Château des Dames … il paradiso sotto la campana!!

admin venerdì, 14 maggio 2010 0


“SYNTHESIS ZONE”:
- 08-09/05/2010: l’orda è in Val Pelline
- Partenza 1968 – Arrivo 3488 (dislivello circa 1500)!
- 1° tappa col frigorifero in spalla (ringrazio Arthur x la citazione ;-) … il ritorno pure!!!
- Partecipanti: i soliti del corso SA-2 (più o meno) + vari ed indomiti istruttori (Renata, Fulvio, Filippo, Laura)
- Sabato: rifugio, valanghe col botto, esercitazioni ARTVA (ora si dice così) e ancoraggi!
- Sabato sera: lezioni teoriche, ma soprattutto vino e gozzoviglie … e qualcuno pagherà il dazio!
- Domenica: ascesa al paradiso … ma le campane non hanno suonato ;-o
- Il clima? di gran lusso rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato (la fortuna aiuta gli audaci) …
- Dimenticavo … le marmotte sono uscite dal letargo :-)
- Foto by JC, Arthur Dudka e Mariano Moll

Foto a breve su
- www.brianzatour.org, su
- http://www.caisem.org/4s-uscite.asp?NrCorso=6 (Sez. uscite pratiche)
- http://www.flickr.com/photos/adudka/sets/72157624032069464/ (By Arthur)
- http://picasaweb.google.com/marianomoll47/ChateauDesDammes (By Mariano)

“PER IL RESTO DEL MONDO”:
Il Corso SA-2 avanza e noi (i corsisti) con lui ;-) .

Ragazzi, questa volta gita lunga … ci prendiamo il we con la seguente idea: no alzatacce e tutto riposo! Sarà solo una mera illusione, anche se rispetto al solito il tutto sarà molto più soft!!!

E’ sabato: si parte con comodo dalla solita DeAgostini (sono solo le 8) e si sale verso la val Pelline (sopra Aosta) … alla 10 il mio equipaggio è in anticipo: ci fermiamo in Valle e si fa subito una colazione con crudo, fontina e Torrette (per chi non sapesse di cosa si sta parlando … si faccia due giri di cilicio e poi uno su intenet per espiare ;-) … )

Arrivati alla diga del lago di Place Moulin inizia il solito delirio del mulo da soma e della vestizione: gli zaini, per quanto piccoli sono sempre troppo grossi e riescono sempre ad avere il peso specifico dell’osmio; dal canto loro gli sci non stanno mai come dovrebbero … ovvero sono sempre in mezzo ai maroni!

Ci aspetta un oretta di felice passeggiata con gli scarponi fino al rifugio Prarayer (quota 2005) e se qualcuno avesse avuto anche solo una mezza idea di arrivare e mangiare se lo dimentichi: la religione dell’ARTVA (apparecchi di ricerca per Travolti in VAlanga) non lo consente!!!

Accompagnati da un mitico “lupacchiotto” di 13 anni ci dirigiamo a monte del rifugio per una “classica” esercitazione di ricerca multipla dei sepolti da eseguirsi con tecniche differenziate: nonostante siano molto apprezzate microgreche e ricerche x settori … qualcuno esegue anche delle variazioni “a Guzzo suo”! Qualche istruttore rabbrividisce e qualcuno, quando le prime valanghe del pomeriggio cominciano ad affacciarsi e a tuonare in valle, anche a pregare perché non sia mai lui lui il ricercato!!! La risposta? “Ma che ti frega … tanto duri un quarto d’ora, mica 6 giorni!!!” AHAHAHAHAH!

