“SYNTHESIS ZONE”:
- L’avevamo lasciata là insieme a un cappello e … e siamo andati a riprenderci entrambi …
- L’avevamo bramata sulla stessa mappa … e l’abbiamo raggiunta per vie diverse …
- Non dovevamo esserci e invece ci fummo … e come noi molti altri.
- Di che sto parlando? Ma del Magehorn, naturalmente … poco dislivello, discreto sviluppo, giornata spaziale e, come al solito ottima compagnia (io, Lorenzo “The Danz”, Dario l’ossolano, Giulio da SEM e Stefano da “località incerta” + un numero imprecisato di uomini, donne, ragazzi e ragazze SEM diretti su differenti cime)!
- 2 tentativi di annegamento in torrente … ed è inutile dire che non è ancora stagione!!!
“E POI, PER CHI NON HA FRETTA … ”:
Come disse il BONZI all’alba del venerdì “Era un week-end difficile!”: c’era acqua per andare in canoa, c’era la luna piena, il cielo sereno e aveva nevicato in settimana … era perciò possibile trovare neve buona in zone senza particolari pericoli, ma soprattutto c’era il Bennet aperto!!! (fonte ufficiale “Giuseppe Bonzi”)
Una serie di spostamenti di impegni ufficiali in famiglia mi girano il cervello e dimentico che è venerdì e che la lunata è a portata di mano, ma sono le 19, sono a Brescia e ho gli sci a Milano!!! @#%”*&!!
Vabbé, rinuncio e mi concentro su altro:
a) Stefano mi propone di andare a sciare con i figli; l’idea è buona, ma Federico non accetta motivi di studio, afferma che gli piacerebbe proprio, ma che non ha voglia di chiudersi in casa tutta la domenica e conclude con questa cosa andava pianificata da metà settimana! … dopo avere riflettuto sul fatto di avere “un figlio” o una nuova versione di “microsoft Project” decido di pensare all’opportunità di diseredarlo, ma so che non lo farò!!! ;-D …
b) Dario, in contatto con Mariano e forse con Lorenzo e Giulio, ventila un uscita sci alpinistica al Sempione o in Formazza insieme ad alcuni compagni di corso dell’SA2 2010 … l’idea mi alletta, ma sono quasi arrivato alla conclusione che se c’è acqua significa che la stagione scialpinistica sta volgendo al termine … e che è ora di kayak!!!
c) Giuseppe, dopo aver rinunciato al Bennet mi propone Madesimo in pista (già valutata come possibile opzione con figli); visto che i figli non ci sono metto l’opzione nel cassetto!
Ma ho degli amici bastardi che sanno come prendermi; giocando sull’incontrollabilità del mio pensiero, Dario mi invia un sms che dice: “Se ti svegli alle 4.30, vedi una luce, senti una chiamata sappi che l’appuntamento e alle 7.30 da me per il Magehorn” … e lui lo sa che se alle 4.30 non sto andando a letto allora mi sto svegliando (quantomeno per andar a bere)!
Ore 21.30 circa: Chiamo Lorenzo con il quale ho il seguente colloquio da Neurodeliri:
JC: Ciao, che fai domani? Hai sentito Mariano, Dario o Giulio … ho visto delle mail
L: No, ho appena detto alla mia ragazza che domani sto a casa.
JC: Perfetto, più o meno quello che pensavo io di fare io … però devo essere indietro alle 18.30 al max!!!
L: Ah, mi stai dicendo che andiamo?
JC: No, però intanto risento Dario e Mariano
L: Ok, allora io mangio e ci sentiamo dopo.
…
Un’ora dopo:
JC: Allora? Quasi quasi io andrei, tanto il Magehorn è breve e alle 17.30-18 al max siamo a casa
L: Ok, dico alla mia ragazza che domani sono con lo “Jandolo” (da pronunciare con la J alla francese) perché è troppo pirla!
N.d.R.: bello essere considerati sempre al massimo della serietà!!! AHAHAHAHAHAH … comunque l’accordo è preso e la cosa è fatta!
Alle 7.30, poiché ognuno ha le sue attitudini, io e Lorenzo siamo in ritardo, ma anche gli altri non sono da meno. Ci sentiamo e decidiamo di trovarci direttamente al solito bar di frontiera (un posto dove losche figure si aggirano alle pendici di monti, pareti e cascate, … tipo il “Bar sotto il mare” descritto da Benni, ma molto più in alto!
Da lì ci dirigiamo ad Engiloch e, considerando che con Dario non si sa mai dove si va a parare e che noi siamo tutti squilibrati (il che significa che potremmo cambiare cima durante il percorso come fatto appena 2 settimane prima proprio lì) ci attrezziamo con ogni possibile attrezzo: prendiamo su piccozza, ramponi, ecc. e, dopo avere salutato mezza SEM che salirà verso la stessa cima e altri ex SA2 che invece si dirigeranno lì vicino, partiamo di buona lena!
Dopo 50 metri affronto in velocità una breve discesina con curva secca e stretto ponticello di neve sul torrentello sottostante, mi fermo subito oltre e avviso gli altri di stare all’occhio. Vedo Dario che arriva con molta attenzione, mi giro, riparto e sento un boato di risate: due punte di sci appaiono da sotto il ponticello e sono l’unica parte visibile di Lorenzo appena “precipitato” nel fosso innevato!!!
Una volta autoestrattosi dalla sua nicchia di neve ripartiamo tutti insieme in formazione “quasi compatta” fino ad un traverso che stranamente si trova molto più in alto di quello che dovrebbe essere … Gli altri quattro decidono di scendere più in basso a destra per tirare a sinistra dopo un avvallamento, io resto in alto a guardare cosa vogliono fare e li vedo proseguire tutti a sinistra con la chiara attenzione di salire alla cima da ovest invece che da nord! Mah!
Faccio mente locale e decido per l’abbandono del gruppo … proseguo quindi con i rampanti per il traverso che mi si para davanti e arrivo al colletto 150 m sotto la cima da dove, seguito dagli altri componenti della SEM, arriviamo in vetta con gli sci zig-zagando fra rocce, ripidi pendii e spettacolari “concrezioni” nevose formate dal vento.
Piccolo particolare: Lorenzo, Dario, Giulio e Stefano non ci sono … appariranno dopo un po’ a piedi e armati di piccozza; evidentemente Dario aveva deciso di rendere un po’ più “spettacolare e alpinistica” la cosa con una variante!!!
Dalla cima scopro che l’optimum sarebbe la discesa per la parete est, che però preferisco non affrontare da solo. Ci diamo quindi appuntamento più in basso e mentre loro riscendono armati di ramponi e piccozze a ovest io ridiscendo a sud per poi piegare ad est e attenderli qualche centinaio di metri più in basso insieme al resto del gruppone con cui ho condiviso parte della salita.
Arrivati a valle l’attrazione primaverile del torrente è troppo forte e subiamo “un’altra perdita”; evidentemente questi torrenti svizzeri contengono della magnetite che attira li sci alpinisti verso le sue dolci acque!!!
Chiudiamo la giornata a birra e piadine … e vagheggiamo sulla prossima uscita. Chissà.
Alla prox
Giorgio (JC)