Epilogo
“Ostiii nooonooo, pöde tocat?”
“Maaa certooo!”
“Ma vaaa a cagaaa, nooonooo”
[per info: recarsi nei pressi di un torrente alpino imballato e chiedere di Claudio Tedoldi]
Prologo
La Focus di Claudino si rilassa all’imbocco del porto di Vado, dopo una prima cavalcata dalle rive dell’Adda fino al mare, passando per Ovada dove raccogliamo Leo, canoista aostano che vivrà come noi e con noi l’emozione dell’esordio in terra còrsa: sono le 20.08 del 30 aprile 2010, the kaYanks are coming
“Dov’è Susanna?” Davanti al bancomat, in lontananza, si agita una mano attaccata ad un sorriso familiare, il quartetto (una donzella e tre bestioni, come i Cetra) è finalmente compatto e pronto all’arrembaggio … arrembanti o no il saccheggio lo subiamo noi, il pistolero della Corsica Ferries ci spedisce alla biglietteria perché è dovuto il sovrapprezzo per superamento dell’altezza veicolo, ma va a da via i ciapp!
Sulla nave, invasa da bikers di tutte le specie con abbondanza di crucchi, la guida di Haas ci apre ai segreti di kallistè, “la più bella”
“din” “dlin dlin dlin” “sbadabam” “sbam”: durerà tutta la notte, il “Concerto per distributore automatico e scarponi dei crucchi assetati”, sempre la stessa sequenza ripetuta all’infinito per noi, saccopelisti semisvenuti nel corridoio della nave, di tanto in tanto omaggiati pure di un calcio o un pestone con annesso risveglio di soprassalto e sguardo fulminante della serie “…zzo fai?”
Il Vecchio e il Tavignano (Ernest chi?)
Sbarco di buon’ora e partenza a razzo per l’imbarco del Vecchio Basso, dove ci attende Paolo Guglielmetti in procinto di rientrare: puntiamo verso Corte, l’antica capitale.
Eccoci all’incontro con Paolo, che saluta e parte per rientrare, ci sono anche i Santi Claudio da Sergnano e Bruno da Cortina, coi quali ci imbarchiamo per il nostro battesimo corso (Su esclusa, naturalmente), il fiume è divertente, sosta al primo ponte oltre la confluenza col Tavignano, un’oretta e abbiamo già steccato due fiumi, Claudio e Bruno sbarcano, noi proseguiamo, solo che il piattone di collegamento con le Gole è interminabile, finalmente la diga e la scala dei pesci ne annunciano l’inizio, vai col liscio!
Durante la discesa nasce la scala canoistica “bli-stic” (ogni coincidenza è puramente voluta), nuovissimo sistema di misura dei gradi di un fiume, macchè quintopiù o quartosuperiore, qui si va da “bellalì’” a “sticazzi”, per oggi è bellalì, da domani si cambia musica…
Il travo e il mare
Convoglio carri e campo tendato alla foce del Travo, che s’infila in pieno relax nel Tirreno … il posto è magnifico, un bel fuoco crepita e illumina la nostra serata, numeri da circo di Leo che guada il fiume con la canoa di Mr. T per far legna e torna circondato da fascine e socchetti infilati nel pozzetto stile spaventapasseri del mago di oz
Se Rizza, ne!
Day two, river three … la regina dei fiumi di Corsica, una perla in fin di vita, scendendo verso l’imbarco ci fermiamo a osservare preoccupati le coltellate che le hanno inferto, lo sfregio è ormai irreparabile, ancora qualche mese e nulla sarà più come prima, tristezza e rabbia sono vinte solo dall’emozione di poterla ammirare in tutto il suo splendore, e lei non si negherà
Mr. T guida il gruppo, apre, detta le linee, si mette in sicura, ha un incoraggiamento e una battuta per tutti, un mostro di efficienza e disponibilità, Lady S ne è il degno controcanto e si occupa anche delle foto, Claudino concentratissimo pennella e Leo, beh, è semplicemente incredibile pensare che sia soltanto al terzo anno di canoa.
