorme che arriverà da lì a breve accompagnata da una groossa birra artigianale!!!

Alla prox
Giorgio (JC)

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