E’ la mia terza volta in Canada, dopo due viaggi (uno nel 2004 e uno nel 2005) improntati più al play che al creek (Ottawa e Montreal nel 2004 – Slave River e Skookumchuck nel 2005) mi decido a sfruttare al meglio le meraviglie di questo Paese, ed è stato solo un primo piccolo passo..
Erano due anni che puntavo alla British Columbia, complice un servizio su Kayak Session. Il primo viaggio, programmato per il 2009, è saltato.
Ma nel 2010 riesco a convincere Daniele, Milca e Paolo a partire.
L’organizzazione è un po’ articolata: Paolo Schwartz vuole venire ma vuole anche andare in vacanza con la Betta. Lucio e Alex lo svizzero stanno programmando più o meno nello stesso periodo una vacanza parallela, sempre in British Columbia ma leggermente più a est di quella che è la mia meta.
Io voglio andare nei dintorni di Squamish e Whistler Mountain mentre Lucio punta alle Rocky Mountains.
Paolo Schwartz è indeciso (Lui??? Cosa faccio? Vacanza con la Betta? Rocky Mountains? Squamish?) alla fine riesce a fare tutto: fa vacanza con la Betta, va sulle Rockies e pure a Squamish… !! In pratica si è sparato tre settimane di vacanza.
Per farla breve, io Daniele e la Milca partiamo qualche giorno dopo Paolo Schwartz e la Betta, che a loro volta partono poco dopo Lucio e Alex.
Riusciremo a scendere tutti assieme un solo fiume, lo Stein.
Nei giorni che vanno dal 21 di agosto al 1 settembre io, Daniele e la Milca mettiamo la pala in acqua su 11 fiumi:
Cheakamus (Upper + middle)
Chilliwack
Stein
Fraser
Thompson
Nahatlach
Chilko
Ashlu
Elaho
Squamish
Soo
Gli altri chi qualcuno di più e chi qualcuno di meno.
Cio’ che mi piace del Canada è il connubio città/natura, a due passi da Vancouver (città che ci è piaciuta molto) c’è una natura spettacolare.
Tutti i fiumi ed i torrenti che abbiamo pagaiato sono stati di livello supremo, ognuno con proprie caratteristiche particolari: quello di volume, quello tipo torrente alpino, quello con l’acqua calda, quello fuori dal mondo, quello facile, quello tosto, ecc. ecc.
Degni di nota lo Stein, l’Ashlu (del quale abbiamo fatto il box canyon fortunatamente guidati da canoisti locali) e sicuramente il Chilko: 25 chilometri di quarto grado di volume in mezzo ad una natura selvaggia, acqua calda, con la presenza di orsi (ne abbiamo visti almeno 4), aquile americane e salmoni a non finire nelle morte, unico neo il recupero che ci è toccato fare a piedi (25 km !!!!), ma come direbbe la Milca ci siamo riusciti “senza perdere il mentale”.
Ciao
Paolo Maifrè