“INCIPIT”:
Ci son giorni che … la fatica è nemica
Ci son giorni che … la panza va nutrita
Ci son giorni che … la sciata va inventata
Ci son giorni che … la sera prima va esaudita
Ci son giorni che … la giornata va a brace e costata
Ci son giorni che … la compagnia va osannata e premiata
Ci son giorni che … si la neve, ma viva il pentolone il Pizzocchero e la Pisganata!!!
Foto by JC e “Stefano”
“E PER NON FARLA BREVE … ”:
Innanzi tutto si ringraziano:
- La Nico per l’ospitalità offerta ad uno gruppo di gente veramente eterogeneo che le hanno consumato di tutto in grande quantità: legna, carta igienica, spazio, e soprattutto alcolici e tranquillità!!!
- La Paolizzi per avere rovesciato (o almeno così si mormora) ogni “forma liquida” possibile nell’arco della settimana successiva e dall’averci addestrato da subito all’arte del “dis-fare”.
- Stefano (il solito Melodia) per avere dimostrato, con l’atteggiamento serafico che lo contraddistingue, che la lezione “del fare” era acquisita e per essersi auto-eletto “Re dei cocci e della schiuma”: dal training al lancio di bottiglie in meno di 15 minuti, l’allievo dimostra notevoli capacità e inventiva!!!
- Raffaella e Claudio per la demo-live di “Come ti tratto un collasso da congestione post-pizzocchero”!
- Me stesso per avere partecipato alla commedia e averci messo del mio a far danni!
Corre il giorno 5 febbraio e, mentre il Basodino mi attende per il giorno dopo in compagnia del solito gruppo di scalmanati sci alpinisti, mi dedico ad una serie di attività volte a migliorare l’aspetto di casa: acquisto asse del water (non riuscita), stuccatura e verniciatura porte e zoccolini (riuscita), vuoto pneumatico di locali con gitone alla ricicleria (riuscita in parte), …
Ma si sa, i piani cambiano sempre alla velocità del fulmine: chi dovrebbe essere già in viaggio per il Rif. Maria Luisa (per evitare l’alzataccia all’indomani) latita e rimanda, chi doveva restare a casa propone gite in Engadina, chi a casa c’è già, ma in quella lontana, ipotizza dei giri in zona Bernina e in tutta questa confusione Stefano mi chiama e mi dice “Io sono già in giro, che si fa? … Non hai mica un carica batteria per un Nokia?”. “Ovvio che si”, rispondo io.
Da quel momento la “Teoria del caos” prende il sopravvento: non sarà il battito di una farfalla dall’altra parte del mondo, ma la presenza di pizzoccheri in Valtellina a farci ribaltare ogni programma … sono le 14.30, invito Stefano a passare da me, avvisiamo la Nico che la raggiungeremo in montagna per unirci all’allegra brigata in teoria già presente e per un eventuale gita in Bernina o sul Pisgana il giorno dopo.
All’arrivo del Melodia io sono ovviamente in alto mare, ovvero molto lontano da essere pronto per la montagna, ma “in breve” (si fa per dire) mi preparo e, bene equipaggiati di ottime bottiglie, partiamo alla volta dell’Aprica. Alle 18.50 siamo alla prima tappa: ci attende la macelleria per l’acquisto di una “costata di brontosauro” (dimensioni pari ad un piatto di portata e spessore oltre le tre dita) da accompagnare a salsicce, costine, e altro. Già che ci sono faccio ampia scorta di salumi e formaggi e in un battibaleno siamo a destinazione.
Appena arrivati Stefano la butta lì! “Che cosa?” direte voi … beh, ma è ovvio: la birra!!!
Fiumi di schiuma percorrono la cucina, fiumi di insulti percorrono l’aere (a onor del vero devo dire che la padrona di casa, mentre noi che ci aspettavamo l’ecatombe, si è contenuta!!!) e fiumi di risate sdrammatizzano l’evento. Verremo poi a sapere che la Paolizzi stava già rovesciando, ciotole, bicchieri, bottiglie, ecc. da ore e che tale tendenza, complice un’apparente anomalia nella legge di gravitazione universale, diverrà prassi da lì a poco per tutti!!! AHAHAHAHAH!!
Per farla breve aglio, burro, formaggi a sfare (peraltro “Claudio the Grater” non arrestato da nessuno parte e gratta via mezzo kg di grana), patate, coste salvia, acqua, sale e … pizzocccheri a pioggia invadono la “nutrita” compagnia … e vai di tradizione della “Ualle”!!!
In un clima particolarmente ilare c’è anche chi, appena dopo l’assunzione del tipico e leggerissimo piatto valtellinese, sfida le intemperie, ma pare che se il piatto è valtellinese DOC è il fisico non lo sia altrettanto: il suo rientro dal balcone è accompagnato da un pallido tepore che stenderà la Raffa per qualche tempo!!!
No problem, da lì a poco si riprende e la serata continua concludendosi con i soliti accordi per il mattino … che saranno ovviamente disattesi!
La previsione dava infatti “salita in zona Bernina”, ma al mattino la Nico da forfait ed io e Stefano, vista l’ora ormai tarda, torniamo ai piani originali, ovvero “poca fatica, molte gozzoviglie e puro “fun-fun-fun”!!!
Ci dirigiamo verso Ponte di Legno, abbandoniamo l’auto e ci spariamo con gli impianti fino al Tonale dove con pochi metri di pelli siamo oltre il passo del Presena (non vi dico la fatica … saranno stati almeno 50 m.!!!;D).
Da lì la vista è spaziale: sottodi noi la Vedretta della Lobbia e il ghiacciaio dell’Adamello si protendono verso di noi come se volessero attirarci verso di loro per abbracciarci. Spettacolo!
Parte subito in discesa per i primi 400 m. di dislivello fino al lago del Mandron, da cui risaliamo al Passo del Lago Pisgana. Ci guardiamo intorno e concordiamo che la prossima volta faremo il giro a sud del Monte Mandron (un oretta in più) per arrivare in cima al ghiacciaio del Pisgana e scendere da lì.
Ormai ci siamo: l’urlo “fun-fun-fun” ci richiama all’ordine. Ci aspettano 1800 m. di discesa lato nord su ottima neve fino a ponte di Legno … ed è tutta libido!!!
Al parcheggio scatta il piano “B”: Pane, prosciutto e naturalmente “Birra”!!!
Seguirà una magnifica grigliata a casa della Nico (il brontosauro irrequieto era in fervente attesa) ed un rientro in nottata verso il “grigiore milanese, ma facendo i dovuti conti direi che … il Basodino poteva attendere!!!
Ah, dimenticavo la burbata del giorno: su mio suggerimento dovuto ad un “ centro della memoria ormai in pappa” abbiamo montato le pelli già a Ponte di Legno per cui ci siamo sparati tratti di raccordo, seggiovie e ancore fino al Presena con le pelli sotto gli sci (probabilmente ormai cotte), per poi toglierle 5 minuti dopo per la discesa fino a sotto il passo del lago Pisgana e rimontarle per i restanti 450 m. di risalita … geniale eh?
Alla prox
Giorgio (JC)