Gorzentissimo

Frederik Beccaro lunedì, 21 marzo 2011 0

Clikkate qui per vedete il bel video di Paolo Maifre
Che discesa memorabile. 
Erano 16 anni che aspettavo di poter scendere questa perla con questo livello. All’ottavo tentativo dopo diverse belle discese è arrivata quella tanto aspettata. 
Il Gorzente è una perla dell’Appennino, se si considera la bellezza del paesaggio (scorre in un parco disabitato), la lunghezza del percorso e la bellezza delle rapide si può tranquillamente affermare che è il più bel torrente degli Appennini. 
Qui è praticamente impossibile trovare tracce di inquinamento. Zero sacchetti, stracci. E’ una valle strana in quanto la vegetazione è molto rada, pochi alberi, sembra di essere in Colorado o in Scozia. Le rapide sono belle, lunghe, mai pericolose facilmente si riesce a fare sicura e il percorso intervalla il giusto rapporto tra rapida e morte. 
Azzeccare il livello è molto difficile in quanto a monte ci sono tre laghi artificiali che sono riserva idrica per la città di Genova. Quindi sono necessarie piogge persistenti per un livello ideale e duraturo. 
Ieri c’era tutto questo. Gran livello che si è mantenuto costante su tutta la discesa. 
Già da mercoledì avevo intuito che il Gorzente dell’unità d’Italia sarebbe stato "quello giusto" 
Con noi si sono aggregati Merini, Maifré, Swarz, Daniele, Davidino, Gabrio e con noi sette local facevamo un bel gruppone. 
Siccome il recupero del Gorzente è alquanto lungo (40 minuti solo andata) noi genovesi ci siamo attrezzati con 4 macchine per le operazioni.
Arrivati allo sbarco ci siamo cambiati e grazie al furgone di Marco abbiamo caricato 7 canoe e con altre 2 auto  riempite a tappo in 13 abbiamo raggiunto l’imbarco. 
Al guado si capiva chiaramente che il livello era ideale, l’acqua oltretutto era bella chiara, segno che il terreno era particolarmente saturo d’acqua. 
Alle 12,15 siamo in acqua ed iniziamo la discesa. Il gruppo pur numeroso è bello affiatato, il torrente lo conosciamo bene e sappiamo quali sono le rapide da ispezionare. La certezza di sapere che non ci sono alberi che possono ostruire le rapide è un bel vantaggio. 
Ci accorgiamo subito che il volume è bello grasso. Quella famosa spanna in più che ho sognato per una vita. Le rapide sono belle, spingono ma senza buchi pericolosi, le rapidelle di collegamento pulite, non si striscia mai. Con livello basso 1-2 rapide conviene trasbordarle perché un po sporche questa volta invece tutto morbido pulito. Da segnalare una burbata del Giangi che nel trasbordare una rapida che credeva sporca prende Magnum e pagaia di Damon (stesso modello e colore) e tranquillamente trasborda. Damon non demorde e fa la rapida con la barca del Giangi
Arriviamo al salto, passaggio chiave del fiume, e li si nota chiaramente che l’acqua c’è. Generalmente si salta centrale sulla roccia e spesso ci si striscia sopra, anzi con poca acqua non si riesce nemmeno a passare in centro. Oggi ci sono almeno 30 cm!
E’ già tutta la discesa che Gabrio e Cecco sono in competizione per aprire i passaggi, anche stavolta la spunta Cecco che si caccia per primo ma Gabrio alla fine sarà quello che passa più pulito di tutti.
Molto bella anche la rapida prima delle terme. Già questo fiume ha anche dell’acqua sulfurea tiepidina che ad un certo punto entra da sx. L’acqua è tanta ma sfonda meglio il buco quello prima del sifoncello veramente innocuo. Da qualche anno è cambiata la rapida successiva e si passa poi a destra in un passaggio decisamente più pulito e bello. 
In circa 3 ore di discesa arriviamo al lago che attraversiamo in circa 25 minuti. 
Allo sbarco noi genovesi carichiamo le 7 canoe sulle nostre altre 2 auto rimaste a valle e facciamo il recupero portando Marco all’imbarco. Poi ci dirigiamo verso Genova passando dalla strada di Capanne di Marcarolo dove c’è il sacrario dei martiri della Benedicta (http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_della_Benedicta) e più a monte troviamo una locanda per un panino ed una meritata birra.
Che bella discesa!!!

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