“Gnneeeeee” l’ago oscilla rovente e si piega in continuazione in posizione sticazzi, l’allarme suona in continuazione, i salti crescono e crescono ancora, e noi con loro
I sogni prendono forma e sostanza, profumano e si colorano, i sogni sono silenzio e luce, buio ombra canto grido lacrime, i sogni ti abbracciano e si abbracciano, poi ti svegli, e i sogni sono ancora lì, intatti e molto di più, i sogni sono i padri, e i ricordi i loro figli …
MLK disse “la paura bussò alla porta, venne ad aprire la fede: non c’era più nessuno”: me ne sono ricordato, proprio sull’orlo del salto, di fronte al sogno, dieci metri di fede più in basso nascono i ricordi … ancora adesso, sessanta ore dopo, sono lì, sull’orlo del salto, e il sorriso idiota che mi si è stampato in faccia non vuole andarsene
Il travo e basta
Il sole è allo zenit nel cielo còrso, una tela azzurra perfetta orlata da una cornice verde di querce e conifere e striata di granito lucido, nessun pittore potrebbe mai renderle giustizia, nessun pittore tranne il nostro cuore, che trasforma il mondo in una rappresentazione ogni volta nuova, che prende la tela e ci stampa sopra emozioni, desideri, forze e debolezze.
Dominatore di questo quadro, il Travo ci attende per un’altra piccola grande impresa, dalla prima rapida giù attraverso slide, spaccapagaie fino ai provini e finalmente gli Schlegel, le macchine scattano a ripetizione, un incanto, una magia, mi volto spesso a rivivere l’armoniosa verticalità che ho appena affrontato, non avevo e tuttora non ho parole
Gallico bergacremasco
Esplorata l’isola in lungo e in largo, conosciuti i rivoli più nascosti, Mr. T era deciso più che mai a risolvere l’unico interrogativo angoscioso rimastogli: da dove c… parte il sentiero che porta agli schlegel?
Sulla strada per Chisa, approssimandoci all’imbarco, più volte ci eravamo fermati invano credendo che il piazzaletto o la radura fossero l’origine del sentiero
Durante lo scout al passaggio giusto a monte del tempio della canoa, su un massone a godersi il sole sta una giovane signora con i 3 figlioli … Mr. T salta agile verso di lei e ne viene fuori una roba più o meno così
“Vu madam venuta giù de le senter?”
“Quoi?”
(gesto con due dita a mimare la persona che cammina) “Le senter de chi va a la catapult?”
“Quoi?”
“La catapult sulla rut…”
“La route?”
“ui la rut, avè vu vist l’omm grand”?”
“Un homme grand?”
“Ui, omm grand sul furgon gris” (gesto a mimare il volante, secondo gesto a indicare il grigio della giacca d’acqua)
“Une volture grise?”
“Ui, a la catapulte…”
“Ah, passez par le bois e montez a la route” (o qualcosa del genere)
Per la cronaca:
- il sentiero parte a monte del primo schlegel e si inerpica nel bosco, l’ago è fisso su sticazzi finchè sbuchi in un piazzaletto, la radura con la scultura a forma di catapulta è circa 1 km a monte
- Bruno, l’omm grand, perlustrava senza sosta la vallata in cerca del sentiero e di noi
- la signora ha lasciato sul vetro della nostra macchina un biglietto scritto in francese e inglese, recante le indicazioni per trovare la macchina dal sentiero con tanto di kayak disegnato, un mito!
Lasciamo il tempio e voliamo verso Bastia, accompagnando al porto Su che rientra prima, donna dai mille impegni, e riagganciamo i santi a Ponte Leccia, la pietra scorre come la pioggia che martellerà tutta la notte le nostre povere tendine, incessante come il muggito delle mucche della vicina stalla
Un creek di volume
Martedì 4, ultimo giorno sull’isola, troviamo spazio per un bell’Asco di volume, mentre andiamo su l’acqua ci viene incontro salendo a vista d’occhio, un’ora e mezza di slalom naturale e siamo giù, salutations con Claudio e Bruno che restano (nel pomeriggio si spareranno un fosso di 1 km a metà del “Dito”, versante Ovest, con sbarco direttamente nel mare) e rientriamo si Bastia, giusto il tempo per posare l’ultima Pietra (vuota, ça va sans dire) e via …
Ringraziamenti
Susanna Massaro, faro illuminante della spedizione
Claudio Tedoldi, dove saremmo senza te e le tue preziose traduzioni?
Bruno Maddalin, instancabile nei recuperi e nella logistica, messo ko da un infortunio al ginocchio (in bocca al lupo!!!)
Claudino Pozzi, l’eroe della rapida mortale
Leo Patrucco, il ragazzo promette davvero bene
Arrivederci a presto, “la più bella”, (ti) abbiamo goduto fino in fondo!
A presto in fiume,
Cortez