Tanti programmi … molto squilibrio … portano al Nefelgiù

admin giovedì, 20 gennaio 2011 0

“SYNTHESIS ZONE”:

- 16/01/2011 … che fatica cambiare anno, le date non tornano mai!
- Destinazione: mille e non più mille, ma solo una buona … il Corno Orientale del Nefelgiù
- Tempi e distanze: 4 ore e circa 1200 di dislivello
- Partecipanti: ex AS2 2010 (io, Lorenzo, Mariano), Dario … ed una folla incontrata per caso ;-)
- Cima: 2863 m. s.l.m.
- Note particolari: 4 piani in ascensore hanno segnato definitivamente la mia psiche!
- Organizzazione full-optional: call conference serale fra i possibili partecipanti, servizio mappe, taxi A/R, ricchi premi e cotillon …
- Obiettivi: nessun obbligo di cima; sono però contemplati svenimenti, distacchi delle rotule e attacchi di panico … un ottimo programma!

“PER IL RESTO DEL MONDO”:
È solo venerdì e già arrivano richiami all’ordine da ogni dove: chi propone la Val Chiavenna, chi il Sempione, chi le Orobiche, … l’ultima scelta è sempre la migliore e quindi mi propongo di raggiungere Susanna e i valtellinesi per una discesina sull’Adda e, a seguire, una scialpinistica il giorno dopo in zona. Ma viviamo in un mondo globale e, la sera prima un lieto ritorno dal Michigan fa si che il rientro a casa sia moooolto tardivo e che ogni decisione sia rimandata alla sveglia!!!
Sabato – ore 9: Susanna è ormai di partenza ed io invece sto finendo di fare borsa da canoa e zaino, gli sci sono lì pronti in attesa, non mi resta che prelevare anche la canoa e partire. Tutto è ormai deciso, il pianerottolo del mio 8° piano è sempre lì fuori dalla porta (di questi tempi, in vista dell’Apocalisse, non ne ha mai la certezza), saluto tutti con un bel “Vi faccio sapere se torno stasera e dove vado”, esco di casa, salgo in ascensore, pigio “T” e, giunto al 4° piano, … ci ripenso!!! ;-)
Al rientro in casa (sono passati quasi 40 sec. Dai saluti) mi guardano come si guarda un malato di mente, ma di quelli veri! … esordisco con un “Troppo tirato, avrei fatto fare tardi a tutti”!!! Ne segue il plauso popolare perché una volta tanto pare che abbia fatto una cosa con senno … Mah, sarà, … a me veramente sembrava il contrario!!!
Prendo la palla al balzo e esco nuovamante di casa per chiudere con i regali di Natale. E già, avete capito bene … il fatto è che ero rimasto un po’ indietro, … si, si, lo ammetto, ma volete mettere la sorpresa di chi riceve i doni a metà Gennaio invece che a Dicembre come tutti?
Sempre sabato – ore 19: organizzo una call conference fra i possibili partecipanti, eseguo copia mappe e descrizioni, non faccio lo schizzo di rotta e … il gioco è fatto! L’indomani, su proposta di Dario, ci aspetta il Corno Orientale del Nefelgiù (apparentemente “disabitato” e, sempre apparentemente, tutto con esposizione NE). Questo l’obiettivo presunto …  quello reale tutto da verificare!
Alle 5.30 sono da Mariano, alle 5.45 da Lorenzo, alle 7.15 a Vogogna da Dario e alle 8.45 … siamo con le pelli (e un po’ anche con le palle ;-) ) ai piedi!!!
Raga, scherzi a parte, a 1710 m. la giornata si presenta spaziale: il cielo pare colorato con i pastelli a cera, le montagne con colori vivi come non mai, il vento pressoché assente, la zona deserta, l’aria cristallina, il sole comincia ad affacciarsi e la temperatura pare perfetta (almeno al momento)!
Detto ciò ci si incammina e, passo dopo passo, si arriva a circa 2100 m. senza problemi. Dietro di noi il deserto comincia a popolarsi di strani miraggi: appaiono all’improvviso anche alcuni dei nostri mitici istruttori SA2 del 2010 (Giacomo e Fulvio in testa) in compagnia di un gruppone di una trentina di persone della SEM!!!! Da non credersi.
Per arrivare in cima i furbi (capeggiati da Giacomo), a metà strada tirano a destra e risalgono il vallone (peraltro presente e fotografato in ogni guida della zona) … i meno furbi (Noi) partiamo alla rincorsa del gruppo di testa che non sappiamo se ci aspetterà dietro a qualche dosso o meno e che sceglie invece la “via del camoscio”: tutto lungo il crinale fino ad un ultimo inesorabile traverso su cui anche Wolwerine con le sue “lamine in adamianto” avrebbe avuto qualche difficoltà!!!
Sul traverso ci muoviamo tutti molto cauti (avete presente gli sminatori in Afghanistan?) e assumiamo molteplici posture da focomelico pur di rimanere in piedi; qualcuno se lo fa anche in scivolata di culo fino al suddetto vallone, per poi riprendere quota subito dopo con un grosso sospiro di sollievo … e devo dire che in un paio di punti sono stato tentato di buttarmi giù anche io per mettere fine quella triste e obliqua sofferenza!!!
Cima, dolce cima, … la vista, nonostante il traffico, è paradisiaca, l’Arbola svetta fra tutte, mentre Luciano parte con una descrizione a 360° di montagne di ogni genere elencando fra le 30 e le 50 cime tutte a “portata di mano” (pare fossero visibili anche l’Annapurna e il Kilimangiaro) … in diversi abbiamo forti dubbi che, come dicono a Roma, stia facendo il cazzaro, ma nessuno obietta e … d’altra parte è così ;-) ))
La discesa è grandiosa: per tutto il vallone la neve trasformata fa apparire tutto come una pista battuta, e tutto senza gatto!!!Poi un altro traverso ci si pone come indispensabile per passare dal versante NE a quello sud che ci riporterà al parcheggio poco sopra la cascata del Toce, l’ora avanza, la temperatura sale e, di conseguenza, anche il livello di acqua negli ultimi 200 m. che ci farà mostrare il meglio del nostro repertorio riguardante lo sci nautico.Cibo … birra … e anche oggi è andata!!!
Alla prox.
Giorgio (JC)

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