Neve stabile … menti instabili (Galehorn e Sirvoltehorn)

admin martedì, 1 febbraio 2011 0



“SYNTHESIS ZONE (PER CHI NON PUOTE)”:

- Quando: 23 Gennaio 2011 – Secondo we di sole spaziale … quanto durerà? Col senno di poi pochino!
- Quattro’s meglio che one
- Destinazione: Mah! Sono tempi di qualunquismo … qualcuno sul Galehorn (1769 m.), qualcun altro sul Sirvoltehorn (2845 m.) …
- Tempi e distanze: 3 ore circa 1028 m. di dislivello
- Partecipanti: ex AS2 2010 (io, Lorenzo, Mariano, Fabio), Giulio e Serena (SEM), Dario e Andrea (quest’ultimo unico ciaspolatore).
- Cima: 2797 m. s.l.m. – dislivello 1028 per Galehorn – 1076 per il Sirvoltehorn
- Cambi di direzione? Uno al Bar di Gondo, uno in ZwischBergental, uno dopo 200 m. di dislivello e … l’ultimo a 220 m. dalla cima!!

“E PER CHI PUOTE … VERSIONE ESTESA”:

Idee? Veramente troppe … partiamo, forti di una previsione di neve stabile, alla volta del Sempione e con tre montagne possibili: Galihorn, Sirvoltehorn, Galehorn. L’idea è di privilegiare la seconda, ma si vedrà in zona.
Appuntamento ore 6 a Milano e alle 7 circa in Ossola dove si forma il gruppone. In occasione della classica colazione di frontiera a Gondo, perdiamo più tempo possibile fra brioche alla lava, succhi antincendio e ogni tipo di caffè. All’uscita ci guardiamo attoniti e alla domanda “Beh, e allora? Mò dove andiamo?” la risposta è immediata: “rientriamo al bar!!!” … I gestori non ci guarderanno più come prima, ma in compenso alla seconda uscita ci lasceranno al nostro destino dopo averci indicato: “Mi raccomando, per la Svizzera, appena usciti a sinistra!!!”
Armati di ogni tipo di supporto logistico decidiamo di andare in ZwischBergental con destinazione Galihorn, ma più saliamo e più ci rendiamo conto che il pezzo in discesa nel bosco,più che con gli sci  dovremo farlo con accette e decespugliatore!!! ;-) ) … e quindi, lemme lemme, abbandoniamo la valle e ci dirigiamo verso maggiori quote; nuova destinazione Engiloch, appena prima del Simplon Pass. Arrivati all’attacco,e viste le temperature, decidiamo di giocarci  il jolly: estraiamo dal cappello una 4° cima, il Maghehorn, tutto al sole e meravigliosamente “a panettone”!!!
Ahhhh, che libidine!!!

Ma dura poco: si sa, l’uomo è incontentabile per sua natura e, dopo neanche 200 m. di dislivello, in preda a estasi mistica si vota tutti per il Sirvoltehorn che garantisce discesa a Nord-ovest e quindi neve migliore …. TAAAAAC,  cambio repentino di direzione!!!

Più salgo e più mi chiedo perché (e non sono l’unico) uno si debba alzare all’alba, fare due ore e più di auto, arrivare in un posto rigorosamente freddo, cambiare più  volte meta e alla fine partire alle 9 (cioè comunque tardi)! Io lo so, … per amicizia e ricerca del caos, ma questo è vero fra canoisti, i montanari invece in genere me li hanno sempre dipinti come più rigorosi … evidentemente non è così per tutti.
Inciso: “I fanatici esistono ed una volta partiti devono per forza arrivare, ma la domanda da porsi a priori è la seguente: “in una scala da 1 a 10, quanto mi sento fanatico? Se, come me non arrivi al 5, allora ci siamo detti tutto, è solo follia e si può fare quello che si vuole! Se il risultato è fra 5 e 7 allora “la malattia” è incipiente, ma ancora curabile… sopra l’8 (cima a tutti i costi) … beh, lì non c’è più nulla da fare e si parla di “masochismo”!!! Quindi? Siamo tutti un po’ “Masoch”!!! Fine dell’inciso. ;-)

Il passo è leeento, ma leeeeento … in più riusciamo a buttarci in un paio di traversi di neve “dura” (vogliamo dire ghiacciata? E diciamolo!) per attraversare i quali i più montano i rampanti … io invece decido di dichiarare guerra alla montagna e di non usarli. Passerò parecchi minuti a danzare sulla punta delle lamine come ai tempi fece Carla Fracci al Bolscioi sulle sue scarpette, ma era ora di dare una lezione di stile e soprattutto di giocarsi definitivamente i quadricipiti … se no non ci si allena!!!

Finiti i traversi arrivo a un bivio e qui è il caos organizzato: a sinistra Andrea e Dario affrontano la cresta verso il Sirvoltehorn con ramponi e Picozza … il resto del gruppo valuta, confabula e, furbo come la volpe che ci attraverserà la strada da lì a poco, preferisce cambiare vetta e salire a destra, con le pelli, verso la cima del Galihorn per garantirsi la discesa con gli sci. ;-) )

E meno male che la neve è stabile perché, alla faccia della valutazione delle condizioni del manto nevoso, non si è mai vista una propensione così elevata al cambio di direzione … neanche sull’Annapurna in condizioni di tempo pessimo!

Arrivati in cima il panorama a 360° è da brivido e, mentre Lorenzo fa uno show aereo nel molteplice tentativo di essere fotografato in volo imitando Nureyev (il tentativo non avrà successo per mia incapacità a “fermare il momento”), si compone un grupo folk di scialpincantautori armati di “guitarski” che, per nostra fortuna, sarà fermato sul nascere da un tizio che ci elencherà una ad una tutte le cime di presenti nei 40 km circostanti in senso antiorario. Il risultato è il seguente: … alla 3° vetta dimentico come mi chiamo, alla 5° dimentico di essere lì a fare scialpinismo, alla 10° perdo il senso spazio-tempo, alla 15° credo di essere la volpe incontrata precedentemente e inizio a guaire, … poi perdo i sensi e sento solo horn, horn, … horn, … e qualche gletscher!
Alla fine della lezione sono però sicuro di una cosa: esistono più corna (horn) in Svizzera che in tutto il resto del mondo!

Mentre tutto ciò accade e noi ci rifocilliamo facendo foto improbabili, i due del Sirvoltehorn insistono nella salita, ma viene pure il momento di scendere, anche se ciò ci costerà una seconda attesa per aspettarli al bivio dove ci eravamo separati. Lo svacco è ormai alle stelle, con tutti più o meno accasciati sembriamo un accampamento di nomadi che si esercitano nel “gioco della mucca” (un giorno vi spiegherò di cosa si tratti) in attesa del pastore!

All’arrivo dei due “dispersi”, che non finiremo mai di ringraziare per averci dato il tempo per studiare tutte le cime del circondario, comincia la discesa: noi davanti con gli sci e Andrea di corsa con i ramponi … e si, perché lui gli sci non li ha!

L’utima sosta è a Iselle (appena dopo la frontiera), al bar-ristorante-salumeria-ecc. “Oscelle” … dove, per ben 12 euro a testa ;-) , ci ammazziamo letteralmente di salumi, sottaceti e formaggi accumulando sicuramente (come al solito) più calorie di quelle consumate e lasciando in ostaggio, preda del colesterolo e dell’alcol, il cappellino rosso di Lorenzo, ma questa è un’altra storia …

Morale della favola: per quanto tu possa salire non potrai mai dimagrire!!!

Alla prox.

Giorgio (JC)

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