Grigna settentrionale o Grignone, la classica del lecchese, come direbbe il Pante un’altra passeggiata per pensionati.
E così da buoni anziani, la Nico ed io ci svegliamo sabato mattina alle 5, tanto si sa che dopo una certa età le ore di sonno diminuiscono sempre di più. Cosa facciamo? Aspettiamo col carrello in mano l’apertura del supermercato come l’altro giorno? Andiamo in strada ad aspettare i muratoni che lavorano in strada? Andiamo dal parrucchiere per la messa in piega? Ma no dai, una boto di vita, andiamo in gita al Resegone! Siamo giusti in tempo per il pullman dell’oratorio che parte alle 6 circa, evviva! Riusciamo a prendere poto tra il Sig.Domenco, il vecchio fruttivendolo di via Roma e la Sig.Rosetta, compagna di classe della Nico. Alle 8 in punto il pullman ci molla alla chiesetta del Sacro Cuore, a quota 650 circa. Da li parte la salita lungo il bosco per raggiungere il Piallarel. Appena il bosco si apre, intravediamo la cima del monte e la traccia verticlae nella neve che conduce alla sua sommità. Il terreno si fa misto neve e rocce e dai 1400 diventa decisamente neve, e quanta neve! Ce ne sarà almeno un metro, l’ultima nevicata riale a Pasqua. Mettiamo i ramponi e raggiungiamo il nuovo rifugio dei tedeschi a quota 1450. Raggiunta poi la baita Comolli inizia la vera salita, 1000 metri di dislivello con pendenza varia tra i 40° ed i 45°, percorso assolutamente verticale per evitare scarcihe di neve. Col rosario in mano e la picca iniziamo ad avere visioni mistiche lungo l’intero percorso, la Nico sostiene di aver visto Barabba sfrecciargli a fianco con gli sci, io invece sostengo che fosse Lazzaro! La salita prosegue veramente faticosa, vuoi per la nostra età, vuoi per le continue soste a parlare con tutti e dodici gli Apostoli che incontriamo lungo il percorso. Raggiungiamo finalmente il Pizzo della Pieve e la spettacolare cresta che in ormai 200 soli metri di dislivello portano alla cima. Da qui il percorso si fa meno intenso, il panorama mozzafiato! Pure i Re Magi che abbiamo nello zaino non si sentono più blaterare! Sembra di essere su di un quattromila, le conformazioni nevose sono veramente spettacolari, il panorama è immensa, complice la bella giornata di sole. Ancora un mezzora e finalmete scorgiamo la croce che segna la vetta. La Nico sostiene di vedervi crocifisso Barabba ma io le dico che è impossibile, visto che lo aveva visto scendere prima con gli sci, mica è così tanto veloce da essere risalito così in fretta! Invece è solo un montone di ghiaccio e neve quello crocifisso, niente di mistico! Foto di routine da far vedere alla Gina ed alla Carla, quelle di pianerottolo di sopra e poi ci rifugiamo al Brioschi per la tombola del sabato. Dopo due ambi ed una terna, riprendiamo il sentiero per la discesa. La neve è decisamente marcia, la progressione faticosa. In due ore e mezza siamo di nuovo al pullman dell’oratorio, il Giovanni per fortuna ci ha aspettati.
Quasi 1800 metri di dislivello in 3 ore e mezza immersi nella neve sotto un sole cocente sono una bella gita per ogni pensionato della nostra età, a pochi passi da casa un gita classica che riesce a regalare emozioni che solo grazie al bypass impiantatoci lo scorso anno siamo riusciti a reggere!
GG