A seguire lezione di nodi e ancoraggi … seppelliamo di tutto: picozze, sci, corpi morti, pale, … qualcuno anche il mutuo, ma nessuno riesce a seppellire il vicino di casa (avete presente quello odioso con l’erba sempre più verde …? Ecco proprio lui!). Poi ci appaiono in sequenza la Madonna del nodo e le diverse divinità del moschettone e lì si inizia ad appendersi agli ancoraggi in uno, due, tre … finché qualcuno va ricercato per ribaltamento con l’ARTVA!!! ;-)

Al rientro grande lezione di lettura delle schede di “profilo del manto nevoso”; ritengo utile ringraziare Renata per l’opportunità dataci nonché per il magnifico “gadget” riportante gli “N” tipi di fiocchi/cristalli che possono comporre lo stesso … io il gadget l’ho gia appeso vicino al televisore perché fa pendant!!! ;-D

Durante la cena, composta da 2 bis di primi, ottimo spezzatino con polenta, solita tazzata di vino, torta e genepy artigianale, qualcuno comincia ad accusare il colpo: il profilo dello stomaco lascia intravedere simpatici cubetti di spezzatino in siesta, mentre diversi “menti” (ormai tutt’altro che lucide e anzi direi anche un po’ opache) cercano di comporre un puzzle con dei ramponi maneggiandoli come fossero un cubo di Rubik!!! Ma non farò nomi, … dirò solo … Paolo!!! ;-)

Sono le 22 … siamo quasi al coprifuoco, fuori nevica che Dio la manda, e del doman non v’è certezza, la sveglia è già fissata alle 4 quando ecco il colpo di scena: non avendo rotto ancora nulla, metto giù le “Crocs” rosa modello “Hello Kitty” (un vero oggetto di culto conquistate a colpi di picozza :-o ) e salto leggiadro come una gazzella sul secondo piano del letto a castello … la rete si impenna, segue un crack sordo e … la Poletti schizza fuori dal letto come una lepre per non essere oggetto dell’ennesima ricerca sepolti della giornata!!! Niente paura: tutto si aggiusta e Laura, nonostante qualche timore rientrerà nell’antro al piano di sotto dove, a sua insaputa, di notte gli pioverà in testa di tutto. Dalle 2 alle 3.30 infatti la temperatura nella stanza è simile a quella del sole; a un certo punto decido di rivestirmi e uscire, ma nel tentativo cade di sotto di tutto e, causa buio extreme, sono costretto a rinunciare. Passero l’ora successiva ad esercitarmi nel gioco del gufo: visione notturna e rotazione del collo a 180° … tralascio i rumori gutturali per decenza!!!

Domenica – Ore 4: bip-bip-bip… drin-drin … bibop-bibop … tutte le sveglie del mondo suonano quasi all’unisono: è l’ora della colazione e nell’arco di solo 1 ora e un quarto (eh si, avete capito bene … i tempi sono stati biblici) si parte. In cielo non si vede un astro, ma siamo confidenti nella “nostra buona stella” e nelle previsioni meteo!

All’alba grande spettacolo … un mare di nuvole bianche e rosa è ai nostri piedi: io mi perdo una batteria della macchina fotografica e nessuno demorde … un paio di traversi di “M.” ci permettono di arrivare sopra il ghiacciaio des Dames e da lì a breve, con vista su Cervino e altre paradisiache cime, siamo sotto la cresta su cui svetta la campana da suonare una volta arrivati in cima. Ma purtroppo il meteo sta cambiando e la “suonata” ci potrebbe costare cara … si decide di scendere.

I primi 600 m. di dislivello sono con una NEVE SPET-TA-CO-LA-RE, … peccato per il resto della discesa che invece presenta un innevamento è un po’ più “difficile” e dove ognuno da il meglio di se … quasi nessuno escluso!!! ;-)

Arrivati a quota 2000, nonostante il susseguirsi di ruscelli da guadare siamo tutti interi, il tempo ci ha sorriso e siamo tutti più che soddisfatti della giornata. :-)

Beh, che dire … al rientro al rifugio s’abbozzano panini, birre, torte, si mette via la roba e si riparte: come al solito lo zaino non riesce più ad accogliere tutto il materiale dell’andate a assume un profilo informe. Sembra “La cosa” e solo il peso resta uguale … anzi, al ritorno verso le auto (sempre scarponi ai piedi) sembra raddoppiato!!!

Sopravvissuti e sopravviventi alle auto ci si saluta e … alla prox.

PS: Ancora una volta un ringraziamento a tutti i partecipanti di qualsiasi livello e grado ;-) e il prox WE (domani) … sarà Cima dei Gelas.

Giorgio (JC)

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